Momoblog
Il mio web log in italiano


 

Massimo Morelli's Weblog

lunedì 31 marzo 2003
 

E via, più veloce della luce! E se non si può accellerare troppo, forse conviene rallentare la luce

Though Einstein put his foot down and demanded that nothing can move faster than light, a new device developed at the University of Rochester may let you outpace a beam by putting your foot down on the gas pedal. At 127 miles per hour, the light in the new device travels more than 5 million times slower than normal as it passes through a ruby just a few centimeters long. [University of Rochester]


10:57:29 PM      comment []

domenica 30 marzo 2003
 

Da una settimana seguo gli sviluppi della guerra su un sito russo (Venik Aviation). Il sito l'ho trovato segnalato da una mail a Jerry Pournelle. Inizialmente mi sembrava una bufala e non l'ho segnalato. Troppi dettagli, troppo ben informato, troppo "filo iracheno".

Poi la credibilità è aumentata mano mano che le previsioni risultavano azzeccate (soprattutto il fatto che l'avanzata sarebbe stata interrotta, e lo è stata). Oggi lo sdoganamento decisivo, il sito è citato da kuro5hin e si fa sempre più fatica a raggiungerlo (segno di traffico intenso).

Il sito cita fonti militari russe (è la traduzione di un sito russo) ed è straordinariamente dettagliato. Ho smesso di consultare la CNN, faccio prima a leggermi Venik. Già venerdì Venik scriveva:

The coalition force was clearly insufficient for a such a large-scale operation. The number of deployed troops was at least 40% short of the required levels. This is the reason why today, after nine days of war, the US is forced to resort to emergency redeployment of more than 100,000 troops from the US territory and from Europe. This, in essence, is the same number of troops already fighting in Iraq.

Nello stesso report di venerdì, in cui viene analizzata la situazione dopo una settimana, Venik (cogliendomi di sorpresa, ma a pensarci bene è una sorpresa stupida) analizza le lezioni da trarre per una possibile difesa della Russia sullo stile iracheno:

The main of such lessons is the ever-increasing significance of troop concealment as one of the primary methods of combat. Concealment and strict adherence to the requirements for secrecy and security become strategic goals of the defending forces in the view of the US reliance and that of its allies on precision-guided weapons, electronic and optical reconnaissance as well as due to their use of tactical weapons at the maximum possible range afforded by these reconnaissance methods. Importance of concealment is being seen in Iraq and was clearly demonstrated in Yugoslavia, where the Yugoslav Army preserved nearly 98% of its assets despite the three months of bombing. Within our [Russian/European] battle theater concealment methods will offer us [the Russian army] an enormous advantage over the US.

Poi continua consigliando ai suoi compatrioti di potenziare la difesa aerea per contrastare il grande vantaggio strategico del dominio dei cieli, e di migliori armi anticarro.

Evidentemente anche i russi temono che si voglia bombardarli alla democrazia. Che malfidati! 

Best war reporters: The Russians?.  [kuro5hin.org]


2:32:02 PM      comment []

Ieri sera ho visto un bel film "The life of David Gale" scelto per motivi di comodità senza sapere bene che cosa fosse. Non posso discutere del film perché rischierei di rovinarne la visione, però posso consigliarlo. Non è un film leggero (non lo sono mai quelli sulla pena di morte) ma Alan Parker è un regista che mi piace e anche stavolta per me ha fatto centro (nonostante la critica sia abbastanza negativa). Per me un buon film.
1:56:26 PM      comment []

Lo scontro con i primi in classifica va come deve andare. Il Due Madonne travolto dal Reno Motor Company.
12:08:47 AM      comment []

sabato 29 marzo 2003
 

Se state cercando un ufficio a New York non potete perdervelo. Se non lo state cercando ma avete bisogno di dieci minuti di divertimento non potete perdervelo. Joel Spolsky racconta cosa vuol dire cercare un ufficio nella grande mela.

Space is measured in RSF: rentable square feet. This is a number that bears only a fleeting relationship to the actual size of the space. I have seen spaces that are 1000 RSF which are the same size as spaces that are 3000 RSF.

How could this be, you ask?

Well, you don't want to know. Officially you get RSF by taking the total size of the space and multiplying it by the building's loss factor. That's a made up number which they multiply the size of the space by, just because they can get away with it.


12:03:25 AM      comment []

venerdì 28 marzo 2003
 

Tim Bray prima dice che XML è troppo difficile, poi ci ripensa (in realtà chiarisce). Una ragione che sembra sciocca ma che in passato ho trovato utile anch'io è la seguente:

When somebody sends me something that's advertised to be XML, the first thing I do is run xmlwf (James Clark's expat parser) on it and then open it up in Internet Explorer. (They never disagree, but I do both anyhow). If they tell me the XML is broken, I call up the data source and say Expat and IE both say your XML is broken., and every time, they say Oops and fix the problem.


10:29:31 PM      comment []

giovedì 27 marzo 2003
 

Il mio blogger code:

B4 d- t- k s u- f i o x-- e l- c-- [grazie  Hyle]


11:02:35 PM      comment []

Una prima presentazione del successore di Sql Server 2000. E' particolarmente interessante il fatto che verrà potenziata la parte di data warehousing:

SQL Server "Yukon" will deliver an end-to-end business intelligence platform with integrated analytics including online analytical processing (OLAP); data mining; extract, transformation, and load (ETL) tools; data warehousing; and reporting functionality.

As far as I know this is the first significant public release of information on the SQL Server portal that focuses on Yukon features. http://www.microsoft.com/sql/evaluation/yukon.asp [Sam Gentile's Blog]


10:49:51 PM      comment []

E' interessante vedere come saranno i frigoriferi del futuro. Le alternative sono: il frigo ad aria compressa..

A closed cycle (ie, a sealed system similar to a traditional refrigerator) can be more efficient than an open one, but that efficiency requires the air to be pressurised to a much higher level.

..oppure il frigo acustico..

Another new technique abandons even that. Sound is normally thought of as a pressure wave. But, like any other pressure change, it also brings a change in temperature. In an ordinary conversation, that temperature change is a mere ten-thousandth of a degree. But a loud sound in a pressurised gas can cause significant temperature changes.

..oppure (last but not least) il frigo magnetico..

It has been known for a long time that certain substances heat up when placed in a magnetic field, and cool down when the field is removed. Unfortunately, this effect is large enough to be useful only in a handful of rather exotic materials, most notably alloys of gadolinium

Non vorrei sembrare luddista, ma avere in casa delle leghe di gadolinio mi spaventa un po'. [Economist]


10:30:11 PM      comment []

mercoledì 26 marzo 2003
 

La settimana di moratoria sulla guerra che mi sono autoimposto non è finita, e mi ritrovo senza molto da dire. Non ho finito libri, non trovo notizie di tipo scientifico o tecnologico (a parte una che mi sembra interessante ma che non mi dà spunto per un post).

Se non parlo della guerra posso parlare dei limiti del buongusto. Si fa un gran parlare di limiti del buongusto. In questo momento su Gnueconomy si stanno scannando sul contatore di morti civili della guerra. Devo dire che Gianluca fa il massimo per attirare la rissa, attaccando con un solo post almeno sette persone (che sia una tattica? in effetti i western si guardano anche per le risse nei saloon, con i tavoli che volano). Si è parlato anche dell'opportunità o meno di mostrare immagini di morti e prigionieri, o immagini generalmente raccapriccianti.

Noi che abbiamo una certa età e abbiamo letto il Male, siamo abbastanza corazzati. Più tardi ricordo Hendel  (alla festa di Cuore) che disegnava un pisello e faceva rilevare che il problema del buongusto era in fondo un problema del cazzo. 

In effetti un po' di tolleranza ci farebbe bene, almeno in quel vicinato virtuale che sono i weblog. Se Selvaggia ha uno sfondo rosa raccapricciante (più che bilanciato dal suo spirito) possiamo sopportarlo. O no?


11:53:18 PM      comment []

martedì 25 marzo 2003
 

C'è gente che riesce a farsi finanziare dei progetti stupendi.  Alimentare i portatili a Vodka.

An enzyme-catalysed battery has been created that could one day run cell phones and laptop computers on shots of vodka.

In realtà sembra che il prototipo vada bene con il metanolo quindi più che la Vodka ci vorrebbe il Barbera di Ciravegna.


7:05:21 PM      comment []

Due recensioni di Joel Spolsky che vale la pena di leggere:

A couple of the monthly columns Ive been doing for the Programmers Paradise catalog are now on the web: a review of VMWare and a column on data modeling with ERwin.  [Joel on Software]


6:53:36 PM      comment []

lunedì 24 marzo 2003
 

Il mese scorso un survey di netcraft ha segnalato un sito con Windows che non veniva spento da due anni. Beh, ci ha pensato Sql Slammer.

Last month we pointed out a Windows 2000 site that had gone over two years without a reboot.

Unfortunately, www.byteandswitch.com's proud run came to an end coinciding with the SQL-Slammer worm at the end of January.         [grazie Alberto]


11:24:16 PM      comment []

Jon Udell recensisce entusiasticamente OpenLink virtuoso. Prova il software costruendo, guardaunpo', un aggregatore RSS.

There's so much going on under Virtuoso's hood that you really need a concrete example to see how the pieces fit together. Although it seems that everybody wants to write an RSS (Rich Site Summary) aggregator nowadays, I picked that project anyway because it nicely illustrates Virtuoso's diverse powers.

Il concentrato di protocolli e tecnologie ce il buon Udell condensa in poche righe è veramente ai limiti del delirio:

Think about the pathways involved here. Data moves from a SOAP service in Radio UserLand, through an auto-generated WSDL wrapper, into a database stored procedure, which calls out to the Web through a C# extension and stores results in an indexed XML database. Then an XPath-enabled SQL query gathers results, converts them to XML, and virtualizes them as a WebDAV resource, which Excel finally reads and analyzes. Too many degrees of freedom? Not to my way of thinking.

Non so dove porta tutto questo. Forse a quello che Udell aveva previsto  in una precedente recensione:

The marriage of SQL and XML, in the church of Web services, will reshape our industry.

La versatilità è una qualità importante per il software (oltre che per le persone) quindi l'entusiasmo del buon tecnocrate sembra giustificato. Purtroppo la realtà delle aziende è ben diversa e questo livello di virtuosismo è assai lontano. Ma dobbiamo essere fiduciosi, perché come dice il buon Paolo nell'ultimo anno si sono fatti passi da gigante.

Magari fosse vero in tutti i campi. :-(


11:17:40 PM      comment []

domenica 23 marzo 2003
 

Mi sono accorto che sto parlando quasi esclusivamente della guerra. Chiedo perdono e decido una moratoria unilaterale. Sto leggendo un libro molto bello (che commenterò quando avrò finito) e che mi ha fatto scoprire diverse cose che non sapevo.

Una di queste (che mi rimanda alle mie lontanissime origini di microelettronico) è l'esistenza dell'elettronica evoluzionistica, con gli esperimenti di Adrian Thompson. Questo strano campo di ricerca consiste nell'applicare una evoluzione simulata a circuiti elettrici per raggiungere un determinato scopo.

Esiste qualcosa di simile nel software, sono gli algoritmi genetici, citati anche in Preda di Crichton. Molto citati e pochissimo usati e credo di sapere il motivo, ma lo dirò alla fine del post.

Thompson ha preso un FPGA, un circuito elettronico riprogrammabile (il XC6200, per i più curiosi) e gli ha dato un compito: riconoscere fra due segnali diversi (uno a 100Hz e uno a 1Khz).

E' partito da un insieme casuale di programmazioni dell'FPGA, ha stabilito un modo per creare una nuova generazione, ricombinando le soluzioni della generazione precedente, ha determinato il modo di scegliere le migliori  soluzioni e ha giocato a fare il dio stando a vedere cosa succedeva.

Dopo qualche migliaio di si è evoluta  una soluzione che ha diverse proprietà sconcertanti:

  1. è straordinariamente concisa (usa solo 32 celle), molto molto meno di quante ne avrebbe usate un progettista.
  2. funziona come un circuito analogico benché utilizzi un FPGA che è digitale
  3. sfrutta proprietà (difetti?) del circuito riprogrammabile che non erano conosciuti: cinque delle 32 celle non sono nemmeno collegate con le altre, ma se le togli il circuito non funziona. Probabilmente c'è qualche accoppiamento (forse magnetico, o capacitivo) non voluto

Ma soprattutto (soprattutto), è stato impossibile capire come funziona. Con buona pace di quelli che vogliono capire come funziona il cervello, qui abbiamo 32 (trentadue, solo!) elementi che bastano per produrre un sistema che funziona e che non capiamo come.

Qualcuno ricorderà le letture giovanili di Asimov: il cervello positronico dei robot era troppo complesso per poter capire veramente come funzionasse, andava analizzato dal difuori (dalla robopsicologia). Evidentemente la realtà imita la fantasia (Asimov ne sarebbe stato deliziato).

Questo è il motivo per cui (secondo me) gli algoritmi genetici non hanno avuto grande successo (a prescindere dalla loro efficacia su cui non ho notizie recenti). Già il software fa quello che gli pare quando è progettato, figuriamoci se dobbiamo mettere in mezzo ai nostri programmi cose che non sappiamo nemmeno come e perché funzionano (gli spiritosi rileveranno che la Microsoft farebbe bene a provare).

Per me questa è una cosa misteriosa e affascinante. Oggi ho fatto giornata, spengo il PC e me ne vado al mare.

L'articolo di Thompson è qui.

 


9:26:16 AM      comment []

sabato 22 marzo 2003
 

L'anticalcio ancora in azione: il Due Madonne sconfitto anche dal Pian di Macina, in una partita rallegrata da tafferugli. La cronaca è qui.


6:28:47 PM      comment []

venerdì 21 marzo 2003
 

Finalmente qualcuno che spiega chiaramente le ragioni della guerra (e en passant ci spiega da che parte stiamo).

WarMonger: The main point is that we are invading Iraq because Resolution 1441 threatened "severe consequences." If we do not act, the Security Council will become an irrelevant debating society.
PeaceNik: So the main point is to uphold the rulings of the Security Council?
WM: Absolutely. ...unless it rules against us.
PN: And what if it does rule against us?
WM: In that case, we must lead a coalition of the willing to invade Iraq.
PN: Coalition of the willing? Who's that?
WM: Britain, Turkey, Bulgaria, Spain, and Italy, for starters.
[continua] via [Aaron Schwartz]


10:50:12 PM      comment []

Ieri sera (notte) ho fatto war-zapping. A parte i soliti esperti di guerra in giro per i canali che non sanno mai niente, a parte l'evidente fregola necrofila di Vespa e Fede, a parte la ridicola pretesa di spacciare per immagini in diretta immagini patentemente registrate (ho visto la stessa esplosione almeno 7 volte), mi ha disturbato la solita analisi fatta su dati fasulli.

In tutte le trasmissioni televisive ed in tutti i tg si fa riferimento agli scud che sarebbero stati lanciati oggi da saddam!
Gli ospiti di Vespa ci hanno costruito il teorema per il quale questi scud sarebbero la dimostrazione che Saddam occultava qualcosa agli ispettori.
Durante la trasmissione "L'Italia sul 2" un giornalista del tg2 dice, testuale "gli scud di saddam, si comincia a vedere che le bugie c'erano".

Su adnkronos fino a due ore fa c'era il riferimento al sito del quotidiano israeliano "Ha'aretz" che affermava come i missili a testata convenzionale lanciati in Kuwait fossero dei Frog (con portata di appena 70 km) e non degli Scud (con i loro 650 km di portata). [mediawatch]

Al solito google permette più verifiche sulle fonti di quante non facciano di norma i giornalisti (televisivi?) italiani.

Iraq fired three FROG (Free Rocket Over Ground) missiles at U.S. targets in Kuwait hours after dozens of U.S. Cruise missiles slammed into Baghdad in what the Pentagon called a "decapitation strike" aimed at the Iraqi leadership. [haarez]

Ho visto anche qualche blogger cadere nella trappola ma non è grave, noi non siamo pagati per dire cose attendibili.  Tante volte chi ha due mucche cerca di mugere il toro.

Dal canto mio ho deciso di rinnovare l'indifferenza attiva a Vespa (Fede lo tengo come umorista).


9:20:07 AM      comment []

giovedì 20 marzo 2003
 

Nell'imminenza della guerra non si legge altro sui blog. Fra le persone che conosco nessuno è a favore della guerra (nel mio palazzo 15 appartamenti su 24 hanno appesa la bandiera) quindi sono andato a farmi un giro fra i blog di destra e sui siti americani per cercare di capire le ragioni degli altri.

Di qualcuno non vale la pena di parlare, perché rientra nella categoria ben definita da Carlo. Altri ritengono chi è contro la guerra uno stupido o un ingenuo (che è quello che mi fa arrabbiare, perchè io sono come Otto di "Un pesce di nome Wanda"). Ma è sui blog americani che si trova qualche perla. Per esempio, sul blog di Robert Bruce Thompson, che non è l'ultimo cretino (scrive libri sul networking) si trovano piacevolezze di questo genere:

10:53 - I was extremely disappointed, although not surprised, at Mr. Bush's statement last night. It is difficult to imagine a less war-like declaration of war. I'd hoped (but not expected) to hear something like this:

1. There are a lot of Iraqis we don't like. Here is a list of them. Deliver their heads to us within 24 hours.

2. You are occupying oil fields that belong to us. You have wired them with explosives. Remove those explosives and walk away from those oil fields now, leaving them undamaged. For each oil well you damage or destroy, we will obliterate one of your cities.

3. Lay down your arms immediately and walk away from them. Any Iraqi national caught with arms will be shot out of hand, whether or not he has surrendered. If anyone fires on US forces, we will destroy the entire area from which he fired on us.

4. Any building or site that displays an Iraqi or Islamic flag will be fired upon. Any building or site that does not display a white flag may be fired upon. All mosques and other Islamic religious sites will be destroyed, and all Islamic religious leaders will be shot. Anyone who conceals or otherwise aids Islamic religious leaders will be shot.

5. We will accept surrender of Iraqi military forces and civilians until the first time someone surrendering abuses our graciousness by setting off a suicide bomb or otherwise harming US troops. If that occurs, we will no longer accept surrender by any Iraqi, soldier or civilian. We will simply obliterate anything and anyone in our way.

6. If your forces use chemical or biological weapons against us once, we will nuke Baghdad into molten, radioactive glass as a final warning. If your forces use chemical or biological weapons against us a second time, we will nuke every population center in Iraq, down to the smallest village.

7. Any Iraqi who wishes to surrender on these terms may do so, but must demonstrate his sincerity by eating a ham sandwich and pissing on a copy of the Koran.

Finalmente qualcuno che parla chiaro. In più c'è razzismo puro nei confronti dei francesi, ma questa non  è una novità, anche il citatissimo Sullivan lo distribuisce a piene mani. C'è forse una dispensa papale? E' vietato essere razzisti con neri, ebrei omosessuali ma sui francesi fate pure? (lascio perdere il riferimento vergognoso alla ragazza schiacciata dalla ruspa democratica perché non voglio contraddire il mio post precedente, ma andatevelo a cercare)

Sto divagando, ma sono stanco. Scusatemi. Volevo arrivare all'articolo di Benni sul manifesto, che qualcuno trova fastidioso. Eppure il divario fra i buoni e i cattivi si riduce. Lentamente e inesorabilmente. Guerra preventiva, unilateralismo, imposizione della propria volontà con la forza, politica di potenza. Piano piano, il fantasma di Borges sorride.


12:18:53 AM      comment []

mercoledì 19 marzo 2003
 

Coccodrilli, di Leonardo. Letto, approvato e sottoscritto.
9:42:21 AM      comment []

lunedì 17 marzo 2003
 

Ho poco tempo per bloggare e navigare e l'ho speso tutto leggendo notizie sulla guerra. In Back to iraq 2.0  (il weblog di un inviato in Iraq) si dice che le bombe DU (all'uranio impoverito) non fanno male, se lo fanno non ne fanno molto, se ne fanno molto è lostesso perché sono troppo utili. Più la rimescolano e più puzza:

Overall, Im personally dubious. While the Pentagon has played down the dangers of DU, this is also the agency that furiously denied for years that Gulf War Syndrome existed at all, regardless of the causes. And while DU in an unexploded munition might be relatively harmless, burned and aerosolized DU will be spread over a much larger area and could enter the soil and water table of the environment. How many studies have been done? Why are NATO allies nervous about exposing their troops to American munitions?

Dall'Australia invece un resoconto di quelle che saranno le prime 48 ore del conflitto: shock and awe, un po' come capitava all'inter negli anni 80 quando giocava al Barnabeu contro il real e prendeva sempre gol dal 78-enne Santillana  (si ride per non piangere). Dopo aver spiegato con dovizia di particolari come l'Iraq sarà sconfitto in 48 ore, l'articolo conclude in maniera agghiacciante:

If Hussein has not capitulated, the political imperative to minimise civilian casualties will have to be put aside for street to street fighting

Nel frattempo Bin Laden e il Mullah Omar hanno fatto sapere a Saddam Hussein che si porti un sosia per lo scopone.


11:08:52 PM      comment []

domenica 16 marzo 2003
 

Cattedrale, di Nelson Demille non mi è dispiaciuto. La trama, come spesso avviene in questo tipo di libri, è tenuta in piedi con gli spillini, ma è complessa e ben congegnata. La ricchezza di personaggi non appesantisce la storia e la quasi unità di tempo della narrazione, che si svolge tutta in un giorno e una notte (a parte il prologo) contribuisce a tenere un buon livello di suspence.

Non sempre i periodi sono fluidi, cosa che mi fa sospettare una traduzione imperfetta (o forse era così anche in inglese, non so).

Tutto sommato un buon libro di evasione e un buon consiglio di 3G.


4:52:10 PM      comment []

sabato 15 marzo 2003
 

Un capolavoro di inettitudine impedisce la vittoria al Due Madonne. La cronaca è qui.
10:19:07 PM      comment []

Eccomi di ritorno, impoverito economicamente ma arricchito spiritualmente. Una settimana senza pc, senza televisione (o quasi) senza giornali (o quasi) ogni tanto ci vuole.
3:57:18 PM      comment []

venerdì 7 marzo 2003
 

Questo Weblog chiude per una settimana per motivi sciistici. Ci vediamo fra sette giorni.


10:23:32 PM      comment []

Un giorno il nostro pc sarà un computer topologico? Se vi interessa l'elusivo soggetto del computer quantico, date un'occhiata a questo articolo (lungo).

Si parla del fatto che una seconda corrente di ricerca sui computer quantici (dopo quella più nota dei qubit) è quella di utilizzare particelle estremamente esotiche, gli anyoni, che hanno proprietà quantistiche bizzarre.

Non provo a spiegare l'articolo perché bisognerebbe averlo capito, ma gli argomenti sono affascinanti (NP-completezza, teoria dei nodi, ecc.) e il ricercatore, Michael Freedman è uno con due palle così, avendo vinto la Medaglia Fields nel 1986.


9:36:22 AM      comment []

Se non sapete cosa fare oggi, provate questo gioco flash.


9:24:11 AM      comment []

giovedì 6 marzo 2003
 

Dopo Joel Spolsky anche Jon Udell torna ad occuparsi di comunità virtuali. E infila in un solo post diverse idee interessanti. Come prima cosa dice che adesso che ha provato i weblog i forum non gli piacciono più perché sono faticosi:

 What's broken, for me, is the idea that an online community is a place where people gather, and a centralized repository of the discussions held in that place. In that model, I've concluded, the costs are just too high. It's expensive to join. It's expensive to participate, because interactive discussion demands a lot of attention. And it's expensive to leave, because the repository has your data, and may or may not (probably won't) preserve its linkable namespace or hand the data back to you in a reasonable form.

Inoltre il weblog è più  rilassato, chi ha provato a seguire un newsgroup affollato sa che la lista dei post non letti ti pesa come un macigno (io all'epoca seguivo news://comp.lang.perl.misc che con 250 post al giorno era quasi un lavoro). Poi si va in un posto solo (grazie anche ai news aggregator) invece che vagabondare per il web. Soprattutto poi, i tuoi ragionamenti non vengono cancellati da una dotcom che fallisce o da un lavoro che cambia

You control the data and can, if you choose, ensure that your namespace persists.

Ancora si vede che non c'è una comunità, ma mille comunità policentriche (ogni weblog è un centro)

If there's a community "around" me, it's only in the same sense that there is (or can be) a community around everybody. Take a look at John McDowall's latest blog map. Every node sees a community around itself.

La cosa che manca (e qui vengo al punto) è che qualcosa si perde. Si perde il senso di unità della discussione, che trackback, pingback e gnicgnac tentano di recuperare non riuscendoci però del tutto. Ma questo è solo un passo nell'evoluzione di questo terzo posto, e quasi quasi sembra che anche Jon, come noi, sia alla ricerca di un modo per ricollegare questi fili. 

[..] ad-hoc assembly and loose coupling will increasingly characterize both social and technical architectures. I'm done debating how to display discussion threads. I want to figure out where this new stuff is going.

Come and join the B.A., Jon!


10:43:53 PM      comment []

Questi nigeriani dovrebbero portare rispetto a noi anziani [da Economist]


7:03:36 PM      comment []

Il Due Madonne ritorna alla sconfitta. Dura solo tre giorni l'esultanza dopo la vittoria di domenica. Calcio e calci nella sfida con l'Axel (pochissimo calcio).

La cronaca è qui.


1:24:25 PM      comment []

mercoledì 5 marzo 2003
 

L'agenzia spaziale europea sta per inviare una sonda attorno alla luna. Il motore è un razzo a ioni di nuova concezione e la missione consisterà nel fare una mappa accurata della superficie del nostro bel satellitone. Maggiori notizie sulla BBC e sul sito dell'agenzia.

Solar-electric propulsion is ESA's new spacecraft engine. It does not burn fuel as chemical rockets do; instead the technique converts sunlight into electricity via solar panels and uses it to electrically charge heavy gas atoms, which accelerate from the spacecraft at high velocity.

moon smart


9:29:25 AM      comment []

martedì 4 marzo 2003
 

E' arrivata la newsletter di David Isenberg, Smart. E' un ironico inneggiare ai monopoli, e pesta sui soliti tasti. Racconta di come John Rockefeller trasformò il mercato del petrolio, da un mercato concorrenziale in cui i prezzi erano bassi e non guadagnava nessuno ad un monopolio, utilizzando le tattiche più fantasiose e spietate:

Guided by the business vision of John D.
Rockefeller, Standard Oil created insider deals with
railroads to get rebates on its oil transportation costs. 
Unbelievably, Standard Oil also negotiated "drawbacks,"
which the railroads paid to Standard Oil for oil transport
by non-Standard refineries.  The control of oil transport
costs gave Rockefeller's Standard Oil an insurmountable
advantage

In 14 anni Rockefeller aveva il 90% del mercato del petrolio. Allora non c'era D'Alema quindi gli americani fecero le leggi antitrust:

the Sherman Anti-Trust Act of 1890 was written in
direct response to Standard's "powerful, devious, cruel,
entrenched, all-pervasive and yet mysterious" monopoly
muscling [ibid, p. 96]; Standard itself was convicted under
Sherman in 1909 and broken up.
 

Adesso cosa farebbe il buon J.D.R. secondo Isenberg? Porterebbe la fibra ottica in ogni casa:

If John D. Rockefeller were alive today, he would be
building fiber to the home (FTTH).  Fiber has so much
capacity that once FTTH were built, there would never be a
need for a second fiber.

Ma non dobbiamo avere fretta, perché le telecom sono governate da burocrati che cercano di guadagnare col lobbying (questa l'ho già sentita)

If some future John D. Rockefeller got a job
at a telco, he'd quit (or be fired). 

Stavolta non voglio tediarvi con le mie interpretazioni (a dire la verità ho sonno). Leggetevi l'originale. Buonanotte.


11:54:52 PM      comment []

Come si dice, riceviamo e volentieri pubblichiamo. Da Alberto L. un mio amico che non ha ancora aperto un blog:

Lunedì mattina accompagno mio figlio all'asilo (3 anni e qualche mese).
Fermi ad un semaforo il cucciolo nota su un palazzo tre finestre in fila con gli stessi fiori e tre bandiere della pace (il cui significato gli è stato più o meno chiarito quando l'abbiamo appesa al nostro salotto):

"Guarda papà, un signore ha appeso tre bandiere!".

Non smetto di sorprendermi per la sua deduzione che il piccolo mi congela con questo ragionamento:

"Papà, ma se chi appende la bandiera, come te e la mamma, è contrario alla guerra, chi non la appende è d'accordo?".

Un monito a chi, per pigrizia, ancora non ha manifestato la propria disapprovazione.
Attenzione, perché in un paese dove TGCOM dedica, su quattro notizie di copertina, uno spazio alla storia d'amore di due ex-protagonisti del grande fratello, non saranno pochi a fare questo ragionamento da bambino di tre anni.

Se non avete tempo di comprare la bandiera arcobaleno, appendete alle vostre finestre qualsiasi cosa, ma non lasciate che qualcuno si appropri della vostra indifferenza o pigrizia!


9:46:52 PM      comment []

Per chi se la fosse persa (credo nessuno) la saga dell'intellator è qui.


9:26:43 PM      comment []

lunedì 3 marzo 2003
 

I weblog non sono la prima comunità virtuale su Internet. Ci sono i forum, c'è USENET, ci sono i posti dove si chatta, ci sono persino giochi di ruolo multigiocatori e massivamente multigiocatori. Ognuno ha la sua variante, nel tempo li ho frequentati tutti (esclusi i giochi di ruolo che richiedono una quantità di tempo mostruosa) più che altro come osservatore ozioso e fulmineamente annoiato.

 Eppure sono già quasi dieci mesi che ho un weblog, e posto quasi tutti i giorni. Riflettevo su queste cose osservando l'entusiasmo di 3G, che pure non è un ragazzino ;)  e le discussioni fin troppo intelligenti di Gino Roncaglia, Paolo Valdemarin, Cesare Lamanna e altri. 

Oggi arriva la newsletter di  Joel Spolsky, che fa il programmatore ma che scrive meglio del 90% degli scrittori. Per parlare del forum che ha progettato sul suo sito come al solito la prende piacevolmente alla larga e tira in ballo un sociologo che con una certa dose di Alberonite (cioè teorizzando l'ovvio) ha sottolineato l'importanza del terzo posto.

Il terzo posto (dopo casa e lavoro) è quello dove si va e si cazzeggia tra amici. E' importante avere abbondanza di terzi posti per la propria sanità mentale e per evitare di finire rincoglioniti con il telecomando in mano. E' la voglia di terzo posto che ci fa amare telefilm insulsi:

Make a coffee shop without very many chairs, as Starbucks does, and people will carry their coffee back to their lonely rooms, instead of staying around and socializing like they do in the fantasy TV coffeehouse of "Friends," a program we watch because an ersatz third place is less painful than none at all.

E' la mancanza di un terzo posto che spinge i giovani programmatori americani a stordirsi di lavoro:

People graduate from college, move across country to a new place where they don't know anyone, and end up working 12 hour days basically out of loneliness.

Joel poi passa ad analizzare perché le varie comunità virtuali non funzionano bene come terzo posto e come la progettazione del software può fare molto per migliorare o peggiorare la terzopostità di una comunità virtuale. Poi finalmente comincia a parlare del suo software ma qui la cosa si fa per me (per noi) meno interessante, anche se sempre godibilissima (lui è un grande).

Ecco, se devo dire qual'è il motivo per cui la comunità blog non mi annoia, è che è un buon terzo posto virtuale. Certo non è come uno reale, quindi se potete spegnete il pc e andate a bere un bicchiere di quello buono con gli amici, ma non si sa mai, magari due fette di salame e un bicchiere di rosso un giorno ce le facciamo.

Nel frattempo leggetevi Building Communities with Software, di Joel Spolsky.


10:03:25 PM      comment []

Riprendo da Tao e segno per futura referenza questa raccolta di testi di Orwell. Sempre dalla stessa fonte e per lo stesso motivo ecco la lista delle fallacie argomentative (che sembra il campionario di un giornalista corpulento piuttosto famoso - cfr. "ad hominem").


8:04:55 AM      comment []

domenica 2 marzo 2003
 

Ho finito "La salvezza di Aka" di Ursula Le Guin. Intanto complimenti alla Mondadori per la scelta della copertina, che non ha assolutamente nulla a che fare con il contenuto del libro. Poi anche la scelta di tradurre così il bel titolo The Telling (La narrazione) non mi sembra una buona idea.

Comuque il libro mi è piaciuto, anche se si occupa di spiritualità, argomento che su di me ha lo stesso effetto del Tavor. La protagonista, Sutty, è inviata dalla comunità interstellare (Ekumene) come osservatrice sul pianeta Aka, su cui ha preso il potere uno Stato Azienda, ferocemente ateo. Il contrasto è dato dal fatto che Sutty è profuga da una Terra dove hanno preso il potere i fondamentalisti religiosi. Sutty scoprirà che alla fine i due mondi non sono molto diversi:

"So chi sei" disse. "Sei il mio nemico. Il vero credente. L'uomo giusto con la missione giusta. Quello che imprigiona la gente perché legge, quello che brucia i libri. Che perseguita chi fa gli esercizi fisici nel modo sbagliato. Che butta i farmaci antichi e ci piscia sopra. Che preme il pulsante che invia gli aerei telecomandati a sganciare le bombe. E si nasconde dentro un bunker rimanendo illeso. Protetto da dio. O dallo stato. O da qualunque menzogna usi per nascondere la sua invidia, il suo egoismo, la sua vigliaccheria e la brama di potere."


8:40:33 PM      comment []

Ce nest quun debut. Il Due Madonne torna alla vittoria. Bazaar Viaggi vs Due Madonne 2-4.
5:06:30 PM      comment []

sabato 1 marzo 2003
 

Ma è proprio vero che due fiocchi di neve non possono essere proprio uguali?

La risposta è: Dipende

Snowflake Photos [Slashdot]

cristallo di neve
3:06:10 PM      comment []

Siccome si sta cominciando a parlare di queste cose, e tipicamente chi va in televisione a parlarne ne ha una comprensione piuttosto superficiale, dò data certa a questa riflessione, per poter dire in futuro "io l'avevo detto".

Nei laboratori americani qualcuno cerca di avere finanziamenti proponendo armi nucleari da usare contro i bunker di un ipotetico dittatore. Si dice allegramente che la bomba, scoppiando sottoterra, avrebbe un effetto limitato alla superficie (guardate questa figura).

Peccato che non sia vero. Una bomba nucleare anche piccola (1KT, un quindicesimo della bomba di Hiroshima) deve essere almeno un paio di centinaia di metri sottoterra per non creare un fallout letale.  Le prove sono state fatte negli anni '60 quando si pensava di usare esplosivi nucleari per scavare buchi.

E' possibile costruire un missile che spinge un'arma nucleare così in profondità da contenere l'esplosione?

No.

Given these constraints, it is simply not possible for a kinetic energy weapon to penetrate deeply enough into the earth to contain a nuclear explosionNuclear bunker busters come under scrutiny [New Scientist]


3:01:49 PM      comment []

Le cose non sono mai come sembrano, pare. Ieri sera sono andato a una cena con gli amici del calcio. Il mio amico e allenatore Valerio ("Barbas") raccontava del suo viaggio in Egitto. Non so bene se fosse a Hurgada o in un posto del genere, a godersi il sole, quando ha visto un capannello di gente, una trentina di persone.

Chiedendo a un vicino che parlava l'italiano (o lingua similare) questo gli ha detto che c'era Gheddafi.

"Come Gheddafi, in mezzo a una strada, in mezzo alla gente?"
E l'egiziano: "Certo, lui non è mica come Mubarak, la gente gli vuole bene"
Barbas già pensava di essere preso per i fondelli quando il gruppetto si apre e:
"Pensa te, l'ho visto, il Ghedda a non più di tre metri da me, che parlava con sti egiziani tutti sorridenti che gli davano pacche sulle spalle. Stavo quasi per dirgli 'Bela Ghedda!' poi mi sono trattenuto. "

Non so cosa significhi, di certo che le cose non sono come ci aspettiamo. La nostra idea del Ghedda è quella di un dittatore sanguinario, che tiene sotto il tallone di ferro i suoi sudditi, non dorme mai due volte nello stesso posto e non si fa mai vedere in pubblico.  

Pensate, non dico G Dabeliu, non dico il nano, ma il sindaco di una grande città, o un ministro o un qualunque vip, che si mescola alla gente, in pubblico, senza particolare pompa, senza stare dietro i vetri di una macchina blindata.

Mi sembra che ci sia qualcosa che non capiamo. E i nostri alleati, noi, stanno per fare una guerra contro gente che non capiamo. Potrebbero succedere cose brutte.


10:38:52 AM      comment []


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Last update: 03/01/2006; 14.57.07.