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giovedì 24 luglio 2003
 

Di economia tutti parlano. Anche (soprattutto) chi ne sa meno di niente. Questa cosa un po' mi disturba, in fin dei conti quando votiamo siamo chiamati a prendere soprattutto decisioni economiche.

In più l'informazione economico/politica in Italia fa abbastanza schifo (parere personale, ovvio). Non è tanto la mancanza di obiettività, che mi aspetterei commenti distorti, ma qui spesso si distorcono pure i fatti. Non voglio nemmeno parlare di quanto la situazione sia peggiorata ultimamente.

Questo è il motivo per cui mi sono abbonato all'Economist. Mi aspetto per lo meno una presentazione puntuale dei fatti. Poi accetto le opinioni, che spesso sono contrarie alle mie: Economist era, ed è, a favore della guerra coloniale appena finita (finita?).

Tornando all'economia, l'Economist è per il liberismo totale. E' il suo punto debole, da quell'orecchio sente solo una voce: mercato, mercato, mercato. Io sono di idee un po' differenti, ma sono disposto ad accettare il parere degli esperti (dei veri esperti).

Ecco. Quindi ho letto con grandissimo piacere un libro stroncatissimo dall'Economist, che spiega come mai le ricette liberiste (discese da un modello economico grottesco, semplificato e distorto) abbiano creato milioni di affamati, abbiano impoverito paesi senza motivo e abbiano colpevolmente calpestato la sovranità di nazioni in difficoltà, affidando il destino di milioni di persone a burocrati incompetenti, pronti a passare a incarichi prestigiosi in quelle banche che di fatto proteggevano.

I burocrati sono quelli dell'FMI, il libro è "La globalizzazione e i suoi oppositori" di Joseph Stiglitz e i popoli oppressi sono quelli di Argentina, Brasile, Russia, Indonesia, Thailandia.

Che poi questa è la tesi di Stiglitz. E chi era costui? Uno stupido populista incompetente? Un membro del grande complotto comunista internazionale (non a caso si chiama Giuseppe, come Stalin)?

Mi dispiace ciccetti. Questo è uno che ne sa a pacchi: è premio Nobel per l'economia 2001.

Aggiornamento: visto che nei commenti un paio di sconsiderati hanno manifestato l'intenzione di avvalersi dei miei consigli libreschi, metto le mani avanti: Stiglitz non è un gran scrittore, il libro è stilisticamente un po' pesante. Ma ne vale la pena.


8:09:19 PM      comment []



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