Questo sarebbe un libro famoso, e posso commentarlo solo dal punto di vista del profano. "Declino e caduta dell'impero romano" di Edward Gibbon è un libro monumentale, molto bello e giustamente famoso.
A causa della mia scarsa preparazione (e pazienza) ho affrontato questa
edizione condensata (un orrore necessario) da D. Saunders. Temevo di
non riuscire ad affrontare la complessità della storia e lo stile fuori
moda (il libro è del 1776). Mi sono invece appassionato tanto alla
storia (a parte la noiosissima descrizione delle origini del
cristianesimo) che allo stile grandioso di Gibbon (onore al
traduttore).
Questo commento è probabilmente inutile perché gli appassionati di storia avranno letto l'opera completa
e agli altri di Gibbon non importa nulla, ma se Michele Lo Buono, il
traduttore, dovesse capitare un giorno su queste pagine sappia che
almeno un lettore è arrivato fino in fondo e si è divertito.
Non avrei mai pensato di trovare affascinante un articolo sugli effetti
positivi della televisione. Mi sbagliavo: Steven Johnson sul NYT "Watching TV make you smarter".
In pointing out some of the ways that popular culture has improved our
minds, I am not arguing that parents should stop paying attention to
the way their children amuse themselves. What I am arguing for is a
change in the criteria we use to determine what really is cognitive
junk food and what is genuinely nourishing. Instead of a show's violent
or tawdry content, instead of wardrobe malfunctions or the F-word, the
true test should be whether a given show engages or sedates the mind.
Is it a single thread strung together with predictable punch lines
every 30 seconds? Or does it map a complex social network? Is your
on-screen character running around shooting everything in sight, or is
she trying to solve problems and manage resources? If your kids want to
watch reality TV, encourage them to watch ''Survivor'' over ''Fear
Factor.'' If they want to watch a mystery show, encourage ''24'' over
''Law and Order.'' If they want to play a violent game, encourage Grand
Theft Auto over Quake. Indeed, it might be just as helpful to have a
rating system that used mental labor and not obscenity and violence as
its classification scheme for the world of mass culture. [NYT]