Massimo Morelli's Weblog
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Ravone vs DM 0405

In questi ultimi anni abbiamo preso tante di quelle suonate che neanche la tromba di Luis Armstrong. Non dovrei più arrabbiarmi quando perdo. Invece. Ma non si segna, non si segna, non si segna.
 
Di solito quando ha piovuto in settimana non si gioca. Il comune si rifiuta giustamente di far rovinare i campi dalle nostre scarpazzate. Stavolta invece qualcuno si è addormentato perché nonostante le abbondanti pioggie di questa settimana (che non ho mancato di affrontare in scooter, naturalmente, e mi sono preso un raffreddore che mi ha lasciato senza voce) la partita è confermata. Sapendo che le mie scarpette da fango hanno reso l'anima al cielo me ne vado in mattinata a comprarne un paio di nuove. Disastro, non sapete quanto è difficile comprare un paio di scarpe da calcio del colore giusto (nere). Il commesso mi fa vedere un paio di scarpe bianche fosforescenti che risplendono come un neon. Lui vede il mio sguardo inorridito e rilancia con un paio color vomito di ubriaco (sempre fosforescenti). Educatamente gli spiego che non mi servono per carnevale, ci devo proprio giocare, e che se possibile le vorrei nere. L'unico paio nero è un paio di Puma Miliardar in pelle di scroto, che costano come una corazzata e, colmo dello snobismo, sono scomodissime (la battuta che con due colpi di lingua diventano stivali non la dite, che la raccontavo io quando non eravate ancora nati). Finalmente, impietosito, recupera un fondo di magazzino, un paio di scarpacce nere con i loro bei sei tacchetti avvitati sotto. Lo bacio e le compro.
 
Si gioca alla Barca, sul campo del Ravone, che è primo in classifica a punteggio pieno. Ora sono certo che chi mi racconta i risultati mi prende per i fondelli, perché tutte le settimane incontriamo una squadra prima a punteggio pieno, cosa che a metà campionato è quasi una impossibilità matematica. Ignoro completamente queste false notizie e entro negli spogliatoi. E che spogliatoi! Credo che peggio di questi ci siano solo gli spogliatoi del Ripoli (e non dovrei dire altro) perché sembra di cambiarsi a Camp Delta, a Guantanamo. C'è una specie di budello strettissimo tutto percorso dai tubi delle docce che danno quell'aria simpatica da Auschwitz/Birkenau, Polonia. Fuori dalla porta flaconi di Ziklon B.
 
Prima dell'inizio tiro un discreto bidone a Maria, perché attacco discorso con i custodi del campo, due anziani che cominciano con la storia dei vecchi tempi, quando non c'era da mangiare. Mi aspetto da un momento all'altro la storia dell'aringa appesa a un filo su cui sfregare la polenta per insaporirla, e il bambino che aveva sfregato due volte viene apostrofato con "Vùt stiupèr?" (vuoi scoppiare?). Non so se la raccontano perché dopo averli scatenati me ne vado a cambiarmi e li lascio a Maria (hehe). E' dai due ubriachi che apprendiamo che pochi minuti prima c'è stata una rissa da saloon fra i tifosi di una delle squadre che giocano prima di noi, con intervento di due gazzelle dei carabinieri. Il bello del calcio amatoriale. Fra il pubblico anche il mister Rizzoli (squalificato) e Gianni Monari.
 
Comunque, e non è troppo presto, scendiamo in campo, con lo stesso arbitro della settimana scorsa  che non è male, tranne quando la partita si scalda, cioè il 90% del tempo. Vittoria è ancora in Sicilia, Sibani è malato, Valentino è infortunato, Pescatore è affaccendato altrove. Si gioca con Erlis, Morelli libero, Antioco "il Muto" Bullegas, e Miceli marcatori; a centrocampo Venturelli, Pellegrini, Cuzzani, Colombaretti, Battaglia; Isidoro Priola e Gino Bove in attacco. Il campo è una schifezza, con quel fango appiccicoso che dopo un po' le scarpe pesano un chilo l'una. Ovviamente ne abbiamo almeno tre con le scarpe da asciutto (vecchia polemica), cioè Isidoro, Antioco e Filippo (che entrerà nel secondo tempo). Forse anche Bove. A parte Antioco che è fisicamente superiore gli altri non stanno in piedi.
 
Dopo pochi minuti ci accorgiamo che gli avversari sono poca cosa. Hanno parecchie assenze (alla fine giocheranno con un paio di zoppi) e i più dotati di loro (in particolare il sei e il dieci) si perdono nella mediocrità generale. Dopo cinque minuti aggiustiamo le marcature portando Venturelli stopper e avanzando Miceli a centrocampo. Da quel momento dominiamo completamente il gioco. A destra Pellegrini, a sinistra Miceli e Battaglia spingono, a centrocampo Colombaretti e Cuzzani vincono tutti i contrasti, in difesa Venturelli e Antioco annullano completamente i loro avversari. Stiamo trentacinque minuti nella metà campo avversaria e accumuliamo mezze occasioni. Bove si libera davanti al portiere ma ha la palla sul sinistro e l'azione sfuma. Pellegrini tira ripetutamente da fuori area, sempre fuori. Battaglia e Isidoro giocano anche bene, ma non tirano, o tirano contro gli avversari, o fuori. Tiriamo alle stelle punizioni dal limite. Sui calci d'angolo, il primo pallone di Battaglia è lungo, ma il secondo è perfetto. Mi libero dal marcatore e correndo all'indietro stacco con tutte le mie forze, sicuro che sia mia. Invece non ci arrivo (la pelo), e mi accorgo di aver saltato un centimetro e mezzo. Vabbè. Dall'altra parte su un pallone che è suo Antioco scivola (le scarpe!) e lascia il suo uomo davanti al portiere. Lui stupito da tanta generosità tira fuori.
 
Finisce il primo tempo, e l'abbiamo dominata, ma non si segna, non si segna, non si segna. Comincia il secondo e ci buttiamo avanti. Loro fanno entrare gli zoppi, noi Coppini, Faggioli e Bonfiglioli (Filippo). Perdono tempo, difendendo lo zero a zero, ma è in agguato la beffa. Punizione molto fuori area. Il sei che ha una bella castagna tira lo stesso e Erlis (fino a quel momento completamente disoccupato) respinge invece di bloccare. Gelo perché qualcuno non è corso dietro al suo e un Ravonese arriva da dietro e mette dentro. 1-0.
 
C'è tempo ma non si segna (non so se l'ho già detto). L'Isidoro miracoloso delle prime partite era, appunto, un miracolo. Bove si presenta davanti al portiere, solo, con la palla sul destro, ma gli tira addosso. Facciamo mischie su mischie in area ma non va dentro. Vado in attacco anch'io. In una mischia il loro portiere si salva da un possibile autogol. Bove crossa benissimo per Isidoro che colpisce di testa, il portiere para e la respinge sulla riga, arrivano insieme Isidoro, il portiere e il divensore. Isidoro non è agile (la panza o le scarpe?), la palla batte sul palo e esce. Ancora azioni ma finiscono in niente. Loro ad ogni occasione stanno a terra delle ore. Il tempo è agli sgoccioli, corner per noi, scende anche Antioco ma di testa tira alto di pochissimo. Fine. Non abbiamo giocato male ma non si segna, non si segna, non si segna, e basta una incertezza di Erlis e si perde.
 
E' Halloween e non abbiamo bisogno di mascherarci. Come cadaveri siamo perfetti.
 
Un saluto dal vostro cronista.
 


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© Copyright 2004 Massimo Morelli.
Last update: 30/10/2004; 21.07.51.