Giardini Margherita vs DM 0405
Dopo la lunga pausa metereologica il Due Madonne ritorna in campo. La settimana scorsa non abbiamo giocato perché il campo del Paleotto, a Rastignano, era ancora sommerso dalla neve. Oggi ci sono più di venti gradi e un bel caldo. Per fortuna affrontiamo il Giardini Margherita che è in fondo alla classifica e non dovrebbe causare problemi.
Da parte mia sono un poco debilitato da un una strana influenza che non dà grandi sintomi se non che sono debole come i neuroni di Bossi. Fortunatamente siamo in tanti e sono comunque destinato alla panchina (manco da diversi allenamenti). Si gioca alle quattordici nel bel campo della Lunetta Gamberini, un campo enorme con tanto di tribuna, ma zero parcheggio. A creare un po' di tensione è anche la fiera Saie 2 che blocca il traffico in mezza Bologna, tanto che alle quattordici loro sono in otto e noi siamo senza portiere. Anche il mister Rizzoli arriva all'ultimo profferendo terribili malauguri all'indirizzo di Montezemolo (presidente di tutto quindi anche della fiera).
In tribuna abbiamo il ritorno dell'opinionista Miceli, con nipotina. Ci sono tre generazioni di Miceli e l'ultima fortunatamente è molto meglio delle prime due, in fondo in Italia si riesce a trovare anche qualcosa che migliora. Custode del campo è il mitico Gherardi, quello che aveva il negozio di scarpe in via Azzurra e negli anni settanta ci vendeva delle scarpacce immonde millantando che erano modelli esclusivi per i giocatori del Bologna. Adesso come allora parla esclusivamente in dialetto ("i schèrp bòni i pònten a la bàsa" è una delle sue frasi storiche) e metà della nostra squadra non può capirlo.
In tribuna abbiamo anche Maria e Greg (acclamato dalla panchina "Greg cambiati", ma Greg è imborghesito e ha le stesse transeminasi di Maradona quindi ha abbandonato il calcio). Si gioca con venti minuti di ritardo e in campo vanno Erlis; Venturelli, Miceli, Pescatore, Bonfiglioli; a centrocampo Pellegrini, Coppini, Colombaretti e Bullegas; in attacco i soliti Bove e Isidoro Priola.
E' un caldo siciliano, il campo è grande, non è che abbiamo esagerato nella preparazione atletica (nè noi nè loro) quindi la partita è orribile. Loro sono individualmente scarsissimi, sia come controllo di palla che atleticamente, noi siamo tatticamente disabili con dei lanci e dei dribbling che è meglio che non racconti. Anche loro hanno il loro opinionista che ha il coraggio di esagitarsi in tribuna.
In panca si sta bene, prendiamo allegramente per il culo chi gioca (e suda) e siamo felici. Non ho tenuto conto di tutte le occasioni, ma mi ricordo un gol buono annullato a Colombaretti, un colpo di testa di Isidoro che a 2 cm dalla riga di porta prende la traversa, Bove, Isidoro, e altri che sbagliano soli davanti al portiere, un colpo di testa parato di Pescatore e innumerevoli tiri fuori. Così a scriverlo sembrerebbe un assedio ma è solo una partita fra scapoli e ammogliati (o fra tossici e spacciatori, se queste partite si facessero). Fine primo tempo e cazziatone dei mister. Purtroppo la tribuna è dietro la panchina e l'Opinionista ci tiene a far sapere i voti che sta distribuendo. Non gli servono mai due mani.
All'inizio della ripresa, dopo qualche batti e ribatti, Erlis decide di aumentare il pathos della partita, bloccando un pallone facile facile con due manine di burro. Sguish sguish il pallone rotola ridacchiando in rete. Il mister si incazza davvero e fa quattro cambi. Giù Isidoro, Pellegrini, Colombaretti, Miceli. Su Morelli, Cuzzani, Battaglia, e Valentino Marku (più tardi entrerà anche Reda per Coppini). Io vado a fare la punta statica (non avrei il fiato per fare altro). Realizzo che il fatto che la panchina fosse all'ombra mi aveva fatto sottovalutare il caldo. Sudo come un facocero.
Abbiamo però un sussulto d'orgoglio, e cominciamo a premere. Giova soprattutto Cuzzani a centrocampo che cerca di dare ordine. In dieci minuti raddrizziamo la barca, con due cross di Marku. Il primo è girato in rete da Battaglia (bella rete, quasi dalla linea di fondo). Il secondo mi arriva sulla testa a due metri dalla porta e mi consente di fare una rete dalla semplicità imbarazzante con rapporto fra gol e metri percorsi che neanche Horst Hrubesch quando faceva le partite di beneficenza a carriera finita con una pancia come un barile di birra. Il caldo poi mi sovrasta e non ricordo molto (può capitare che per l'appanamento fisico per qualche minuto il cervello non registri quello che accade, un po' come va capitando a Bush da anni), ma sostanzialmente non succede più nulla tranne 25 tiri fuori di Venturelli (almeno lui tira) e un litigio praticamente ininterrotto fra Bove e Battaglia.
Mettiamola alla Capello: almeno abbiamo vinto. La cosa più bella è stata l'imitazione di Maria dell'Opinionista
O: "Il geometra non è più lui"
M: "Ma non è geometra, è ingegnere"
O: "Appunto"
Un saluto dal vostro cronista.
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2005
Massimo Morelli.
Last update:
27/03/2005; 9.39.38. |
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