Nettuno vs DM 0405
Quest'anno non farò la pantomima strappalacrime per l'ultima partita. Se scarpe al chiodo devono essere, che siano. Il dieci giugno c'è la riunione per capire se siamo riusciti a reclutare abbastanza giocatori per continuare il prossimo anno. Ho scritto giocatori quindi Augello può esimersi da mandarmi la solita mail con "IO CI SONO!!!!" scritta a caratteri cubitali.
Siccome l'ultima partita non conta assolutamente nulla, il venerdì sera ci abbandoniamo ad una cena supercalorica e piuttosto alcolica. La mattina sono un po' stordito. A dire il vero lo sono tuttora, dopo una partita, un'altra cena pantagruelica e una domenica al mare, quindi se non sono al massimo mi perdonerete. Dopo tutto è l'ultima.
Si gioca al campo in via Triumvirato (magari ha un nome ma non me lo ricordo) con il Nettuno, che è squadra ricca (ha i nomi sulle maglie e palloni nuovissimi) e giovane. Però in classifica sono dietro quindi non possono essere molto bravi. La giornata è molto calda ma fortunatamente si gioca alle 17.30, meno male. Il campo è grande e abbastanza erboso, magari (visto che la partita non conta niente) ci divertiamo. Pellegrini però mi mette in guardia, dice che questi sono più sclerotici di noi. Io ho qualche dubbio (io per esempio non mi ricordo assolutamente nulla dell'andata, e dire che avevo segnato).
Ci sono defezioni a catena ma per fortuna dovremmo essere in 13. Si scende subito a 11 perché Battaglia telefona che è al lavoro e Antioco Bullegas non si fa vedere (tecnicamente si può dire che ha tirato il pacco). Io che dovevo giocare in attacco vengo riciclato come libero e "Barbas" Rizzoli fa anche lo spiritoso chiedendo chi fra Miceli e me (82 anni in due) farà i recuperi di Antioco. Io taccio (non ci crederete) perché ride bene chi ride ultimo. Si gioca con Erlis in porta; Venturelli, Morelli, Miceli, Nicola Reda in difesa; Coppini, Colombaretti, Valentino Marku, Pellegrini a centrocampo; Faggioli (recuperato dopo mesi che non si fa vedere) e Isidoro Priola in attacco.
Subito si capisce che il Nettuno vuole sfruttare la superiorità atletica. D'altra parte i fiumi di vino della sera prima si fanno sentire, e poi Faggioli non gioca da mesi e Coppini di rientro da un infortunio gioca con le pantofole. Colombaretti è preso in mezzo a metà campo e loro pressano alto. In più giocano con grinta in difesa (tanto che l'arbitro comincia subito ad ammonire per un paio di falli cattivelli). Come se non bastasse prendiamo gol quasi subito. Rinvio corto, la palla carambola fra venti gambe e arriva a un giocatore del Nettuno che da posizione angolata inventa un diagonale d'effetto che rientrando prende il secondo palo e buca Erlis. Gol bellissimo se fossimo in categoria, qui da noi sicuramente una busonata.
Qui rischia di finire in una goleada. Fra l'altro la loro punta centrale (un piccoletto guizzante) è tenuta a fatica da Reda che, benché sia mostruosamente migliorato da quando ha cominciato a giocare con noi, non è abbastanza veloce o abbastanza cattivo per questo tipo di attaccante. Loro continuano a pressare ma piano piano mi accorgo che l'apoplettico che hanno in panchina (uno che si agita talmente tanto che se non ha il cuore di Fausto Coppi può già prenotare per il bypass al S. Orsola) non li ha disposti molto bene. Giocano troppo alti, pressano disordinatamente e giocano ognuno per conto suo. Il difetto della difesa è grave perché l'arbitro non è il solito cretino degli amatori e Isidoro ha fatto iniezioni di fosforo: succede varie volte che loro scattano lasciando Isi in fuorigioco. Ma Isi si disinteressa del pallone e rientra con le braccia alzate mentre Valentino (o Pellegrini dall'altra parte) se ne vanno solitari verso la porta.
In più sono loro stessi che manovrano per ribaltare la partita. Infatti cominciano a protestare per delle cose che non esistono e questo genere di proteste si autoavvera. Teorema: se rompi continuamente i coglioni all'arbitro questo comincerà sicuramente a fischiarti contro. La dimostrazione è lasciata per esercizio al lettore. E la partita che sembrava segnata comincia a ribaltarsi. Battiamo qualche corner e vedo che ci sono possibilità, infatti non marcano me (che sono ben visibile venendo su solo per i corner) figuriamoci gli altri. Valentino oggi è scatenato (forse vuole onorare l'ultima partita con il Due Madonne (si trasferisce fuori Bologna) e viene steso più spesso che no. Su una ribattuta tiro in diagonale di Venturelli (fotocopia del loro gol) fuori però di poco. Sbagliano un fuorigioco e Isidoro si trova solo davanti al portiere. Il portiere non esce neppure troppo bene e ci sarebbero almeno otto modi di saltarlo o bucarlo ma Isi lo punta dritto pensando forse che il portiere si scansi e spreca.
Arrivano alte le grida dell'Opinionista che ci segue dalla tribuna, accanto a Maria e allo zio di Isidoro in visita da Palermo (un tipo pacioso e calmissimo, quindi evidentemente pericoloso). Fortunatamente Isidoro si riscatta. Punizione per noi vicino alla bandierina, praticamente un corner. La batte Pellegrini. Io tento telepaticamente di farmi passare il pallone (insistono a non marcarmi) ma lui preferisce crossare alto sul secondo palo. Prima che possa insultarlo vedo sbucare Isidoro che schiaccia a rete. Bel colpo di testa e tredicesimo gol in campionato del Bisonte di Misilmeri che mostra ancora una volta la maglia del Palermo sotto quella del Due Madonne. 1-1.
Il tempo finisce senza particolari emozioni (oppure ce ne sono state un sacco e me le sono dimenticate, per voi è uguale). Nell'intervallo vengono bevuti 8000 litri d'acqua.
Si ricomincia e la partita ora è equilibrata. Il Nettuno fa diverse sostituzioni, noi, essendo contati, no. Ci sono occasioni da una parte e dall'altra. Loro ne lasciano ormai sempre due o tre in attacco, ma scoprono il centrocampo e non riescono più a pressare. Uno dei nuovi entrati corre come un pazzo, per fortuna che poi sbaglia i passaggi, ma qualche volta siamo presi in mezzo. Pur traballando non cediamo perché in un modo o nell'altro li fermiamo sempre prima del tiro (e senza recuperi affannosi, potrei dire con un pizzico di polemica). Dall'altra parte abbiamo buone occasioni, una clamorosa di Isidoro che a porta vuota non tira subito e quando è riuscito a stoppare la palla sono già rientrati in 32. Su proiezione di Miceli bel pallone per Faggioli che però colpisce di stinco. Valentino semina il panico ma è sempre fermato dalla sua incapacità a passare il pallone: una volta che lo riceve deve entrare in porta con la palla o niente, e spesso alla fine è la seconda che ho detto.
Nel contempo loro sono divenuti del tutto insopportabili. Protestano con tutti e per tutto. Persino io comincio a innervosirmi e faccio un paio di entratine che potrebbero essere pericolose se l'avversario all'ultimo momento, saggiamente, non si spostasse. L'arbitro ne ammonisce decine. Nel bel mezzo di questo mercato Valentino va via in sospetto fuorigioco (ero a 85 metri e non ho visto, e dopo mi sono dimenticato di chiedere, quindi non so se era in fuorigioco davvero) e si presenta solo davanti al portiere, ma allunga troppo il pallone. Il portiere fra le tre alternative: A: bloccarla in tuffo, B: scaraventarla in fallo laterale, C: rinviare fortissimo contro Valentino, sceglie fortunatamente la terza. La palla sbatte contro il fortunato albanese e rimbalza in porta.
Apoteosi per il gol nella partita di addio e proteste belluine dei Nettuniani, con un espulso. L'arbitro se la vede brutta perché viene minacciato fisicamente e da quel momento fischierà per loro, ma manca ormai pochissimo. Valentino va fuori per crampi fulminanti e rimaniamo in dieci anche noi. Comincio a gridare come un pazzo per richiamare i somari in difesa (Miceli è in trance agonistica e pur essendo stopper è sempre in attacco, Faggioli e Coppini sono più cotti di un tost del povero Cerè (barista dell'Arci venti anni fa), ma dietro i nonnetti sono una garanzia, così finisce 1-2
Con questa partita si conclude il 23-esimo campionato del Due Madonne. Direi che le probabilità che sia l'ultimo sono 50-50. Se avete qualche amico che vuole giocare con noi e vuole spostare i nonnetti in panchina mandatelo entro il 10 di giugno. Se finisce qui grazie per averci seguito.
Un saluto dal vostro cronista.
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2005
Massimo Morelli.
Last update:
22/05/2005; 22.36.42. |
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