Come primo libro dell'anno mi son letto "Il riso di Talete", di Gabriele Lolli. E' un interessante libretto che esplora le connessioni fra matematica e umorismo. E' diviso in due parti, la prima "matematica e umorismo" affronta il tema direttamente, la seconda "paradossi, paradossi, paradossi" indirettamente, mediante il concetto del paradosso. Per un libretto tanto piccolo (al solito Bollati Boringhieri fa pagare salatissima la bella carta dei suoi libri: 9,5 per 109 minuscole pagine) c'è molto materiale, anche se chi ha letto Odifreddi troverà poco di nuovo (osservazione forse ingiusta perché questo libretto è uscito prima dei libri di Odifreddi).
S'è c'è un appunto che si può rivolgere a Lolli è quello di pretendere troppo dal lettore. Non tutti hanno un dottorato in matematica, purtroppo. Un esempio (pag. 56):
[sta spiegando perché la dimostrazione per assurdo è dificile da capire] A implica not-A implica not-A; la consequentia mirabilis sembra pericolosamente vicina alla fallacia dell'affermazione del conseguente.