Massimo Morelli's Weblog
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DM vs Monterenzio 0506

I segni non sono buoni fin da subito. Ci svegliamo con un bel nebbione e un freddo birichino. E' l'ultima partita prima della pausa e nonostante la danza della neve si giocherà senz'altro. Siamo contati e nonostante un riacutizzarsi della mia vecchia pubalgia dovrò giocare di sicuro. Per fortuna si gioca alle 14 e per quel momento si spera che nebbia  e freddo si siano attenuati. Abbiamo una smitragliata di infortunati, assenti, in mutua e tementi controllo dell'INPS, partecipanti a comunioni e cresime di parenti e amici che non finisce più. E' stato richiamato Pellegrini, che si è ritirato per partecipare al campionato over 35, essendo anziano (ha una settimana esatta più di me).
 
Sono però di buonumore: di solito quando partiamo svantaggiati giochiamo meglio. Tutto il buonumore mi passa quando arrivo al campo e vedo l'arbitro. Lo conosciamo bene quel buffo omone che chiamiamo familiarmente Lambrusco per la fiatella chimica (altro che fosforo bianco, se lo sanno gli americani lo assumono subito e la guerra è presto vinta). Ciuso che lo conosce sostiene però negli spogliatoi (fra l'incredulità generale) che non sia dedito a sostanze etiliche come sembra. Non so se è una attenuante, visto come arbitra.
 
Immaginate una categoria destinata certamente all'estinzione per mancanza di vocazioni, quella degli arbitri amatoriali. E' un hobby per me totalmente incomprensibile perché anche arbitrando bene (cosa del tutto ipotetica) saresti oggetto di dileggio e turpiloquio, tu e familiari tutti. Immaginate che in federazione siano disperati e disposti ad accettare un comodino pur di riempire i vuoti lasciati da quelli che muoiono di vecchiaia (alcuni hanno 125 anni e sono completamente accecati dalla cataratta). Fra questa categoria di persone oggettivamente incapaci (le eccezioni hanno la stessa significatività statistica di un leghista intelligente) un elemento brilla per la sua inarrivabile e prodigiosa incapacità, per la sua infinita, incommensurabile distanza da qualunque concetto di arbitraggio. E' lui, Lambrusco. Per dire, tua nonna arbitra sicuramente meglio.
 
Le molte volte che ci ha arbitrato, in questi vent'anni, ha dimostrato ineluttabilmente che il suo stile (quello di piantarsi come un paracarro a metà campo, fischiare a casaccio e correre solo dopo aver fischiato, zompettando, per venire a dare qualche spiegazione del tutto incomprensibile) è più efficace del napalm per incendiare le partite e provocare risse. Ci sono arbitri che detestano le proteste, altri che non tollerano il gioco duro, altri ancora che non danno un rigore neanche se i difensori si comportano come Jason in Venerdì 13. Lui no, è imprevedibile come il colera, non sai mai dove colpirà e in che modo. Prevedo che Isidoro non arriverà al secondo tempo.
 
Dopo una inutile catechizzazione di tutti negli spogliatoi ("ricordatevi che quello non è normale, non protestate neanche se fischia un atterraggio degli alieni") si gioca su un campo piuttosto fangoso (e ne abbiamo almeno tre con le scarpe da asciutto, ma lasciamo perdere). La formazione è molto rimaneggiata. Erlis Lleshi in porta; in difesa Morelli(41), Miceli(41), Venturelli(37), Reda(28); a centrocampo Pellegrini(41), Colombaretti(40), Joseph Nwodo(28?), Faggioli(30?); in attacco Isidoro Priola (110Kg) e Gino Bove. In panca il solo Andrea, con Maria guardalinee perché Alvisi è impegnato per lavoro e Sanpei Querzola deve organizzare una corsa podistica (sic!). C'è anche Ciuso ma deve andarsene alla fine del primo tempo perché qualche folle gli ha affidato da allenare una squadra allievi Fgci. Siamo in molti mezzo infortunati ma quello messo peggio è Faggioli che ha un ginocchio scricchiolante e zoppica assai.
 
Si comincia e non andiamo malissimo. Loro sono molto meno forti delle ultime squadre che abbiamo incontrato, non corrono tantissimo e questo è un bene. Reda chiude bene e Miceli è al solito sicuro, anche se (come me) non molto veloce. Il centrocampo è molto leggero perché Pellegrini e Colombaretti non fanno allenamento da mesi, Faggioli è rotto e Joseph ha (come direbbe qualcuno di quei cretini che fanno le trasmissioni sportive a Italia Uno, e li pagano pure) una spiccata vocazione offensiva. C'è molta confusione, il campo è piccolo e fangoso, mancando Ilir nessuno è capace di impostare (non che loro siano messi meglio). La partita consiste quindi in una serie di batti e ribatti a centrocampo, insensati lanci lunghi e rinvii balistici intercontinentali dalle difese. Mi trovo piuttosto incapace a descrivere questo casino, quindi racconto disordinatamente che loro fanno spiovere spesso il pallone in mezzo e sulle nostre ribattute corte provano pure a tirare, senza grandi risultati. Il nostro attacco è abbastanza asfittico, ci procuriamo qualche punizione e corner ma niente di più.
 
Solo negli ultimi minuti la partita si anima, con un paio di belle azioni del Monterenzio, un corner in cui il più piccolo di loro salta in mezzo a tre dei nostri e prende il palo, e qualche puntata alla quale rispondiamo con affanno (in una mi butto davanti a una punta che sta tirando a colpo sicuro e lui per fortuna mi tira addosso). Attaccando si scoprono, però, e Gino che aveva dormicchiato fino a quel momento è lanciato in qualche modo, inventa un pallonetto sul portiere in uscita e segna. 1-0. Ancora qualche mischia, un paio di ridicoli rigori richiesti dal Monterenzio (ma con Lambrusco non si sa mai) e finisce il tempo.
 
Nell'intervallo Venturelli deve uscire per andare alla comunione di un nipote (o al matrimonio di una zia, o canonizzano un cugino, qualcosa del genere) ed entra Andrea, il zùven (ha 19 anni). Nel secondo, nonostante l'ineditissimo Isidoro centrocampista (spesso devo richiamarlo a gran voce) non corriamo inizialmente grandi pericoli. Anzi ad un certo punto sbagliamo un gol oceanico, in una mischia tirano prima Joseph, poi Gino, ambedue a colpo sicuro ma la palla viene ribattuta. Nel frattempo Lambrusco comincia a fare danni fischiando ogni volta cose più assurde. Isidoro resta abbastanza calmo, riesce a prendere solo una ammonizione perché gli scappa detto qualcosa, un'altra la prende Pellegrini (vi garantisco che è difficile tacere quando arbitra il nostro eroe).  Purtroppo la lotteria del colera oggi l'abbiamo persa, man mano che passano i minuti ci fischia contro sempre di più.
 
Il tempo passa e loro, incoraggiati anche dal fantasioso col fischietto, ci stringono in difesa. A un certo punto vinco un contrasto, esco con la palla dall'area e parto in contropiede (fin qui non ho corso niente e posso permettermi una discesa o due). A metà campo un difensore mi stende per impedire guai peggiori e mi faccio una bella strisciata nel fango a pelle di leone. Mi alzo e scopro che ci ha dato punizione contro. Ben sapendo come funziona mormoro solo sommessamente un "non ci posso credere", ma commetto l'errore di guardare Lambrusco negli occhi. Lui si riconosce nel mio sguardo e mi ammonisce. Rizzoli dalla panchina comincia a scaldarsi e ad insultare il poveruomo. Vabbè. Non passano due minuti che l'attaccante scappa a Miceli e sono costretto al fallo tattico con una spallata per evitare guai peggiori. L'ammonizione ci sta (era la prima ad essere assurda) e sono fuori. Rizzoli entra in campo e spiega con dovizia di particolari a Lamby che ha una influenza infelice sulla partita e che sarebbe più opportuno che passasse più tempo con la famiglia. In realtà non ha usato esattamente queste parole, ma altre che non vorrei ripetere, non sia mai che queste cronache vengano lette da bambini. Fuori anche lui, e per un bel pezzo, credo.
 
In tutto questo non ho perso la calma e prima di andarmene vado da Lambrusco per salutarlo, come da usanza, prima di uscire (un po' anche per prenderlo per il culo). Non posso però cancellare dalla mia faccia un sorrisetto e l'ineffabile si rifiuta di stringermi la mano ("a me nessuno mi prende in giro" sostiene mentendo inconsapevolmente ). Me ne vado a fare la doccia. Quando esco mancano dieci minuti e siamo ancora in vantaggio, anzi, Gino si mangia un gol clamoroso proprio mentre raggiungo gli spettatori. Mi si dice che ne abbiamo sbagliato un altro peggio. Ormai è finita ma Lambrusco ha ancora una freccia al suo arco. Si inventa un rigore per il Monterenzio (io ero a 100 metri, ma quelli che erano vicini mi raccontano che la punta si è andata a inciampare apposta su Miceli che era a terra da un quarto d'ora). Contro una squadra meno calma di noi non sarebbe uscito vivo ma noi sopportiamo solo con qualche insulto (il più bello è quello di Gino: "si vede che tu non comandi a casa tua!" che gli costa un'ammonizione). Gol e 1-1. La partita ormai è finita, c'è il tempo di un paio di mischie e il triplice fischio arriva (credo) addirittura in anticipo. Uscendo Isidoro si attacca con un avversario che gli aveva dato del terrone puzzolente tutta la partita. Il problema è Isi è meridionale e rispetta un suo romantico codice d'onore. Infatti va da questo e lo invita ad andare fuori per chiarirsi a cazzotti. L'avversario ovviamente non è mica matto e continua ad insultarlo da dietro uno schermo di compagni.
 
Nel frattempo Miceli ed Erlis sono andati da Lambrusco e gli hanno detto alcune cose. Nonostante Erlis lo abbia probabilmente insultato in albanese Lamby lo espelle a partita finita, quindi la prossima siamo senza portiere. Uomo telepiù, per una volta, l'arbitro. Certamente ha fatto spettacolo.
 
Un saluto dal vostro cronista.


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© Copyright 2006 Massimo Morelli.
Last update: 26/03/2006; 11.06.10.