Sono due mesi che lavoro in Germania e dovrei scriverci su qualcosa, credo. Buffo che adesso che sono là le cose interessanti succedono in Italia, ma di quello non potrei parlarne perché non ci capisco niente (come mi sembra che non ci capiscano niente neanche quelli che ti spiegano che hanno capito tutto).
Comunque sono là e lavoro. I colleghi sono gentili (anche se un po’ freddini), la città è molto bella, il clima freddo è poco rilevante da quando hanno inventato il riscaldamento e i vestiti pesanti, il trasporto pubblico è fantastico (tra un po’ mi sa che vendo la macchina).
Leggo i blog degli espatriati e hanno sempre cose interessanti da dire. A me sembra come quando andavo alle elementari e mia sorella tornava e raccontava di cose eclatanti mentre a me non succedeva mai niente. Le cose succedono a chi le sa raccontare, forse.
L’unica avventura è stata alla gita aziendale, in montagna. Al ritorno dal rifugio mi dicono una cosa che non capisco sul ritorno. Una sbrodolata su opzione A oppure B per il ritorno a valle. Scelgo a caso e mi consegnano una slitta. Cosa vuoi che sia, ho pensato prima di buttarmi in un toboga ghiacciato e vedere la morte in faccia.
Comunque posso dire che il tedesco è complicato da imparare, se come me non sei più giovanissimo (se sei giovane imparare una lingua è facile, il nostro cervello è fatto apposta). Bisogna studiare e avere pazienza. Imparo lentissimamente e soffro alle riunioni, quando non posso chiedere di parlare lentamente (o in inglese) e capisco troppo poco. Per fortuna riesco a essere ragionevolmente produttivo ugualmente, perché i colleghi dicono che me la sto cavando bene.
Voglio rassicurare chi mi conosce. Io me la cavo.