Finalmente trovo il tempo di commentare The Science of Discworld, di Jan Stewart, Jack Cohen e Terry Pratchett. L'ho comprato per caso e non me ne sono pentito per nulla, tanto che penso che comprerò il seguito.
Il libro è un libro di divulgazione scientifica, che usa come pretesto le storie di Pratchett (SF-umoristica, se posso definire il genere). Io ho letto un solo libro di Pratchett, per la pretesa che ho di volerli leggere nell'ordine che sono stati scritti, e non ho ancora trovato il secondo (va a finire che lo compro dal buon Bezos).
I personaggi di Discworld (l'universo letterario dei libri di Pratchett) sono dei maghi che vivono su un pianeta a forma di disco, sostenuto da quattro elefanti che poggiano su una tartaruga. Gli scienziati/maghi di Discworld inventano un universo, il nostro, e ne osservano il comportamento. Con questa scusa Cohen e Stewart (che scrivono proprio bene) descrivono un campionario di scienza veramente sconfinato.
Il rischio di queste operazioni è che a stendere troppo in largo la pasta scientifica questa venga veramente sottile, ma credo che i nostri lo abbiano quasi sempre evitato. Quasi sempre. Non forse dove tentano di spiegare coscienza in tre pagine. Noi che abbiamo faticosamente letto Dennett e Penrose (preso in giro bonariamente a pag. 22) non vogliamo che queste sudate conoscenze cadano in mano ai profani. Ovviamente scherzo: un conto è leggere un conto è capire (disse il saggio).
La cosa migliore è il tono, il tono di chi crede in quello che fa e a cui piace veramente la scienza. Lo stesso tono dei grandi divulgatori. Non mi dilungo oltre, se non per dire che ho scoperto leggendo questo libro un sacco di cose che non sapevo (per esempio, conoscete le ultime teorie sulla formazione della luna?, sapete che il sistema solare è instabile e che mercurio prima o poi se ne andrà per la sua strada?, sapete che ogni tanto la terra ghiaccia talmente tanto che si salvano solo pochi organismi viventi?)
Food for thoughts
2:50:36 PM
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