Al mare mi sono letto Harry Potter and the Order of the Phoenix (HP5) di J.K. Rowling. Non sono un fanatico del maghetto inglese, di quelli che comprano i gadget e rompono le palle agli amici, ma ho letto tutta la serie. Certo, non sarà letteratura "alta" ma è una spettacolare lettura da ombrellone.
Niente lacrime, sudore e sangue, qui, anche se anche stavolta ci scappa il morto (non dirò mai chi, naturalmente, dovete leggerlo fino in fondo). Da parte mia sono riuscito a evitare di avere anticipazioni prima di cominciare il libro, per non rovinarmi il divertimento.
Non che non veda i difetti del polpettone: è troppo lungo, i personaggi sono troppo schematici, alla quinta puntata i riferimenti all'indietro sono troppi, i personaggi sono troppi, i cattivi sono troppo cattivi, i buoni troppo buoni. Soprattutto la Rowling deve avere qualcosa contro gli adolescenti: per far vedere che HP è cresciuto lo fa diventare una specie di imbecille isterico che si incazza come una biscia ogni tre per due.
Con tutti questi difetti HP5 è un page turner formidabile: ho dovuto razionare la lettura per non litigare con la santa donna e ho passato buona parte di una notte a Hogwarts e fra le segrete del Ministero della Magia, mentre la famiglia se la ronfava allegramente.
Non volendo rivelare nulla della trama non c'è molto altro da dire, se non che Harry avrebbe dovuto allenarsi in Italia: si trova infatti a combattere con la stampa di regime e con un ministro incompetente. Tutto il mondo è paese.
11:23:55 PM
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