DM vs S.Rafel Bazaar 0304
Squillo di trombe, rullo di tamburi. Seconda vittoria consecutiva, vamolà.
E' una giornata relativamente bella. Nel senso che c'è il sole, ma all'orizzonte nuvole violette promettono sconquassi. Si gioca con una delle squadre che retrocederà con noi, il S. Rafel, che è forse l'unica squadra più anziana di noi. Ci abbiamo giocato contro soquante volte e qualche volta abbiamo pure vinto. Isidoro è squalificato, grazie al fatto che viene ammonito per proteste da chiunque, anche dai famigliari che così lo mantengono in allenamento.
Ha piovuto in nottata, quindi il campo di casa è soffice e in buone condizioni (indicazione che questi campi fanno schifo solo perché ci si guarda bene dall'innaffiarli). Solita manfrina delle scarpe da asciutto e da bagnato. Molti mi prendono ormai apertamente per il culo chiedendomi con che scarpe devono giocare, io naturalmente rispondo con educazione invitandoli a pratiche sessuali alternative.
Isidoro è all'inizio l'unico spettatore, dietro la porta. Veramente ci sarebbe anche Maria, ma nei primi minuti un vento tagliente e la promessa di pioggia la fanno rifugiare credo in macchina. Alla nostra entrata in campo salutiamo quindi una tribuna rigorosamente vuota. Giochiamo con Erlis in porta, Venturelli e Vittoria difensori esterni, Morelli e Miceli in mezzo (disposizione quasi alfabetica). A centrocampo Cuzzani, Coppini, Colombaretti, Pellegrini . In attacco "Gargamella" Battaglia e "Cornamusa" Faggioli.
Si inizia in maniera confortevole: noi andiamo piano, loro vanno piano, mancano solo gli imbecilli che arrotano vecchiette con i rollerblade e sembra di essere ai Giardini Margherita. La profezia di Miceli (giocheremo con zoppi, tossici e pensionati) si sta quasi avverando. Pellegrini, che è persino più vecchio di me (non molto, era con me alle elementari) in questo gerontocalcio sembra veloce, e dopo trenta secondi ha fra i piedi una palla gol: qualcuno taglia il campo con un bel diagonale e lo mette davanti al portiere. Lui sbaglia perché con i tombini che si ritrova come piedi tenta un colpo di fino e lo sbaglia.
Il Due Madonne, rinfrancato dal ritmo bradipico della partita, si fa baldanzoso. Gargamella è molto pericoloso e persino Faggioli (che da attaccante non ha mai brillato) si batte con convinzione. Anche loro quando vengono su fanno paura perché noi subiamo la sindrome del campo in discesa: avanti va bene, ma tornare ci pesa. Creiamo mischie ripetute nella loro area ma nessuno si azzarda a tirare in porta, come al solito.
Ovvio che prendiamo gol. Accompagno sul fondo il sette che tenta il cross ma svirgola malamente. L'arbitro si inventa un corner e al solito perdiamo tempo a discutere. Mentre grido richiamando i nostri il sette batte in fretta, il centravanti sfugge a Miceli e va a mettere in gol sul primo palo. Se Miceli, che dovrebbe essere il nostro miglior difensore, si fa lasciare sul posto in scatto da uno di pari età non è un caso che stiamo retrocedendo. Anche nel corner successivo si crea un bel mischione ma riusciamo a liberare.
Di solito andare in svantaggio è il soffio della morte per la nostra partita. Stavolta invece pareggiamo quasi subito. Punizione per noi, tiro di Battaglia, la palla smorzata dalla barriera arriva a Cuzzani che con un tocco di punta anticipa il portiere. 1-1. Subito si passa all'apoteosi perché dopo pochissimo raddoppiamo: la palla viene ribattuta da una mischia e arriva a Faggioli, che dal limite dell'area, al volo, fa secco il portiere con un forte diagonale. Vi prego di rileggere l'ultima frase perché è tutto vero e non ci credo nemmeno io che l'ho vista con i miei occhi. Dopo un attimo di sbalordimento andiamo a festeggiare Faggioli: gli chiedo se si è comprato i dvd del grande calcio e se li è guardati di nascosto in cantina.
Piccolo tentativo di assedio del S. Rafel senza grandi rischi e fine del primo tempo. Nell'intervallo gli spalti si popolano (è spuntato il sole). Arriva persino Ciuso che in una crisi mistica ha completamente abbandonato il calcio giocato. Ora insegna calcio a bambini di otto anni. Chissà se i genitori sanno che gli insegna a rompere setti nasali a testate.
Il secondo tempo è subito complicato dal fatto che Coppini viene espulso, in una botta di idiozia dell'arbitro, che gli commina (bel verbo, eh?) una seconda ammonizione per un'azione in cui non c'era nemmeno fallo. Il S. Rafel si elettrizza e comincia un assedio. Giù Faggioli e Battaglia, entrano Sibani e Valentino. Il S. Rafel mette su un numero imprecisato di punte che vengono tutte sulla linea dei difensori. Considerato che l'arbitro si è già dimostrato estroso non ho il coraggio di rischiare la tattica del fuorigoco, quindi la squadra si allunga. Comincia una lunga teoria di corner per loro, tiri dal limite, mischie in area, rinvii alla disperata.
Se avete mai giocato al centro della difesa in una partita così, saprete che il secondo tempo è durato sedici ore. Loro hanno reclamato per quattro falli di mano in area (due inesistenti e due involontari), ho ribattuto tiri con tutte le parti del corpo, il S. Rafel ha preso una traversa su punizione (ma anche noi con Miceli) e benché dietro il S. Rafel non avesse lasciato quasi nessuno, abbiamo fatto solo un paio di contropiedi pericolosi, in uno dei quali Vale si è mangiato un gol.
Dopo ben cinque minuti di recupero, quando mancano trenta secondi alla fine, punizione per noi sulla tre quarti. Perdo un po' di tempo (succede tanto di rado che è una soddisfazione che non immaginate) e mi becco pure una ammonizione. Pazienza. Ormai è finita. Batto la punizione rilanciando lungo. Pellegrini viene anticipato e il difensore rinvia lungo alla disperata. Io sono ancora tutto a destra, dove ho battuto la punizione, e guardo con orrore la palla rimbalzare e saltare la difesa. Colombaretti e il dieci del S. Rafel scattano per raggiungere la palla in area, davanti a Erlis. Arriva prima il dieci. In un film sarebbe partito il ralenty, mentre l'inquadratura passa dal dieci trionfante che arriva sulla palla, a Colombaretti che alla disperata tenta di recuperare, a Erlis che aspetta il tiro, al pubblico con la bocca aperta che si attacca alla rete. Niente cosacchi stavolta, non è la Potemkin.
Tiro, la palla si dirige verso la porta. Poi, fine del rallentatore, Erlis para, fischio finale.
Abbiamo vinto, e per la seconda volta di fila. Altro che quei frocetti del Milan, questo è calcio, e il nostro presidente è onesto. Alla fine scopriamo che l'arbitro ha segnato sul referto di aver espulso Colombaretti invece di Coppini. L'apoteosi del rincoglionimento. Qualcuno entra negli spogliatoi per cercare di ragionare con l'arbitro. Io li lascio a questa ossimorica occupazione e me ne vado a casa. Devo andare a comprare il televisore nuovo e poi a restituire quello che abbiamo a mia mamma. Dopo una partita, con i tendini doloranti, non c'è niente di meglio che portare televisori pesantissimi su per le scale per farsi passare il buonumore.
Un saluto dal vostro cronista.
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2004
Massimo Morelli.
Last update:
08/05/2004; 23.33.40. |
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