Con qualche difficoltà ho finito di leggere "Tides of War"
di Steven Pressfield, un romanzo ambientato all'epoca della guerra del
peloponneso. Probabilmente non sono il lettore ideale per questo genere
di storia, la mia cultura classica non è un gran che (hei, sono un
tecnico!) quindi ho faticato a capire i why e i because di una guerra
civile di 2500 anni fa. Non dico che penso che Termopili sia una
marca di caldaie ma ci manca poco. Casualmente avevo letto il romanzo
precedente "Gates of Fire" (che mi è sembrato superiore anche perché più corto e semplice) e mi è sembrato naturale proseguire.
Aggiungo al tutto il fatto che il libro è scritto in un inglese
piuttosto complicato (letterario?) e forse superiore alle mie deboli
forze linguistiche. Insomma, una sfacchinata. Però non mi è
dispiaciuto: l'epoca è molto interessante: c'è Socrate, c'è Lisandro,
c'è soprattutto Alcibiade, che giganteggia fin dalle prime pagine. Il
libro è costruito con una struttura di flasback incrociati piuttosto
strana, ma per lo più è la storia di Polemide, braccio destro di
Alcibiade, processato per il suo omicidio. Battaglie, discorsi e
politica, impero e intrighi. 'Na mattonata, ma affascinante.