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Rondone vs Due Madonne

Sulla carta dovrebbe essere una partita facile. Sfortunatamente non si gioca sulla carta (peccato, forse si farebbe meno fatica) e oggi ci sono problemi di formazione. Priola e Miceli sono andati a Valencia, al matrimonio di Luigi Augello, nostro ex compagno tanto simpatico quanto scarso in campo (beh, è simpatico ma forse non così tanto). Spero che gli spagnoli siano preparati perché quei due rischiano di desertificare il bar e disintegrare il buffet. Pescatore è squalificato, Bove infortunato e Bonfiglioli assente per motivi sconosciuti.
 
Si gioca allora con una formazione rabberciata, Erlis in porta; Venturelli, Antioco Bullegas, Nicola Reda e Cuzzani in difesa; Pellegrini, Colombaretti, Coppini, Valentino Marku a centrocampo; attacco inedito con Morelli e Battaglia. Per fortuna siamo in undici e anzi, il mister Rizzoli si è cambiato ed è pronto a subentrare in caso di necessità. Dirigente accompagnatore Stefano "Sanpei" Querzola, guardalinee Gianni Monari. Si gioca al campo Fossolo, in via Carlo Marx, che è una trasversale di via Lenin. Per i lettori della casa della libertà (provvisoria) posso dire che via Castro non c'è (si sa, quelli hanno l'ossessione per Castro). Non si dedicano le vie ai vivi, sciocchini. Fra il pubblico i figli di Colombaretti, che sono belli quindi non gli assomigliano.
 
Il campo è parzialmente erboso ma di quell'erba ciuffosa che rende i controlli di palla una questione quantistico-probabilistica. Quando ti arriva il pallone il principio di indeterminazione ti impedisce di saperne posizione e velocità dopo che l'hai controllato. Naturalmente a questo risultato contribuiscono i nostri piedi di cemento. Il Rondone è squadra di fondo classifica, che all'andata abbiamo battuto facilmente, ma oggi siamo messi un po' malino. In primis non c'è molta carica perché dopo la sconfitta di sabato scorso le nostre ambizioni di promozione sono state ridimensionate (a meno che le prime in classifica non siano tutte al matrimonio di Augello e decidano di trasferirsi là). In secundis di quelli in campo molti non sono al meglio e Coppini è chiaramente zoppo.
 
Io sono addirittura prima punta, come ad inizio carriera, quando eravamo campioni del mondo e Berlnguer era ancora vivo. Oggi come allora mi diverto molto poco. E' vero che loro non sono un granché, ma gli unici palloni che arrivano sono rinvii balistici dalla difesa. Guardando questi missili arrivare da lontanissimo mi stanco presto di correre dove la palla è già atterrata e ripartita con un contromissile. Potete facilmente immaginare che la partita non è molto bella.
 
Dall'altra parte questi hanno ingaggiato una punta abbastanza forte, e molto veloce. Dovrebbe tenerla Reda ma questo è almeno tre volte più veloce di lui e Reda si suda la pagnotta correndogli dietro (probabilmente bestemmiando). Fortunatamente Bullegas tampona di qua e di là correndo come un matto. Ho la sensazione che (come il mitico Villa) talvolta rimedi ad errori suoi (di posizione) ma criticare lui che corre per tutti gli altri mi metterebbe contro tutta la squadra e non lo farei mai. O forse l'ho fatto ma vedrete che non se ne accorge nessuno.
 
 
 
La partita vivacchia, Reda suda, Coppini zoppica, Io non vedo un pallone (e non riesco nemmeno a rendermi utile col pressing perché anche loro sparacchiano via la palla come se scottasse). Tutte e due le squadre fanno il fuorigioco da cani e prima o poi qualcuno si farà male, anche perché l'arbitro è il sosia di Cofferati, che non fa un metro di corsa dall'occupazione della fiat nel 1980 quindi è a distanze siderali dall'azione. Un paio di sfondamenti di Valentino a sinistra creano scompiglio ma in qualche modo sprechiamo. Valentino è veloce e salta spesso l'uomo ma dopo che riceve la palla è come l'attore a teatro quando recita da solo e ha la luce spot negli occhi. Non vede e non sente nulla tranne la palla quindi o va in porta da solo o fa un cross a caso e entrambe le cose non portano molti frutti. Dall'altra parte comincia una sequela di azioni al limite del fuorigioco. Talvolta Coffy fischia, talvolta no ma Antioco recupera sempre in un modo o nell'altro. A un certo punto loro hanno due o tre grosse occasioni e prendono anche un palo clamoroso.
 
Gol sbagliato gol subito, e dopo una azione fra Valentino e Battaglia e qualche pasticcio difensivo, la palla arriva a Colombaretti in mezzo all'area. Luca tira una prima volta e liscia completamente il pallone (ora sostiene che era una finta ma lo sguish mi ha quasi fatto prendere un raffreddore). La palla rimane lì quindi ci riprova e stavolta segna. Ormai il primo tempo è quasi finito e ci sarebbe solo da arrivare al fischio, ma prendiamo gol in contropiede ancora una volta sul filo del fuorigioco. Non ho neppure visto molto bene com'è stato, ho visto solo un personaggio che si è presentato davanti a Erlis e lo ha pallonettato. 1-1 e fine primo tempo.
 
Inizia il secondo e spero che le cose cambino perché ho toccato si e no due palloni. Il caso è però dalla mia, perché dopo un'azione nostra un loro difensore rinvia corto, Cuzzani ferma il pallone e prende in controtempo la difesa dandomi la palla, solo al limite dell'area, in probabile fuorigioco (tutti dicono che ero in posizione regolare tranne Gianni Monari che però è l'uomo più onesto del mondo, non chiedetemi cosa fa in Italia, quindi credo a lui). Metto giù e tiro subito e la palla va dentro. 2-1 e stavolta le proteste sono le loro. I Rondoniani si buttano tutti in attacco, Reda suda il doppio, davanti ci sono autostrade. Un po' di volte Coffy fischia fuorigiochi inesistenti, poi Battaglia mi lancia in contropiede dalla nostra metà campo. Faccio tutto il campo e davanti al portiere ho l'idea di fargli il pallonetto, ma non ho tenuto in conto i 40 metri fatti di corsa e i 40 anni e pur calciando con tutta la forza la palla si alza di 20 centimetri (giocatevi questi numeri sulla ruota di Napoli). I mei compagni apprendono ora che quello era un pallonetto, sembrava certo un passaggio al portiere.
 
Ma la mia avventura in attacco fortunatamente è finita. Coppini decide di smetterla di girare per il campo a zoppo galletto e si siede in panca. Il mister Valerio "Barbas" Rizzoli, anni 47, spegne la paglia sulla panchina ed entra in campo, l'atteggiamento di Clint Eastwood nel 1964, il fiato di Clint oggi. Si piazza in attacco e torno a centrocampo, in un ruolo più adatto ai miei piedi quadrati. La partita a questo punto è un vero casino. Non c'è più nessuno che abbia un ruolo preciso, specie da loro. Siamo un po' in apprensione solo per il 10, l'uomo di Reda, che però stringe i denti e nonostante io veda dai suoi occhi che sta per morire, non molla e si guadagna il premio di uomo Telepiù. Io mi sono piazzato davanti alla difesa e (conoscendo i miei polli) ogni volta che la palla mi passa vicino la scaravento lontanissimo.
 
Potremmo segnare in contropiede e chiuderla qui ma naturalmente non ci riusciamo. Battaglia alterna belle cose a cose incomprensibili e Barbas gettato nella mischia non ci capisce giustamente nulla. Nei batti e ribatti c'è tempo per una ammonizione a Pellegrini che era diffidato e ci mette in crisi formazione anche alla prossima, e una serie infinita e bruttissima di azioni confuse. Anche nei tre minuti di recupero non succede nulla e portiamo a casa il 2-1.
 
Bella partita. Per chi non gli fa schifo niente.
 
Un saluto dal vostro cronista.
 
 


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Last update: 16/04/2005; 22.27.41.