Continuo con grande piacere a leggere i libri di Kapuściński, man mano che mi passano sotto l'occhio in libreria (siccome K. è recentemente scomparso prevedo che questa eventualità si renda ora più probabile). Anche questo "Shah-in-Shah", nel quale K., inviato speciale, descrive la rivoluzione iraniana, ha una prospettiva personale molto interessante.
Non sono tanto presentati i fatti, quanto le sensazioni, i sentimenti che si percepiscono stando in mezzo alla gente. Di fronte ad un grande evento come una rivoluzione è una prospettiva fatalmente incompleta (manca per esempio un approfondimento sulla personalità di Khomeini, o sulla geopolitica dell'area) ma molto particolare. E' meglio la prima parte, più ironica, dove si tratteggia la situazione del paese (strepitosa l'intervista all'abbattitore professionista di statue dello scià). Comunque bello.