Trovo che
Michel Houellebecq sia in un certo senso straordinario. Questo "La possibilità di un'isola" è un libro che non dovrebbe piacermi per nulla, perché è evidente che il ribaltamento di tutte le morali e il cinismo totale del personaggio, Daniel, non sono altro che un espediente letterario che dovrebbe soffocare la storia. Il nichilismo (se così si può chiamare) di considerare talmente insensata la vita da sperare di evolvere (artificialmente) in una razza che cancelli tutte le prerogative che ci rendono esseri umani, non dovrebbe portare a niente di leggibile. Eppure, un certo fascino perverso questo libro ce l'ha, non fosse altro che per la scrittura molto abile di Houellebecq. Certo per leggerlo non devi essere uno che si offende facilmente.