Era un po' che non leggevo un libro di King e mi ero dimenticato come, sia pure facendo ricorso al soprannaturale più bieco, il Re sia in grado di reggere una storia dal principio alla fine. In "Desperation" la solita divinità maligna (tak) vive sotto la città di Desperation, nel deserto del Nevada, e viene risvegliata dagli scavi di una miniera. Un gruppo di sopravvissuti al massacro dell'intera cittadina si unisce per sconfiggere il male, sfruttando l'improbabile aiuto di un ragazzino in grado di parlare con dio (quello buono).
Alla fine uno non riesce a capire perché molla tutti gli altri libri che sta leggendo e sacrifica anche qualche oretta di sonno per arrivare in fondo a libri che richiedono una robustissima sospensione dell'incredulità e sembrano variazioni combinatorie degli stessi ingredienti. Però lo fa.
Forse il word processor intelligente immaginato da Eco nel Pendolo di Focault, è già stato inventato. Il programma crea storie nuove rimescolando gli ingredienti e riadattando i personaggi e lo fa girare King su un Cray che tiene in cantina, nella sua casa di Bangor, Maine.