Questo è il primo (e probabilmente ultimo) caso in cui ho commentato un libro su richiesta. Quando la redazione della piccola casa editrice "I sognatori" mi ha scritto chiedendomi se poteva inviarmi un libro da commentare, ho risposto impulsivamente di sì (proviamo anche questa) per poi pentirmi immediatamente. Fra le tante cose che si pubblicano (troppe, direi) figurati se qualcosa di buono era scappato ai colossi dell'editoria, e di stroncare un piccolo scrittore non avevo certo voglia.
Fortunatamente "L'orologio di Cenere" di Aldo Moscatelli non è affatto male. E' un thriller classico, con Crane, l'investigatore bruciato dalla vita, apparentemente sfigato ma sotto sotto in gamba, che più di genere non si può. Senza emergere dal modello classico la storia potrebbe portare immediatamente a noia, ma Moscatelli la tiene corta, risolvendo il caso in 125 pagine senza svolazzi eccessivi. Dietro l'omicidio di Edith Reed, si nasconde una storia più complicata di quello che sembra.
Niente di fantasmagorico, certo, ma forse meglio di tanti americani e alla pari con libri molto venduti (penso a Faletti). Per non parlare di sedicenti capolavori di scrittori italiani che piacciono alla gente che piace. Onesto.