Chissà se siamo in undici, penso andando alla partita. Sì perché Pescatore squalificato, Battaglia e Colombaretti neo infortunati, il delicato fisico di Coppini colpito dal raffreddore, possibili impegni di lavoro per ferrovieri e autoferrotranvieri (una squadra di lavoratori, a quanto pare) ci stanno decimando.
Turnover forzato quindi, ma siamo addirittura in dodici quindi la figuraccia è per il momento scongiurata. Dopo la partita dissennata della settimana scorsa si ritorna (per forza) all'antico, con Erlis in porta, Morelli nel ruolo di Barabba, Miceli, Vittoria, Venturelli in difesa; a centrocampo Valentino, Marsonet "Titta" , Cuzzani, Pellegrini; in attacco Isidoro Priola e Nico Campitelli; in panca Willy. Fra il pubblico Greg (che però non scommette più), Monari e un nerboruto amico di Miceli (la sua guardia del corpo?). L'opinionista non si fa vedere, un sollievo per la nostra orchite.
Il campo è in buone condizioni e anche se si gioca alle 17.30, quindi in notturna, il clima è tiepido. L'arbitro è basso e pelato e smentendo il mio pregiudizio (non so perché ma i bassi e pelati mi stanno sulle balle, specie se ridono) non arbitrerà malaccio. Decido di non farmi espellere consigliandogli un lifting (e non sapete com'è dura per me reprimere una battuta).
Si gioca stranamente in maniera quasi civile. Il Monterenzio a vederla sembra una squadra della madonna: bei fisici, nessuna pancia, nessun vecchio (non a caso mi dicono che sono alti in classifica). Psicologicamente mi preparo a un assedio, invece siamo i primi ad essere pericolosi, con un bel tiro da fuori di Titta, che sfiora il palo.
In difesa ce la caviamo, ma si sudano sette camicie. La punta grossa la tiene Mic, quella veloce Vittoria e c'è da pedalare. Al solito abbiamo problemi con gli inserimenti da dietro, ma cerco di richiamare i ragazzi a urlacci e oggi miracolosamente mi danno retta.
I monterenzini sono anche pericolosi, perché tirano spesso e tirano dentro (ci sarebbe da fare un corso ai nostri). A metà tempo Erlis non trattiene un pallone, l'attaccante lo salta e sta per tirare a colpo sicuro, ma perdo un anno di vita con un recupero in scivolata. Dopo un minuto Erlis mi restituisce il favore: su un pallone tagliato sbuccio il rinvio che carambola verso la porta. Solo un paratone evita il patatrac.
Poi Venturelli prende una traversa su punizione e Isidoro si mangia un gol, sbagliando il pallonetto sul portiere in uscita. Anche Nico ha una occasione ma non tira. Venturelli e Pellegrini spingono, Titta ragiona, Cuzzani fa chilometri per tamponare, Isidoro e Nico si battono con coraggio. Quasi non riesco a scriverlo: bella partita.
Si va negli spogliatoi. Io ho l'impressione che questi il secondo tempo ci fanno un culo tanto. Qualcuno, perso in paradisi artificiali, parla di vincere. Dieci minuti interlocutori, in cui abbiamo anche qualche occasione, poi il Monterenzio spara le sue cartucce. Cominciano a spingere come forsennati, fiutando l'avversario alle corde. Cuzzani non ce la fa più, Titta corre poco, i difensori cominciano a essere imprecisi, gli attaccanti perdono un pallone al secondo.
Erlis fa un paio di paratone, prendiamo due ammonizioni per fallo da disperazione, io mi sento come l'orso del tiro a segno, quello che fa ROAR ogni volta che prende una fucilata, poi si gira dall'altra parte e prende un'altra fucilata, sono avversari che arrivano da tutte le parti. Io e Mic (non per niente ottanta anni in due) ci aiutiamo con tutti i trucchi che conosciamo, e ne inventiamo anche qualcuno. In qualche occasione credo di essermela cavata a morsi, sputi e dita negli occhi, ma si sa che allo stremo delle forze la memoria non funziona perfettamente.
Per fortuna la sfuriata non dura. Dopo venti minuti (non ho più nemmeno il fiato per gridare ai centrocampisti di tornare), cominciamo a tenere di nuovo la palla. Anzi attacchiamo. A un certo punto siamo tutti nella metà campo del Monterenzio, la palla arriva a me che la gioco con Cuzzani, che sbaglia lo stop, la palla gli rimbalza sul naso e torna a me. Il Monterenzio fa un fuorigoco scriteriatissimo, corrono tutti su lasciandomi graziosamente uno contro uno. Il dribbling mi riesce nonsisacome e mi trovo solo davanti al portiere (la prima volta che passo la metà campo). Ho per un attimo la visione di fanciulle discinte che spargono petali di rosa sul mio cammino mentre vengo portato in trionfo, eroe.
Poi la realtà e l'acido lattico hanno il sopravvento e mi faccio parare il tiro. Ma siamo ancora in attacco, Valentino tira da posizione impossibile e la palla sfiora il palo. Dall'altra parte Venturelli cicca un passaggio e mi puntano in due contro uno, per fortuna si impastano e riesco a chiudere. L'arbitro dichiara il recupero. Punizione per noi dal limite (atterrato Isidoro a colpi di machete). Va Mic, specialista. E' un'ottima posizione ma anche le sue gambe a questo punto devono essere di faggio. Tira alto. Ormai è finita, c'è l'ultima punizione sulla tre quarti. Batte Venturelli in mezzo, Isidoro travolge tutti, arriva sul pallone e lo colpisce in spaccata. In un silenzio mostruoso la palla si dirige verso il secondo palo, lo sfiora, ed esce. Fine.
La miglior partita del Due Madonne quest'anno ha prodotto solo uno zero a zero. Almeno ci siamo divertiti anche se, vi garantisco, per fare partite così tirate non ho (non abbiamo) più l'età.
Un saluto dal vostro cronista.