Tempo fa ho comprato il libro "La fabbrica dei memi" di Susan Blackmore
(non metto il link altrimenti Bookrepublic mi acchiappa questo post
come una recensione, che non è). Mi sono letto un centinaio di pagine
poi l'ho messo da parte perché mi sembrava che costruisse una teoria
dei memi fondandola sulle sabbie mobili di congetture non
scientificamente documentate. Non ho letto che l'inizio quindi il mio è
un giudizio provvisorio, ma insomma, non è che possiamo leggere tutto
quello che viene pubblicato e talvolta mollare un libro è una decisione
saggia.
Adesso ho trovato un articolo
che mi rende la Blackmore più simpatica ma non mi ispira a riprendere
la lettura. In questo articolo per il Daily Telegraph, ripubblicato sul
suo sito, lei sostiene che trae ispirazione per il suo lavoro
scientifico da una fonte poco tradizionale:
In fact, I can honestly say that without
cannabis, most of my scientific research would never have been done
and most of my books on psychology and evolution would not have been
written.[Susan Blackmore]
Allora, riemergo con una cosa un po' vecchia ma questa settimana non ho avuto molto tempo. Interessante (come sempre) Lavoce.info che sta diventando una lettura obbligata. In questo articolo (di Giorgio Ragazzi) compare questa frase che credo non abbia bisogno di troppi commenti:
Uno dei casi più macroscopici di
rendita è quello delle autostrade. È sufficiente richiamare qualche
dato: nei cinque anni 1999-2003, le concessionarie autostradali hanno
incassato 16,7 miliardi di euro da pedaggi (al netto di Iva e Fondo di garanzia), ma hanno fatto investimenti per soli 3,7 miliardi.
Per fortuna sono scettico e so che gli accidenti non arrivano a segno,
altrimenti avrei qualche senso di colpa nei confronti degli azionisti
della Società Autostrade.