Momoblog
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Massimo Morelli's Weblog

domenica 25 ottobre 2009
 

Com'era la citazione di Tolstoi sulle famiglie infelici? In "Una cosa da nulla" George e Jean sono in pensione e sono alle prese con il (secondo) matrimonio della figlia Katie. Jamie, l'altro figlio, è indeciso se invitare al matrimonio il suo compagno. Jean medita di lasciare George per un altro. Questa situazione normalmente complicata è portata inesorabilmente verso il paradosso dal fatto che George, lentamente, impazzisce.

Non è una cattiva idea quella di guardare le cose da un angolo diverso. Haddon c'era riuscito bene nel suo primo libro che aveva come protagonista un ragazzo autistico. La pazzia è però un espediente narrativo pericoloso (è difficile rendere credibile un pazzo) e la storia si incarta un po' nella parte centrale. Il finale comunque è piacevole e spiritoso.




3:19:48 PM      comment []

sabato 24 ottobre 2009
 

James Cain ha scritto "Double Indemnity" nel 1936 e nel '44 ne è stato tratto un bel film dal grande Billy Wilder. Nonostante i suoi 73 anni questo è un giallo sorprendente, con una tensione crescente, colpi di scena ben congegnati (anche se spoilerati dal film) e dialoghi molto efficaci. E' molto, molto gustoso.

E' anche divertente vedere come J. Cain si bruci in poco più di un centinaio di pagine una storia che ne avrebbe rette molte di più.  Ai nostri tempi lo avrebbero spinto a scriverne almeno il doppio. Adesso mi ordino "Il postino bussa sempre due volte", che Cain ha scritto nel '32.




11:35:06 PM      comment []

domenica 18 ottobre 2009
 

Il nuovo libro di Levitt e Dubner, Superfreakonomics esce tra qualche giorno, ma prima ancora di uscire sta sollevando un bel polverone. Una delle tesi del libro pare che sia quella che il Global Warming è meglio affrontarlo con le tecniche del Geoengineering, perché cambiare il comportamento umano è molto difficile. La cosa ha comprensibilmente sollevato reazioni piuttosto energiche.

Paul Krugman ha immediatamente attaccato il libro (qui il primo articolo a cui ne sono seguiti altri):
I'm working my way through the climate chapter - and the first five pages, by themselves, are enough to discredit the whole thing. Why? Because they grossly misrepresent other peoples' research, in both climate science and economics.

Levitt ha risposto senza peli sulla lingua:
The bottom line is that the foundation of these attacks is essentially fraudulent, as we'll spell out in detail.

Oggi anche RealClimate, un ritrovo di scienziati del clima e fonte non neutrale ma accurata, è entrato nella discussione. Com'era prevedibile non lo ha fatto dalla parte di Levitt:
To conclude, the reasons why Levitt and Dubner like geo-engineering so much are based on a misreading of the science, a misrepresentation of proposed solutions, and truly bizarre interpretations of how environmental problems have been dealt with in the past. These are, in the end, much worse errors than their careless misquotes and over-eagerness to shock highlighted by the other critiques. Geo-engineering is neither cheap, nor a fix, and the reasons why it is very likely to be a bad idea are ethical and legal, much more than its still-uncertain scientific merits.

La discussione promette di essere avvincente. Se ti interessa (dovrebbe), faresti bene a tenere d'occhio Levitt, Krugman e RealClimate.


9:11:32 PM      comment []

sabato 17 ottobre 2009
 

Gerald Edelman è stato premio Nobel per la medicina.  In questo "A Universe of Consciousness" (con Giulio Tonini) spiega la sua teoria neurologica della coscienza. Il libro, benché divulgativo, si porta dietro una certa densità che me lo fa sconsigliare al lettore casuale.

La teoria di Edelman mi sembra interessante, significativa e strettamente ancorata a ipotesi scientificamente verificabili. Non provo a riassumerla (sarebbe folle), invito a cercare su google "Neuronal Group Selection" e "Dynamic Core Hypotesis". Un amico mi aveva invitato a leggere Edelman per il suo rifiuto di considerare per il cervello un funzionamento computazionale, e vorrei concentrare su questo il mio commento.

A pag. 47 c'è una sezione "The Brain is not a Computer" che espone le idee in merito di Edelman. In sostanza Edelman fa tre considerazioni principali:
  1. Diversamente dai computer tutti i cervelli sono diversi e integrati con il corpo a cui sono collegati. Il cervello funziona in maniera "selectional" cioè (per farla brevissima) non ho memorizzato da qualche parte com'è fatto un gatto ma il cervello seleziona evolutivamente al suo interno strutture che corrispondono al concetto di gatto
  2. I segnali che arrivano al cervello non sono precisi come l'input di un computer. Cosa è percepito, cosa è importante è mediato da un sistema di valori che si è evoluto attraverso le segnalazioni di soddisfazione, pericolo e dolore nel cosiddetto "value system" che è (sempre semplificando) la gestione delle pulsioni di base.
  3. Ogni attività nel cervello è in continua e profonda retroazione (più che retroazione, interfacciamento totale incrociato) con moltissime altre, a tutti i livelli coscienti e no.
Se questi punti sono (credo) corretti, la mia opinione è che escludano un modello computazionale del cervello solo se questo è concepito in modo così semplice da essere quasi una caricatura. Credo che (almeno dagli anni sessanta in poi) nessuno si aspetti che si possa costruire un cervello con una serie di semplici istruzioni: "se vedi una cosa con le orecchie e i baffi osserva: se è carino è un gatto, se è antipatico è D'Alema". A mio parere tutti i tre elementi della critica di Edelman possono essere superati con una emulazione computazionale.




12:45:19 PM      comment []

domenica 11 ottobre 2009
 

Io: Fede, passami l'iPhone
Fede (9): Eh, magari. Vorrai dire l'iPod.
I: Si l'iPod, scusa.
..
I: Ma perché "magari"? Cosa te ne fai dell'iPhone, tu?
F: Mi vanto.


10:15:57 AM      comment []

sabato 10 ottobre 2009
 

Robert Crais si prende un certo numero di libertà nella trama di questo "Lo Specialista": Carol Starkey è una investigatrice della squadra artificieri della polizia di LA, rimasta gravemente ferita in un'esplosione. Succede che un suo collega salti a sua volta in aria e dietro c'è probabilmente il solito serial killer onnipotente.

Non posso entrare nei dettagli per evitare spoiler, ma alcuni personaggi (il serial killer, la collega di Starkey dealer di prodotti per la casa, il federale orbo) non sono molto credibili. Fortunatamente il ritmo è molto serrato e l'atmosfera giusta per voltare le pagine in fretta per vedere come va a finire. Non male.




8:36:23 AM      comment []

venerdì 9 ottobre 2009
 



11:28:16 AM      comment []

domenica 4 ottobre 2009
 




1:43:11 AM      comment []

giovedì 1 ottobre 2009
 

Sembra che sull'ultimo Science in edicola oggi ci siano i risultati di quindici anni di lavoro sui fossili di Ardipithecus ramidus, un nostro parente di 4,4 milioni di anni fa.

Il solito Carl Zimmer dice che il simpatico pelosone (cronologicamente abbastanza vicino all'antenato comune fra noi e scimpanzè, vissuto circa 6 milioni di anni fa) aveva caratteristiche interessanti, come un adattamento parziale alla posizione eretta pur con alluci ancora opponibili.

E poi aveva canini piccoli, cosa che sembra essere indice di minor maschilismo (l'applicazione di questo principio ad amici e parenti è lasciata come esercizio al lettore).
 



7:46:49 PM      comment []


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Last update: 25/10/2009; 15.20.03.