Un'isola al largo delle coste del Massachusetts. Un manicomio criminale in cui vengono reclusi i peggiori pazzi criminali degli stati uniti. Due agenti dell'FBI chiamati a indagare sulla misteriosa scomparsa di una ricoverata, uno dei quali ha terribili fantasmi alle spalle e potrebbe essere venuto per vendicarsi del killer che gli ha ucciso la moglie. E per finire si sta avvicinando un terribile uragano.
Credo che Dennis Lehane, in questo "L'isola della paura" non si sia voluto far mancare proprio nulla per preparare l'atmosfera. E alla fine è riuscito a confezionare un romanzo che non è niente male e che tiene incollati fino all'ultima pagina. Purtroppo il difetto di questo romanzo è quello di non essere stato scritto all'epoca dell'ambientazione (1954). Da allora gli elementi di questo libro (l'isolamento, la follia, il potere di vita o di morte di chi gestisce una istituzione di questo tipo) sono stati riproposti decine di volte e si sono logorati.
Solo lavoro magistrale di Lehane riesce comunque tenere alto il livello della storia fino alla sorpresa finale (che come avrete capito non è tanto sorprendente). Non all'altezza del suo capolavoro, comunque un ottimo libro.