Riporto da MerzLog perché voglio rivoltare il coltello nella piaga. Il "progetto culturale della rai" (mai virgolette furono più appropriate) non solo è banale e incomprensibile (ci vuole sforzo per ottenere entrambi gli aggettivi), ma è presentato in formato word (non mi pare bello) e il link è nascosto sotto una freccina (vogliamo parlare dei problemi di accessibilità?).
Il sito si chiama prima comunicazione perché evidentemente è la prima volta che tentano di comunicare. Parla meglio mio figlio che ha due anni e mezzo e ieri ripeteva "corrrrrrna" per farmi vedere che sa dire la erre.
Voglio riportare una frase diversa rispetto a quella riportata dal buon Roncaglia:
come interpretare - di fronte alla caduta di tutte le totalizzanti ideologie politiche del Novecento - la pacifica, ma necessariamente competitiva, coesistenza fra molteplici correnti ideali e comportamentali (le quali sono conseguentemente portatrici di una pluralità di ispirazioni culturali ed etiche, tali da elaborare spesso, e addirittura imporre, concreti ed impegnativi stili di vita) con la quotidianità assai più diffusa e consolidata di progetti esistenziali, individuali e comunitari, di lungo periodo anche in considerazione della specifica esigenza, emergente peraltro dalle direttive europee, che il servizio pubblico radiotelevisivo deve assicurare in ogni caso e in tutte le trasmissioni una "qualità culturale" come proprio marchio di garanzia, come dato di stabile affidabilità.
Giuro che c'è scritto proprio così. Provate a leggerlo a voce alta. Ma il tocco finale è che due righe più sotto c'è un link al Codice Deontologico e di Buona Condotta dei Comunicatori Pubblici. Non ho avuto il coraggio di leggerlo.
grazie a [MerzLog] ed [Emmebi]
9:48:59 AM
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