Marx è morto, Dio è morto, Woody allen non si sente tanto bene e il Due Madonne ha perso ancora.
La giornata si presenta ingannevolmente tiepida e piacevole. Si gioca in casa, sul ruvido terreno del Cristina Bonzi. L'assenza di Pescatore, Gambaccia, Pellegrini, Milen più gli infortunati storici costringe il mister "Barbas" Rizzoli a schierare Edo in porta, Morelli libero, Venturelli e Miceli marcatori, Faggioli e Cuzzani esterni, Colombaretti, Coppini e Migliaccio a metà campo Isidoro Priola e il secondo portiere Battaglia in attacco. In panca Nico e Augello.
Da subito si intravede il piccolo problema che il Due Madonne non è in grado di fare gol. Battaglia e il Toro di Misilmeri si battono con vigore ma hanno la stessa dimestichezza con la porta che Alberto Tomba ha con i libri. Forse la presenza di Migliaccio e Coppini fa crescere il tasso tecnico del Due Madonne perchè la nostra squadra del cuore rumina gioco e arriva al tiro varie volte con Isidoro, Coppini si magna un gol a porta vuota e Cuzzani costringe il portiere avversario a una bella parata.
Durante il primo tempo si assiste ad una scena surreale: Coppini che gioca al solito con pantofole di velluto (quindi è abbastanza utile in attacco ma non fa molto filtro), ogni tanto tira una scarpata a un avversario così, tanto per far vedere che è un duro. Dopo uno di questi atti di presenza il centravanti del Funo si gira verso di me e dice "voi che avete il sito dovete scriverlo, è stata una entrataccia". Venturelli incredulo dice, nemmeno troppo ironico "Tu non devi avere proprio un cazzo da fare per leggere il sito del Due Madonne". Il centravanti comincia a discutere e la scena deve sembrare piuttosto comica. Comunque sbroglio tutto dicendo con fare risolutivo che avrei scritto tutto, e l'ho fatto.
Nel secondo tempo, al solito, gli avversari si rendono conto che non faremo mai gol e cominciano a far salire anche i difensori. L'aria si fa pesante in difesa ma quando attacchiamo siamo misteriosamente pericolosi, perché il portiere avversario fa due paratone su Migliaccio. Sono fuochi di paglia e aspetto con ansia la fine della partita, nonostante il Funo non sia mai stato pericoloso. Niente da fare, a dieci minuti dalla fine Venturelli (che è colpito dal bacio della sfiga, perché ogni volta che fa una papera prendiamo gol) passa la palla a un avversario. Contropiede micidiale. Sfruttando le ultime energie riesco a tamponare sul nove, questo passa al centro all'undici che indovina un tiro da fuori all'incrocio. 0-1 e finiti i canditi.
Sono già infatti entrati Nico che è un ragazzo e ha qualche attenuante, magari un giorno imparerà a giocare, e Augello che gioca come se avesse appena letto il libro delle istruzioni. In ogni caso non fanno una figura peggiore degli altri. Migliaccio che ha passato i quaranta da un pezzo deve ricorrere il dieci che va come un treno e non ne ha visibilmente più, anch'io mi sono sfiancato e adesso ho in più il compito di far giocare la squadra alta sulla riga di centrocampo.
Quando il dieci salta Migliaccio e mi punta in piena corsa non ho la presenza di spirito di atterrarlo (e beccarmi la probabile espulsione) e nemmeno la forza di rincorrerlo, quindi prendiamo il secondo gol per colpa mia.
A questo punto, ma è già finita, il Funo organizza una partita di pallacanestro in area e alla terza mano evidente l'arbitro fischia il rigore. Gol di Isidoro 1-2 (ma i rigori non contano nelle scommesse e Greg in tribuna è tranquillo). Si finisce con mischie inutili in area del Funo.
Due Madonne sempre più ultimo, anche se oggi ai punti avrebbe vinto ma non si segna, non si segna, non si segna.
Un saluto dal vostro cronista.