Il campionato amatori andrebbe abolito per legge.
Comincia con questo aforisma di Fabrizio "Ciuso" Chiusoli il ventesimo anno della storia del Due Madonne. La campagna acquisti è stata all'insegna della sincerità: si era detto che Nesta costava troppo e infatti non l'abbiamo preso (non siamo bugiardi, noi).
Rispetto all'anno scorso la squadra presenta un nuovo portiere, Edo (scusate ma non mi ricordo ancora i cognomi dei nuovi), una promessa di 37 anni acquistata a centrocampo (Luca) e una coppia di studenti che potrebbero essere nostri figli, Michele e Giacomo, punta e mezza punta.
La novità più grossa è il rientro di Ciuso come vice allenatore con licenza di scendere in campo. Ciuso ha messo a frutto una recente e incomprensibile passione per il podismo aumentando il numero degli allenamenti in preparazione, e cercando di portare la squadra a un accettabile livello atletico. Compito fallito.
Si gioca la prima partita esattamente dove il campionato era finito, sul campo del Funo. Il campo, già ottimo, è stato ulteriormente migliorato dalla pioggia dell'estate. Erba dappertutto. Purtoppo il pomeriggio caldo e il campo grande mi fanno temere un secondo tempo da incubo.
Si gioca con Edo in porta, Morelli, Pescatore e Miceli in difesa, Venturelli e Pellegrini sulle fasce, Migliaccio, Luca e Sibani centrali, Coppini e Bove punte. Guardalinee Querzola, webmaster del sito ufficiale del Due Madonne e unico podista pescatore della storia: laddove altri millantano branzini lui millanta chilometri.
Il mister "Barbas" Rizzoli guida i ragazzi, in tribuna Ciuso (vestito come Gheddafi) e Miceli Sr, l'opinionista. La tengo lunga con i preliminari perchè la partita è stata di uno squallore inesorabile, senza nemmeno le note di colore che spesso allietano le partite amatoriali (risse, infarti, spettacolari invenzioni arbitrali).
Nel primo tempo le squadre macinano rimpalli a metà campo e non sono mai pericolose, questo torna a merito della difesa del Due Madonne perchè le punte del Funo non sono male: il nove è marcato da Pescatore che ha esattamente il doppio dei suoi anni, e il sette è il migliore dei suoi. Fortunatamente è stato schierato punta e i compagni, invidiosi del suo valore, non gli passano mai la palla.
Nel secondo tempo il Funo tenta di mettere a frutto l'età media di almeno dieci anni più bassa e comincia a premere, fortunatamente senza alcun costrutto. La partita si ravviva quando Barbas esegue tre sostituzioni contemporaneamente (entrano Fagioli, "Dinone" Argentieri e Giacomo). Dinone, svegliato dalla pennichella e schierato lontano dal suo ruolo è abbastanza in banana e si aggira per il campo come Tremonti, non sapendo cosa fare.
Prima che la squadra si riassesti (e io perda la voce a richiamare i centrocampisti) il Funo ha tre mezze occasioni ma le fallisce nettamente. A qualche minuto dalla fine entra anche Isidoro Priola, il nostro siculo-brasiliano, che però è reduce da un matrimonio a Palermo dove ha sperperato mesi di dieta.
L'arbitro fischia la fine dopo una punizione di Miceli che sfiora l'incrocio (ma sarebbe stata una beffa).
Commento superfluo. Alla prossima.