Dicono che quando
Falcao fu
preso alla Roma i giornalisti gli stessero addosso perché non sembrava
un vero brasiliano. Per la mentalità degli anni '80 il brasiliano era
quello "che faceva i numeri" e Falcao non faceva mai un dribbling che
non fosse necessario, nè indulgeva in giochetti per compiacere il
pubblico. In compenso non perdeva mai un pallone. Nell'aneddoto
sicuramente apocrifo che ho sentito raccontare, Falcao un bel giorno,
stanco delle accuse riunì i giornalisti e in una partitella di
allenamento li sfinì di palleggi, dribbling, rovesciate e colpi di
tacco. Alla fine della partitella andò dai giornalisti e disse:
"Oggi ho fatto la foca come volevate
voi. Da domani ritorno a giocare a calcio."
Leggendo "Girl
with curious Hair", di David Foster Wallace, mi sono reso conto che DFW non è
Falcao.
Il libro è fatto da dieci racconti e dico subito che un paio non sono
riuscito a finirli (uno è l'ultimo che ho trovato totalmente
incomprensibile), mentre un paio li ho letti due volte per vedere se
fosse la mia scarsa conoscenza dell'inglese a impedirmi di apprezzarli.
Non mi è piaciuto per niente, benché DFW sia evidentemente bravissimo.
I racconti però sono pieni di colpi di tacco letterari, riferimenti a
raffica alla visione del mondo del giovane americano colto (che
ovviamente ho perso per il 90%) ironie sottilissime, cambi di
stile e raffinatezze linguistiche.
Prima di ricomprare
un libro di DFW guarderò con attenzione su quali riviste sono stati pubblicati i
racconti, e comunque lo leggerò in italiano, pazienza se perdo qualche finezza,
tanto ce ne sono sempre in abbondanza, perchè David Foster Wallace è
Denilson.