Ma alla fine cos'è un numero veramente? E cos'è la matematica? I concetti matematici esistono o sono solo giochi che abbiamo inventato, come gli scacchi? E se è così perché descrivono così bene il mondo fisico? Gabriele Lolli, in "Filosofia della Matematica" fa una panoramica su quali sono state e quali sono le risposte che filosofi e matematici hanno dato a queste domande.
Da profano posso dire di aver capito che non lo sanno neppure loro. Nessuna risposta è completamente soddisfacente: il formalismo è corretto ma non spiega, il platonismo è sospetto, l'empirismo ingiustificato e le altre correnti sono pure peggio. Si capisce che Lolli padroneggia la matematica e la storia della matematica (della filosofia non saprei dire) meglio di molti altri che pure ne hanno scritto. Non ha neppure paura di far notare le stupidaggini che sono state scritte dall'uno e dall'altro.
Purtroppo questo libro si ferma all'ultimo metro: Lolli non fa lo sforzo finale di arrivare al lettore non specialista (o lo fa e non gli riesce). In molti punti ho perso il filo e mi sono incartato fra le dotte citazioni. Inoltre sarebbe stato interessante un capitolo finale con l'opinione dell'autore. Ma forse è un libro per filosofi o matematici e io non sono nessuno dei due.
Succede che uno entra in un tunnel lavorativo (ed essendo un professionista gli tocca anche di pensare "ce ne fossero") e si preoccupa di trascurare la famiglia e trascura le altre cose senza preoccuparsi. Succede poi che un cliente gli dica che "hanno arrestato il marito della ragazza incinta uccisa" e uno non sa di che diavolo stia parlando.
Sarebbe interessante ragionare se la cronaca nera interessa perché è sui giornali o è sui giornali perché interessa. Gli anziani leggono i giornali partendo dai necrologi, la maggior parte degli adulti parte dallo sport, gli snob dal paginone centrale della cultura, mia moglie legge gli annunci delle case che non ci possiamo permettere. Alla fine tutti poi leggono del fattaccio e ne parlano alla macchinetta del caffè.
Sono felice di non leggere più il giornale tutti i giorni e d'ora in poi quando lo compro (alla domenica) salterò la cronaca nera: ho deciso che non mi piace.