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DM vs Polisportiva Quarto 0203

Non si segna, non si segna, non si segna, e da oggi non si lotta nemmeno. In un mondo perfetto non ci sarebbe permesso di maltrattare così lo sport e lo spettacolo, ma come sapete questo mondo è molto lontano dalla perfezione. In più ci portiamo dietro anche un po' di sfiga, come il gesso sui maccheroni.

Negli spogliatoi del Due Madonne volano notizie allegre: Sibani si è spezzato il crociato e Milen si è infortunato in modo misterioso. Coppini e Migliaccio sono assenti per motivi ignoti. La partita è importante, ci si gioca l'ultimo posto con la Polisportiva Quarto che le ha prese praticamente da tutti. Si respira un ottimismo totalmente ingiustificato.

La formazione sulla carta non è male, giocano Edo in porta, Miceli e Pescatore marcatori, Pellegrini e Colombaretti sulle fasce, Morelli e Cuzzani al centro, Luciano Gambaccia dietro le punte che sono Isidoro "il Toro" Priola e Francesco Faggioli.

Si gioca in un pomeriggio soleggiato ma gelido e qualche spettatore (Greg, Frap, Gianni Monari, l'Opinionista Alfio Miceli) sfida il senso estetico e si dispone in tribuna. Qualche minuto prima della partita il Baffo, famoso tuttologo e opinionista degli anni '80 mi informa che se trova una pasticca di Dissenten verrà a vedere la partita, ma forse subodorando il confronto fra Opinionisti non si fa vedere.

Si comincia ed è immediatamente evidente che gli dei del calcio sono distratti, altrimenti i fulmini ci incenerirebbero all'istante. C'è un batti e ribatti continuo, lisci, calci sputi e inciampi, con leggera prevalenza territoriale del Due Madonne che però mostra una pericolosità pari allo zero. Stranamente il Due Madonne non mette in campo nemmeno un po' di grinta e si capisce che la partita è segnata perché con la classe nostra si arriva ben poco in là.

Gli avversari fanno la loro parte da squadra modesta, corrono contrastano e si tuffano (le punte). Venturelli si innervosisce e commette un paio di fallacci, rimediando una ammonizione e rischiando l'espulsione. Luciano doppia la prestazione ottima della settimana scorsa con una giornata deludente, Colombaretti e Cuzzani sono abbastanza molli nei contrasti (Cuzzani gioca come un reduce da un chilo di friggione), io al solito non corro e mollo calci di qua e di là tanto per rendermi utile. Insomma il centrocampo è un pasticcio. In attacco Isidoro lotta senza costrutto e Francesco è un gran bel ragazzo, simpatico a tutti, molto buono. Se sapesse anche giocare al calcio sarebbe davvero troppo.

La partita si trascina stancamente quando il Quarto indovina un gol con una bella punizione (oddio, non è che Edo non c'entri nulla ma diciamo che era bella la punizione). Immediatamente il Due Madonne pareggia. In una delle mischie in area che riusciamo a produrre buttando palloni dentro a casaccio, Isidoro si libera e, non avendo il tempo di dribblare casualmente tira e riesce a segnare. 1-1. Sussulto di Greg in tribuna per le scommesse in ballo.

C'è ancora il tempo per una bella parata di Edo (che sbatte il capoccione sul palo, lesionandolo) e per altre mischie inutili in attacco. Nell'intervallo Ciuso (Barbas è ancora in Egitto in vacanza) prova a vincerla, invece la perde. Giù Venturelli (che rischiava l'espulsione) e Colombaretti, su Ciuso e Dino, io passo libero. Un centrocampo inedito non riesce a organizzarsi (o forse loro ci credono di più) fatto sta che cominciano a schiacciarci in difesa. Sono spesso pericolosi anche se ci facciamo vedere in attacco ma nessuno può fare gol, Ciuso ha una occasione ma la spreca. Entra anche Nico al posto di Isidoro.

Il Quarto prende una traversa, poi nell'azione successiva, in una mischia prendo una botta abbastanza forte. Mi rialzo, guardo la panchina e decido di stare in campo.

Decisione sbagliata perché nell'azione successiva lascio una palla alta che sembra terminare fuori, ma il loro 11 ci crede, corre e la devia beffardamente in porta (anche Edo aveva battezzato fuori perché era andato a prendere un caffè) 1-2.

Adesso è entrato anche Luigi Augello (altro bravo ragazzo e non dico altro) e le probabilità di segnare sono le stesse di vincere alla lotteria. Tutti all'attacco scriteriatamente e non solo non andiamo nemmeno vicino a fare gol, ma ne prendiamo un altro sul fischio di chiusura. 1-3.

La sentenza è chiara come quella di un processo milanese di cui adesso non ricordo chi sono gli imputati. Noi purtroppo non abbiamo a disposizione televisioni, nè i nostri avvocati sono in vacanza a Roma per cinque anni, quindi la sentenza è già scritta: retrocessione. Siamo ultimi alla fine del girone di andata e senza speranze di recuperare (magari domani dopo essermi riposato sarò più ottimista). Tutto è perduto, specialmente l'onore (non potevo lasciarvi senza una citazione).

Un saluto dal vostro Cronista.


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Last update: 24/04/2003; 0.32.16.