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Massimo Morelli's Weblog

venerdì 27 novembre 2009
 



(via Il mestiere di scrivere)


8:57:56 AM      comment []

giovedì 26 novembre 2009
 

Ogni tanto vedo una trasmissione televisiva in cui si mostrano grafici orribili con lo sfondo grigino che è il default di Excel, magari con orribili istogrammi tridimensionali.
Ma c'è chi fa peggio:



(via Flowing Data).



10:48:30 AM      comment []

martedì 24 novembre 2009
 



8:34:09 PM      comment []

sabato 21 novembre 2009
 

In "Old Men at Midnight" Chaim Potok continua la storia di Ilana Davita. Ma la presenza di Ilana è poco più di un espediente narrativo per introdurre le storie che le vengono raccontate, che sono quella di un ragazzo reduce dall'olocausto, un ex torturatore sovietico e un professore di storia che ricorda un suo insegnante di "Trope".

Come al solito le trame non sono molto significative. Potok ti introduce con poche frasi nel mondo dei suoi personaggi. Forse il racconto più sviluppato è quello centrale: il protagonista (Shertov) si trasforma da ebreo osservante a torturatore del NKVD attraverso gli sconquassi della prima guerra mondiale e della rivoluzione russa, scivolando sul piano inclinato morale che gli impongono gli avvenimenti. Consiglio questo libro ai soli amanti di Potok (dubito che sia stato tradotto in italiano).




11:25:46 AM      comment []

sabato 14 novembre 2009
 

In teoria "Crime" dovrebbe essere un seguito de "Il Lercio". Invece l'ultimo romanzo di Irvine Welsh non potrebbe essere più diverso da quel concentrato di cattiveria in cui parte della narrazione era fatta in prima persona dal verme solitario del protagonista. Ray Lennox è l'ex giovane collega di Bruce Robertson, in vacanza negli Usa per riprendersi da un esaurimento dovuto alle conseguenze di un indagine sull'omicidio di una bambina. I criminali pedofili ci sono anche in America, però, e Ray si troverà a combatterli anche in Florida.

Ho letto qualche commento su Anobii e uno mi ha colpito come giusto. In realtà questo è un romanzo convenzionale, in cui l'eroe buono ma oscuro si trova a dover sconfiggere i propri fantasmi e far trionfare il bene. Nonostante qualche scivolata nella costruzione dei personaggi, non sempre convincenti, è comunque un libro che ha un buon ritmo e mantiene qualche pagina cattiva alla Welsh che non ti fa rimpiangere l'acquisto.

Come sempre Hat Tip a Massimo Bocchiola, perché tradurre Welsh è difficilissimo. Il gergo che ha inventato per i bassifondi di Edimburgo pur essendo artificiale alla fine è consistente e abbastanza azzeccato. E di traduttori estrosi che sono cappottati sul gergo sono piene le librerie.




11:58:22 PM      comment []

lunedì 9 novembre 2009
 

Voglio segnalare un altro esempio di ottima infographics sul NYT. Il grafico mostra l'andamento della disoccupazione USA negli ultimi mesi e si può filtrare la categoria desiderata.  E' semplice, chiaro, ha pochissimi colori e racconta una storia: la disoccupazione colpisce le diverse categorie in modo molto differente.




7:59:42 PM      comment []

sabato 7 novembre 2009
 

"Pane e Tempesta" è l'ultimo romanzo di Stefano Benni che è il mio scrittore preferito. Nel paese di Montelfo c'è un Bar Sport e attorno a questo girano i soliti personaggi stralunati e simpatici di Benni. Non è neanche un vero romanzo, con i personaggi che si fermano a raccontare storie che diventano racconti. Le allusioni agli eventi contemporanei ci sono ma sono più sfumate del solito (meglio).

Tornare alle storie di paese e da bar è una specie di arroccamento in difesa, a quelle cose che Benni sa scrivere a occhi chiusi. Non mancano i difetti, le parti deboli, ma ci sono pagine divertenti e pagine commoventi. E' che speravo di più.

A me era piaciuto anche l'ultimo che non era piaciuto quasi a nessuno e questo l'ho letto volentieri e non ci si può lamentare di Benni con quello che c'è in giro.
Però.




9:45:43 PM      comment []

domenica 1 novembre 2009
 

Scrivo ancora sulla polemica scatenata dal libro di Levitt e Dubner. Cìè un gustoso attacco su RealClimate di Raymond T. Pierrehumbert, un geofisico dell'università di Chicago (la stessa di Levitt) ad alcune considerazioni (ardite?) presenti nel libro.

What does the failure to do such basic thinking with numbers say about the extent to which anything you write can be trusted? How do you think it reflects on the profession of economics when a member of that profession - somebody who that profession seems to esteem highly - publicly and noisily shows that he cannot be bothered to do simple arithmetic and elementary background reading. Not even for a subject of such paramount importance as global warming.



10:45:57 PM      comment []


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Last update: 22/05/2010; 11.27.16.