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Massimo Morelli's Weblog
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domenica 31 agosto 2008
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"Voci del villaggio" di Emanuele Grieco non lo troverai in edicola, purtroppo. Per noi nati al Villaggio Due Madonne, a Bologna è però un libro da non perdere. Emanuele ha raccolto informazioni, testimonianze, fotografie su questo piccolo mondo alla periferia della città.
Nel caso ti interessi Emanuele sarà alla Festa del Villaggio questo 21 settembre. Oppure scrivimi, che ti metto in contatto con lui.
1:27:27 PM
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sabato 30 agosto 2008
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All'interno della vostra pancia ci sono alcuni miliardi di individui di un umile organismo che si chiama escherichia coli. Lui è il protagonista dell'ultimo libro di Carl Zimmer, "Microcosm". Se sei un profano come me non puoi immaginarti quanto complicata, affascinante, interessante e varia sia la vita di questo organismo.
Questo aggeggio lungo appena due millesimi di millimetro ha un meraviglioso motore a protoni, la possibilità di evolvere rapidamente e una quantità di trucchi nel suo arsenale da far impallidire noi orgogliosi eucarioti.
E coli è molto semplice da utilizzare in laboratorio quindi molta della ricerca genetica effettuata negli ultimi anni lo ha usato come cavia e Zimmer ne approfitta per ripercorre la storia della biologia moderna partendo (per una volta) da un punto di vista informato. Si parla anche di processi in cui la controparte è la superstizione e di campagne di disinformazione giornalistica.
Carl Zimmer è semplicemente il miglior divulgatore scientifico sulla piazza e questo è il suo miglior libro. Credo sia il caso di tradurlo.
3:44:58 PM
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domenica 24 agosto 2008
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Plin plon. Comunicazione di servizio. Gli allenamenti del Due Madonne riprenderanno mercoledì 27 agosto alle ore 20.30 al campo Biavati. Il campo è ufficialmente nostro solo dal martedì successivo quindi non ho informazioni sulla disponibilità degli spogliatoi.
11:45:19 PM
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sabato 23 agosto 2008
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Ogni tanto mi leggo un libro di Philiph Roth, che lui è proprio bravo. "Ho sposato un comunista" è la storia di Ira Ringold, narrata dal solito Nathan Zuckerman, alter ego dell'autore. Ira, uno degli idoli di Nathan nella sua adolescenza, è un conduttore radiofonico che viene inserito nella lista nera e travolto dal maccartismo. Ma la tempesta politica che travolge Ira si accompagna alla tempesta emotiva all'interno della sua famiglia, dove è evidente l'incompatibilità con la moglie borghese Eve (*) e la figliastra viziata Sylphid, al deteriorarsi dei suoi rapporti con gli amici (fra cui Nathan) e persino al suo prematuro declino fisico.
Roth rosicchia la storia in maniera circolare, ad ogni giro la storia cambia, ed è veramente un piacere vedere come spiraleggia verso la fine, anche in una storia come questa che (lo dico) non mi consente di identificarmi in nessuno dei personaggi e quindi mi lascia freddo, ma affascinato.
(*) Eve è veramente odiosa e pare sia ispirata a un'ex moglie di Roth, Claire Bloom.
10:10:23 PM
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venerdì 22 agosto 2008
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Secondo Clotaire Rapaille, l'autore di "The Culture Code" sotto ogni oggetto quotidiano c'è un significato culturale, un codice, il nostro sentimento più profondo nei confronti dell'oggetto. Rapaille ritiene di essere in grado di trovarlo, mediante particolari sedute semi-ipnotiche (o qualcosa del genere), e nella vita fa quello che decide se bisogna mettere un cavallo nella pubblicità del dopobarba o una bella topa in quella della colla per pavimenti.
Complimenti a Rapaille che entra nella nutrita compagnia di quelli che alleggeriscono giustamente gli stolti dei loro denari. C'è un genere di libri che prende un'idea interessante e la anabolizza per ricavarne qualche centinaio di pagine. Mi sembra di aver già scritto che questo genere di libri si muove con difficoltà sul crinale fra l'ovvietà e la panzana. Ecco, in montagna con Rapaille non ci andrei.
Gli unici meriti del libro sono quelli di essere corto, di inventare un gergo interessante e di essere talvolta involontariamente umoristico.
8:26:36 AM
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giovedì 21 agosto 2008
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Nonostante io non ami nei gialli le serie con lo stesso personaggio ho letto volentieri questo secondo libro della serie Millennium di Stieg Larsson, "La ragazza che giocava con il fuoco". In questa puntata Lisbeth Salander è ricercata in tutta la Svezia e, naturalmente, l'unico che la crede innocente è Mikael Blomkvist. La chiave della storia è un certo Zala che porta una sfiga pazzesca (ogni volta che viene nominato muore qualcuno).
Larsson è piuttosto prolisso e la storia richiede una robusta sospensione dell'incredulità perché la trama fa uso liberale di coincidenze e miracoli: adesso aspettiamo di leggere il terzo libro in cui Lisbeth camminerà sulle acque e Mikael trasformerà l'acqua in vino (se la tendenza si mantiene). Però la storia funziona e per un paio di sere mi ha fatto compagnia fino a tardi.
11:12:29 PM
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giovedì 14 agosto 2008
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Michael Blomkvist è un giornalista economico investigativo (di quelli che non esistono in Italia) condannato per diffamazione. La sua rivista Millennium è in cattive acque e lui accetta di lavorare per Henrik Vanger, che gli propone di indagare su un vecchio mistero famigliare. Si scoprirà che il mistero non è poi così vecchio e per fortuna che ad aiutare Michael arriva Lisbeth Salander, una investigatrice piuttosto non convenzionale.
"Uomini che odiano le donne" di Stieg Larsson è un buon thriller, anche se ha qualche difetto (per esempio è un po' più lungo di quello che dovrebbe essere e alcune parti sono poco credibili). Comunque è piuttosto piacevole e leggerò anche i seguiti (se non altro perché piacciono anche alla mia signora). E poi Lisbeth è un personaggio inconsueto e l'autore (se è corretta la sua biografia su Wikipedia) era una persona piuttosto interessante.
5:14:32 PM
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lunedì 11 agosto 2008
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Molto spesso per leggere qualcosa di totalmente alieno non è necessario ricorrere alla fantascienza. Ci sono parti della storia del mondo che al lettore casuale (io) sono totalmente sconosciute. Una di queste è la storia dell'impero Mongolo che è ben raccontata nel libro "Gengis Khan and the making of the modern World" di Jack Weatherford.
Stando alle recensioni che ho letto in giro Weatherford è accurato e competente. La premessa è necessaria perché l'entusiasmo dell'autore per Genghis e il suo popolo è talmente travolgente che a un certo punto ti comincia a venire qualche dubbio sulla sua attendibilità. Il libro racconta la storia di G.K. che da umilissime origini diventa il capo del più grande impero che si sia mai visto su questo pianeta.
Genghis aveva palle in abbondanza come molti suoi contemporanei, ma a differenza della maggior parte di loro aveva anche cervello e talento organizzativo. Una volta unite le litigiose tribù mongole impiegò il suo genio militare a conquistare uno dopo l'altro tutti i paesi che voleva. E' interessante leggere della campagna europea, condotta dai suoi figli (Big G. era già morto) nella quale un piccolo distaccamento del suo esercito (guidato però dal suo miglior generale) ha ripetutamente sconfitto con imbarazzante facilità il meglio degli eserciti europei del tempo.
Verso la fine ormai il lettore si aspetta che un mongolo abbia inventato la radio e un altro scoperto la teoria della relatività, ma se fa la tara all'entusiasmo dell'autore è veramente un ottimo libro.
10:02:17 AM
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venerdì 8 agosto 2008
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Purtroppo l'informazione in italia peggiora sempre di più. Molto spesso dalla scatola rincretinente o dai giornali esce una notizia che qualunque persona capisce taroccata. Evidentemente la capisce anche chi la spaccia ma lo fa ugualmente. Perché?
Non ci vuole molto a trovare un esempio (particolarmente odioso perché basato sul taroccamento di numeri), poi un altro (non ce l'hanno google in redazione?). Mi piacerebbe sapere come fanno le persone serie che lavorano nell'informazione (e so che un paio di loro mi leggono) a sopportare un simile sperpero della loro credibilità.
Io compravo il giornale e guardavo telegiornali tutti i giorni. Adesso l'unico giornale che compro è straniero e non credo a una parola di quello che passa in tv. Non sarò il solo immagino.
9:15:03 AM
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mercoledì 6 agosto 2008
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(il lettore ipocapente non si preoccupi, è una bufala, ripresa con la solita sobrietà da novell Repubblica)
5:09:54 PM
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venerdì 1 agosto 2008
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Owen Meany è un ragazzo di statura straordinariamente bassa e con una strana voce di falsetto ("a permanent scream") che uccide accidentalmente la madre del suo migliore amico colpendola con una palla da baseball e che si ritiene (giustamente, si vedrà) chiamato da Dio a redimersi attraverso un atto eroico di cui conosce la data e al quale si preparerà per tutta la vita.
Detto così "A prayer for Owen Meany" sembra un libro assurdo ma John Irving riesce a produrre uno dei personaggi più indimenticabili che mi sia capitato di leggere. Owen è straordinario e il finale del libro è molto commovente. Tuttavia il lettore sia avvisato che la prima metà del libro è lenta e arrivare alla fine richiede una certa dedizione. Ma ne vale la pena.
9:41:00 PM
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2008
Massimo Morelli.
Last update:
31/08/2008; 13.27.42. |
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