Benedetto Vecchi è quel Mughini-Replica che ha parlato all'inizio. Ha scritto su QS un articolo dove mi (ci) dà del ricco annoiato solipsista. Ricco magari, annoiato magari, solipsista solo Granieri che è colto sa cosa vuol dire.
Vorrei dire intanto che trendy lo vada a dire alla dilui sorella. Poi che il periodo seguente è talmente tendenzioso che lo eleggo vincitore del premio Camillo della settimana:
A Milano però spirava un venticello da anni Ottanta, lo stesso che allietava la vita di alcune esperienze underground di venti anni fa: siamo ai margini e ci fa piace starci. Con una differenza, però. Allora era almeno un modo di manifestare un'alterità: culturale e sociale. Ora attiene alla compiaciuta e solipsistica autovalorizzazione di chi, socialmente e culturalmente, è al centro della produzione della ricchezza.
Come terza cosa mi dispiace per aver ripetutamente criticato Eisenstein ma in confronto a questi ragionamenti la corazzata Potemkin non è affatto noiosa. I blog e la modernità riflessiva. di Benedetto Vecchi[Quinto Stato]
PS: La più grave di tutte: Fuffa è singolare
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