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Massimo Morelli's Weblog
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giovedì 31 agosto 2006
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Mia figlia ha quasi dieci anni, ormai saremmo a tiro, ma non dimostra interesse per queste cose, e mio figlio ha solo sei anni. Maledizione, quanto devo aspettare per comprare Lego Mindstorm NXT? La recensione di Ars Technica è a dir poco trionfalistica (fra i "contro" c'è un "Does not include a death ray"):
With plenty of detailed build instructions and step-by-step programming
guides, it's simple enough for kids to get the hang of, but the system
exposes enough complexity that adults can dive deeply into it. If
you're the kind of person who wants nothing more than to build a robot
scorpion that can drive around the house and grab the cat's tail in its
claw, you can do that. But if you want to rewrite the entire NXT
firmware, build your own RDF sensor, design a LabVIEW control for it,
and control the entire thing from your PDA, you can do that too.[ Ars Technica]
7:59:48 PM
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martedì 29 agosto 2006
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domenica 27 agosto 2006
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Questa serie di libri, scritti da una donna è ambientata in un mondo in cui la magia è molto importante. E' la storia di un orfano, allevato in parte da una zia, che pur crescendo fra gente comune scopre di avere poteri magici e viene invitato lontano da casa a frequentare una scuola di magia. Nel frattempo un potentissimo nemico oscuro, né morto né vivo, legato a lui da tempo, vuole ucciderlo. La lotta con questo nemico lascia cicatrici sul volto del ragazzo, che provocano dolore quando i due si fronteggiano.
No, non si tratta del ciclo di Harry Potter, ma di "The Earthsea Quartet" di Ursula Le Guin, che comprende quattro dei libri del ciclo di Earthsea. Le similitudini sono parecchie e infatti all'uscita del primo libro di HP alla scrittrice californiana devono essere fischiate parecchio le orecchie (i primi racconti del ciclo di Earthsea risalgono agli anni sessanta). Nonostante le similitudini le storie sono diversissime.
Non sono un amante del genere Fantasy, né della spiritualità di cui è intrisa la storia, ma devo dire che la Le Guin scrive molto bene (sia pure in un inglese dal suono antico un po' faticoso per me). Cito qui il grande Danny Yee:
To highlight the limitations of Harry Potter and
the Philosopher's Stone, it is instructive to compare it with another
children's fantasy novel in which a neophyte wizard attends a school for
wizards: Ursula Le Guin's A Wizard of Earthsea. This works just as
well as a story, but it displays invention of a qualitatively different
order. Where Rowling reworks superficial popular ideas about magic in
an ad hoc fashion, Le Guin constructs a fully-fledged, but consistent
and coherent, world of her own: dragons in Earthsea, for example, are
both an integral part of the imagined world and anchored to mythological
precursors; for Rowling they are just a plot device appropriated from
common cliche. Le Guin cuts far deeper, too, in dealing with such
subjects as coming of age and acceptance of mortality, and her protagonist
is rounded in places where Harry Potter is no more than one-dimensional.[Danny Yee]
I primi tre libri in questa edizione sono quelli storici (1971-74), il quarto, Tehanu, è stato scritto molti anni dopo, è molto diverso e decisamente inferiore.
10:58:16 AM
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sabato 26 agosto 2006
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Ho seguito solo distrattamente la guerra fra Israele e Hezbollah. Purtroppo questo è un genere di avvenimenti che neppure Wikipedia riesce a coprire con imparzialità. Eppure mi è rimasto un dubbio per così dire "tecnico". Come mai l'esercito israeliano, che in ogni guerra convenzionale aveva sistematicamente rullato gli eserciti avversari in pochi giorni, questa volta non è riuscito a fare che pochi chilometri in diverse settimane di guerra? In fin dei conti le sue divisioni corazzate dovrebbero essere inarrestabili.
E' del tutto ovvio che le macchiette che si spacciano per esperti di strategia militare ai telegiornali non sono in grado di rispondere a questa domanda, che i giornali (pur avendo più spazio) si preoccupano unicamente di colpire le nostre emozioni facendoci vedere bambini morti (che poi, a forza di usare questa tattica in modo sistematico, ci hanno anestetizzati all'orrore), nessuno che spieghi nulla. Adesso forse una piccola risposta la posso trovare nell'ultimo articolo di Gary Brecher, che per quanto folcloristico fa previsioni che spesso si rivelano azzeccate.
8:30:02 PM
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giovedì 24 agosto 2006
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Naturalmente le notizie sul declassamento di Plutone dallo stato di pianeta sono imprecise (nessuno spiega correttamente la motivazione). Non è vero che Plutone è stato declassato perché troppo piccolo (come scrive Repubblica), né perché ha l'orbita troppo eccentrica (come ho sentito per radio al GR RAI).
La nuova definizione di pianeta è:
(a) is in orbit around the Sun, (b) has sufficient mass for its
self-gravity to overcome rigid body forces so that it assumes a
hydrostatic equilibrium (nearly round) shape, and (c) has cleared the
neighbourhood around its orbit
Non c'è nessun riferimento all'eccentricità o alle dimensioni. Il problema, come si può capire dalla pagina di Wikipedia, è che l'orbita di Plutone è all'interno della fascia di Kuiper che contiene altri oggetti, alcuni dei quali più grandi di Plutone stesso. Quindi è la condizione (c) a non essere rispettata, Plutone non ha sgomberato "ripulito" la sua orbita. E questo non dipende dal fatto che è troppo piccolo: con questa definizione sarebbe perfettamente possibile avere pianeti più piccoli di Plutone, purché fossero più vicini al Sole. [Repubblica, Wikipedia].
Aggiornamento: Fabrizio fa notare nei commenti che la definizione è ambigua. Per i dettagli vedere qui.
10:24:15 PM
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martedì 22 agosto 2006
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Alla fine la medaglia Fields è andata a Perelman (e altri), ma lui l'ha rifiutata. Sylvia Nasar (quella di Beautiful Mind) è riuscita a trovare l'eccentrico russo e l'ha intervistato per il New Yorker (purtroppo l'intervista non è online). Nella comunità dei blog matematici la cosa viene discussa con qualche veemenza.
Sembra che Perelman sia arrabbiato con i cinesi che crede vogliano approfittare della sua scoperta (questa presentazione dovrebbe essere quella che l'ha fatto arrabbiare, almeno secondo i commentatori di questo post di Scott Aaronson). [Shtetl-Optimized, In Theory]
Aggiornamento: non perdete le informazioni di prima mano di Delio nei commenti. Aggiornamento 2: l'articolo del New Yorker è ora online.
6:51:46 PM
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domenica 20 agosto 2006
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O tu, che mi hai contattato tramite l'interfaccia di Radio oggi alle 16.17, chiedendomi se avevamo bisogno di qualcuno per il prossimo campionato del Due Madonne: abbiamo certamente bisogno di te, specie se sai giocare o sei simpatico (rientrare in entrambe le categorie sarebbe troppo). Purtroppo non hai lasciato mail o telefono. Puoi riprovare a scrivermi oppure presentarti direttamente lunedì 28 alle 19 al campo di allenamento del Due Madonne in via Carlo Carli. Non avrai difficoltà a riconoscerci: siamo quelli che non sembrano una squadra di calcio.
8:06:34 PM
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Il mio coetaneo Sandrone Dazieri ha inventato un bel personaggio. Per quanto i romanzi in sequenza tendano ad assomigliarsi tutti e a scadere, questo "La cura del Gorilla" è piuttosto divertente. Il Gorilla è il classico investigatore duro ma buono, ma il fatto che abbia una doppia personalità lo tiene (a fatica, diciamolo) fuori dallo stereotipo. Il ritmo è buono e i personaggi secondari sono sviluppati bene (il che è un buon segno). Non tutti, però, e la trama ha qualche punto traballante, ma sono peccati veniali. Si fa leggere con piacere.
2:23:27 PM
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sabato 19 agosto 2006
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Il calcio non sono solo affari, doping, pagliacciate televisive. E' anche un modo di vivere, è anche poesia, in un certo senso. E prima delle decine di telecamere, prima dei teamgeist sponsorizzati lo era molto di più. Esisteva un calcio, un tempo, in cui la speranza non erano i miliardi di euro e la velina, ma il riscatto di un quartiere, la fama per il tuo rione. Quando lo sport aveva un senso, e non era una gara a chi ha i farmacisti più bravi.
Osvaldo Soriano racconta di quei tempi, delle partite giocate in un sudamerica povero ma intriso di mito. Di arbitri con la pistola, di allenatori folli, di trasferte che duravano settimane in corriere scassate (che ancora si vedono in qualche angolo del sudamerica). Leggevo questo libro ("Fùtbol") mentre l'Italia vinceva i mondiali, e non avevo dubbi su che calcio preferire. Il libro ha parecchi difetti (è un collage di pezzi presi da opere precedenti, con anche un paio di storie ripetute, la scrittura è in qualche punto faticosa) ma è meglio di cento partite della nazionale e mille pagine di gazzetta.
3:23:41 PM
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mercoledì 16 agosto 2006
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Dunque ricapitoliamo. I terroristi che avrebbero dovuto farsi saltare in aria usando Gatorade e iPod, non avevano i biglietti, non avevano il passaporto, non avevano ancora fatto le bombe. Inoltre pare che il tipo di esplosivo che si dice avrebbero voluto utilizzare sia impossibile da produrre senza rimanerci secchi ben prima di averne prodotto abbastanza da far saltare un aereoplano. Tutto nasce dalle "rivelazioni" di un torturando in Pakistan. Mi sembra che non ce la raccontino proprio giusta. O no? [Craig Murray (*) via Mirumir, Bruce Schneier]
(*) Craig Murray era ambasciatore inglese in Uzbekistan, paese alleatissimo. Fu mandato via perché aveva trovato non molto elegante che il regime bollisse gli oppositori.
Aggiornamento: John Carmack ( che fra tanti che parlano dovrebbe essere competente ) sostiene che è perfettamente possibile produrre l'esplosivo (anche se un esplosivo diverso da quello indicato dalla stampa) senza particolari difficoltà, mescolando acetone (o etanolo) e perossido di idrogeno [via Jerry Pournelle].
11:26:46 PM
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martedì 15 agosto 2006
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Capita talvolta (purtroppo mai in italiano), che un avvenimento scientifico venga descritto correttamente dalla stampa, senza formattarlo nelle tre categorie standard. Per esempio questo articolo del NYT sulla possibile conferma della dimostrazione della congettura di Poincaré da parte dell'eccentrico matematico russo Grigori Perelman (He looked like Rasputin, with long hair and fingernails,) è sorprendentemente buono. Per chi fosse abbastanza ferrato in geometria differenziale da essere in grado di leggerla (non io), la dimostrazione commentata descritta nell'articolo è qui (PDF).
9:57:16 PM
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domenica 13 agosto 2006
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Lo scimpanzè è talmente simile a noi che non è sorprendente scoprire che la razza umana si sia divisa dal genere Pan (che comprende gli altri due scimpanzè, quello comune e il Bonobo) non più di 6-8 milioni di anni fa. Capire come e perché questo sia avvenuto è l'oggetto di "The Rise and Fall of the Third Chimpanzee", di Jared Diamond.
La nostra è una storia affascinante, e ripercorrerla dall'inizio consente di conoscere un po' meglio come siamo fatti. Il libro è del '92 e le informazioni contenute, specie le più speculative, cominciano ad essere un po' datate. In più chi avesse letto gli altri libri di Diamond scoprirà che uno è uno sviluppo del 14-esimo capitolo e l'altro del 17-esimo. Come al solito le affermazioni di Diamond sono scrupolosamente documentate (questo può essere pesante per qualcuno) e le storie che racconta sono straordinarie (ma sarà vero che i maestri di kung fu bevono bicchieri di kerosene?).
Forse meno avvincente degli altri due libri, comunque molto interessante (ed è recentemente uscito in italiano). E poi forse riesco a prevedere quale sarà il prossimo libro di Diamond: magari sviluppa il capitolo 16 sul genocidio: ci sarebbe molto da scrivere.
1:55:14 PM
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sabato 12 agosto 2006
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Sono tornato. Probabilmente sarà stato per via del del tempo, ma quest'anno in montagna c'era molta meno gente degli anni scorsi. Ho passeggiato, preso freddo, mangiato canederli, fotografato sentieri e bambini (confermando la mia inettidudine nella nobile arte della fotografia), preso ancora freddo, letto (poco) e mi sono riposato.
Stamattina Bloglines mi segnalava migliaia (migliaia!) di cose che avrei dovuto leggere. Ho azzerato senza pietà.
9:01:17 PM
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© Copyright
2006
Massimo Morelli.
Last update:
31/08/2006; 20.00.03. |
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