Quando, a pagina 28, uno dei personaggi del libro dimostra che
dall'incremento della dimensione apparente di un corpo che si sta
avvicinando a velocità costante si può capire quanto manca all'arrivo,
ho capito che questo libro oggi non sarebbe mai stato pubblicato.
Questo per la nota teoria che ogni formula in un romanzo ne dimezza le
vendite, evidentemente nel 1957 non era così. Hoyle non ha paura
di
scrivere d/dt in un romanzo. Lui era un vero astronomo e il suo romanzo "La nuvola nera" ha radici scientifiche solidissime.
La scrittura è ingenua e si vede che Hoyle non è un vero scrittore:
personaggi e dialoghi sono solo sgrossati. E' interessante la parte in
cui Hoyle descrive come migliorare le comunicazioni attraverso la
modulazione dei segnali. Evidentemente la teoria dell'informazione di Claude E. Shannon
non era ancora nota (anche se wikipedia dice che gli articoli
importanti sono usciti negli anni 30 e 40). Buffo che Shannon e Hoyle
sono quasi coetanei e sono morti nello stesso anno.
Il romanzo è comunque un vero classico della fantascienza e una piacevole lettura.