Villaggio vs DM 0405
E' una giornata meravigliosa. Le cicale gridano, gli uccellini cinguettano e al campo Fossolo di Via Carlo Marx va in scena l'anticalcio. Abbiamo saltato la primavera (signora mia) e questa è estate. O almeno è estate alle 14, l'ora in cui dobbiamo giocarcela con il Villaggio, squadra di extracomunitari che all'andata abbiamo battuto largamente. Ho caldo solo a pensare, figuriamoci a giocare. Negli spogliatoi Pellegrini tira fuori le maglie, degli orrendi plasticoni gialli con le maniche lunghe, e ha il coraggio di dire che sono leggere. Prevedo sofferenza.
La classifica è crudelmente benigna. Nel senso che siamo a un passo dalla vetta, ma le squadre che ci affiancano o ci precedono hanno una o due partite in meno, che si guarderanno bene dal perdere, mentre noi possiamo benissimo fare un passo falso (come si vedrà). Tutti sono fiduciosi di giocare anche il prossimo anno, ma io non ci credo molto: vedo quelli che contano, cioè quelli che lavorano gratis per star dietro alla squadra (Pellegrini, Sanpei e i due Mister) non molto convinti. Se nella zona di Bologna qualcuno volesse fare il tuttofare per una squadra di amatori fra le più gloriose (e una delle più famose nel giro dei perdigiorno su internet) questo è il momento di farsi avanti.
Negli spogliatoi Miceli mi istiga. Dice che Isidoro è stato battezzato Carlino (dal ferroviere Nanni) perché con la nuova pettinatura sembra uno di quei cani orrendi che io chiamo "cani da rinvio" (quando ne vedo uno mi vien voglia di scaraventarlo oltre la metà campo). Isi è furioso per il soprannome, un po' perché effettivamente è piuttosto offensivo, ma soprattutto perché non gli sembra abbastanza masculo. Avrebbe tollerato meglio "Dobermann" o "Cane rabbioso". Chiaramente tutti cominciano a chiamarlo Carlino, anche se da rispettosa distanza.
Anche oggi c'è un'ecatombe di infortunati, come spesso succede a fine campionato. Faccio prima a dire chi c'è. In porta Erlis; Venturelli, Antioco "Mitico Villa" Bullegas, Miceli, Nicola Reda in difesa; Colombaretti, Cuzzani, Valentino Marku, Pellegrini a centrocampo; Morelli e Carlino Priola in attacco. In panca solo Mimmo Battaglia mezzo rotto. Di fronte il Villaggio, ultimo in classifica. Si comincia, e vedo subito che sarà una giornata dura. Il sole è a picco e i custodi di Via Marx non devono essere amici di Stakanov perché il campo non è stato innaffiato da secoli. Sotto sporadici ciuffi d'erba un terreno durissimo e quasi bianco solleva nuvole di polvere ad ogni rimbalzo. La palla sarebbe incontrollabile per chiunque, figuriamoci per i nostri piedacci infami. Da fuori ci guardano Monari, Ciuso e l'Opinionista (che apre un ombrello e si mette all'ombra, alla faccia nostra). C'è anche Maria ma io non la vedo. L'arbitro è ancora il sosia di Cofferati.
Dopo tre minuti prendiamo gol. I villagiani sono tutti giovanissimi (qualcuno non deve avere nemmeno 18 anni) e benché ci sia qualche incapace tutti corrono come indemoniati. In più questa volta hanno schierato un paio di personaggi che non sono male. Uno di questi è un attaccante magrebino di forse sedici anni che sembra l'unica persona al mondo più veloce del Mitico Villa Antioco. Reda che è un bravo ragazzo ma ha qualche problema di stomaco abbondante, si sente pressato e passa all'indietro. Per completare il quadro Erlis non rinvia subito ma stoppa la palla e fantozzianamente si inciampa e cade. Manca solo la voce fuori campo a commentare. La palla rimane ferma a un metro dalla porta e non è grande impresa metterla dentro. 1-0.
Trovarsi sotto con trenta gradi alle due del pomeriggio a quarant'anni con una squadra di diciottenni magrebini eccitati dal raro vantaggio non è certamente un programma turistico da sottoscrivere. L'Opinionista sbraita ma è lontano. Il mister Rizzoli che a suo dire ha passato la mattina sulla tazza per eccesso di crescentine e lambrusco adesso vorrebbe tornarci per altri motivi. Solo il mister Alvisi dà disposizioni fiducioso nella vittoria come Cadorna sul Carso. Cominciamo a provare di recuperare e a dirla tutta non sarebbe difficilissimo. Al centro hanno due marcatori discreti (dovendo marcare me e Isidoro non è impossibile far bella figura) ma ai lati fanno acqua e Valentino da una parte e Pellegrini dall'altra bucano spesso. Valentino è scatenato (è un '84, lui) e dalla sua parte arriviamo spesso in fondo, con corner e falli laterali. Anche loro non scherzano, lanciano il sedicenne in contropiede con lanci intercontinentali e hanno spesso buone occasioni. Prendono una traversa e fanno parzialmente riscattare Erlis con qualche bella parata.
Purtroppo Valentino quando ha la palla fra i piedi non capisce più niente. Dopo uno slalom si trova sulla linea di fondo, io e Isidoro liberi in area che aspettiamo il passaggio indietro, ma lui tira e spreca. Su un corner Isidoro incorna benissimo, qualcuno salva sulla riga alla disperata, il pallone si impenna e mi accorgo che i due difensori stanno aspettando che scenda. Raccolgo le ultime forze e gli salto sopra la testa ma prendo la traversa. Intanto è così caldo che le maglie leggerissime mi stanno uccidendo. E' un batti e ribatti, occasioni di qua e occasioni di là, e alla fine passiamo. Isidoro riceve il pallone in area e viene messo giù. Rigore non evidente ma mi sembra che ci fosse. Batte Antioco e il primo glielo parano, ma Coffy fa ritirare e il secondo va dentro.
Neppure il tempo di mettere la palla a centrocampo che il Villaggio segna di nuovo. In mezzo a una difesa immobile il sedicenne indovina un tiro a rientrare da fuori, quelli che faceva una volta Del Piero prima che gli mettessero l'uccello sulla spalla. 2-1 e tutto da rifare. C'è ancora il tempo per stendermi in area da dietro. Coffy finge di non vedere. Fine primo tempo. Nell'intervallo beviamo come cammelli. Per fortuna che abbiamo le maniche lunghe perché tutti sudati all'ombra potremmo prendere freddo. Nella ripresa entra Battaglia e finalmente non sono più in attacco, esposto alle figuracce (che tanto non vi racconto). Mimmo comincia con un colpo di tacco in fallo laterale e prevedo che non sarà di grande aiuto, infatti si rompe immediatamente del tutto e rimane in campo, zoppo.
Ormai è una partita dell'oratorio. Sono saltate tutte le marcature e loro sono costantemente pericolosi. Ogni tanto qualcuno vola in contropiede e si mangia un gol. Dall'altra parte non combiniamo niente e il disastro è alle porte. Ci vorrebbe uno sghetto, dico a Miceli, e lo sghetto arriva. Scambio al limite dell'area, arriva Valentino che lascia partire una cannonata incredibile da fuori (nessuno ha mai saputo che tirasse bene) che lascia di sasso il portiere. 2-2. Il Villaggio è squadra giovane, e accusa il colpo. Mancano venti minuti e noi dobbiamo vincere. Tutti all'attacco, anche lo zoppo e fioccano mezze occasioni. Io preso dalla partita faccio persiono due tiri da fuori (l'ultimo gol da fuori area l'ho fatto prima di partire militare, o quasi). Al secondo dei quali (addirittura di sinistro, ne viene fuori un passaggio al portiere) l'opinionista sbotta "Quel Vomo!". E Maria: "Vomo chi?", e lui "Ma Vomo, il geometra". Maria mi ha telefonato pochi minuti fa per raccontarmelo ed era travolta dalla risarola.
Occasioni su occasioni. Isidoro pallonetto fuori, Miceli di testa alto, Io in mischia ribattuto. Punizione a due in area e Valentino centra la barriera. Ormai siamo agli sgoccioli e loro cercano di perdere tempo con proteste e finti infortuni. A un certo punto mi danno un pallone al limite, azzecco per caso il dribbling e sono in area da solo davanti al portiere. Mi arriva una botta tremenda da dietro, faccio di tutto per non cadere perché sono ormai in trance e voglio segnare, ma non c'è niente da fare, la botta è troppo forte. Non mi sono preparato e mi impatacco sul pavimento facendomi anche malissimo. E' rigore nucleare ma Coffy ancora una volta non ha le palle per dare due rigori nella stessa partita e si allontana fischiettando firulì firulà. Sono gli ultimi assalti perché la partita sta finendo. Battaglia continua a reclamare il pallone anche da zoppo (è l'unico che ha ancora fiato) e la partita finisce dopo lunghissimo recupero. 2-2.
Nel finale quasi si scatena una rissa perché il portiere ha offeso Isidoro per tutta la partita, cosa che non consiglio di fare se non si è in vena di litigare. Ma questa volta tutti gli altri hanno buonsenso quindi è facile separare i litiganti. Finisce con Erlis che si spiega con uno dei loro parlando a macchinetta in albanese. Certamente ha detto cose saggissime ma non avendo il telecomando per la pagina 777 del televideo non posso riportarvele.
Un saluto dal vostro cronista.
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2005
Massimo Morelli.
Last update:
30/04/2005; 21.49.07. |
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