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DM vs Bazaar Viaggi 0506

Veramente questa cronaca non dovrei nemmeno farla. Questa è la solita partita contro il Bazaar Viaggi che facciamo tutti gli anni. Basta cambiare due o tre nomi e potrei cavarmela con un idem. Ci sono però i ferrovieri della squadra che durante la settimana hanno la possibilità di ammazzarsi di chiacchiere, e non vorrei che senza la cronaca si annoiassero troppo. Dopo la doppia sospensione torniamo a rivedere il Cristina Bonzi, campo di casa, in un bel pomeriggio assolato. Se non fosse che il freddo delle settimane scorse ha ucciso tutta l'erba sembrerebbe quasi primavera.

Non vorrei neanche dirlo (anche questa è una ripetizione) ma abbiamo una certa emergenza uomini. Infatti Erlis è ancora squalificato e Biagio, secondo portiere, è indisponibile. In questi casi succede che al mercoledì l'allenatore riunisce tutti e chiede chi se la sente di giocare in porta. Chi fischietta, chi si allaccia le scarpe e chi si esplora con meticolosità le cavità nasali: normalmente nessuno si fa avanti. Questa volta invece il giovane e ingenuo Andrea Maurizi si è sbilanciato dicendo che una volta a sette anni ha giocato una partita come portiere. Abile arruolato.

Conteremmo sul ritorno di Joseph dalla Nigeria (che è stata eliminata dalla coppa d'Africa) ma arrivano notizie che è malato. Si gioca allora con Maurizi in porta; Miceli, Reda, Venturelli e Vittoria in difesa; Cuzzani, Antioco Bullegas, Morelli e Faggioli a centrocampo; Isidoro Priola e Gino Bove in attacco. Spettatori, oltre all'immancabile Opinionista, Maria, Rizzoli (che sconta il secondo di tre turni di squalifica), Greg e Borri (che giocava con noi anni fa ed era detto Iprite per il caratteristico odore della sua borsa). In panchina, oltre a Alvisi e "Sanpei" Querzola rispolveriamo un energumenico Ciuso. Per una volta abbiamo la terna arbitrale, si stanno infatti provando gli arbitri nuovi. I tre ( che sono vestiti in un giallo agghiacciante stile evidenziatore) potrebbero tranquillamente fondare un gruppo comico. C'è il baffetto di statura Berlusconica, molto compreso nel ruolo di guardalinee, tanto che sembra uno sbandieratore, c'è una ragazza dall'aria timida e dal principio anche sorridente, ma che appena gli animi si scaldano sembra sul punto di scoppiare a piangere, c'è poi l'arbitro, che espone una pettinatura a ricciolo fluente e riga in mezzo, modello anni settanta. Il suo barbiere, evidentemente, lo odia.

Il Bazaar è una squadra esattamente identica a noi. Grande prevalenza di vecchi, scarsa capacità col pallone, scarsissima corsa ma almeno un po' di mestiere (più di noi, se non altro). La partita comincia con un batti e ribatti furibondo a metà campo, poi iniziano i lanci. Non essendoci nessuno in grado di impostare nè da una parte nè dall'altra si assiste ad una teoria di parabole, stile "Viva il Parroco". Dopo cinque minuti Venturelli litiga con l'arbitro, nell'unica occasione in cui l'evidenziatore aveva ragione. E' un problema perché quando si incazza ci mette mezz'ora a calmarsi e finché non si è calmato sparisce dal gioco. Di male in peggio perché prendiamo gol in maniera rocambolesca: in una delle solite azioni inconcludenti un attaccante del Bazaar indirizza un cross verso il centro dell'area. Viene fuori un tiro a pallonetto dal quale Andrea, non aduso alle malizie del portiere, si fa sorprendere. 0-1.

Proviamo ad attaccare di più ma non è che cambi molto. Si gioca nello stile Hubble, i palloni vengono rilanciati avanti ma soprattutto molto in alto, al punto in cui la Nasa ci telefona perché disturbiamo l'orbita del telescopio spaziale. Una cosa francamente orrenda, ma tutt'altro che una novità. Però, grazie soprattutto ad Antioco, che ogni tanto si libera sulla fascia sinistra e mette in mezzo un pallone, abbiamo qualche occasione. La più grande a metà tempo quando su un pallone alto lo stopper sfiora solo il pallone che arriva a Isidoro al centro dell'area. Isidoro sarebbe solo e potrebbe fare qualsiasi cosa ma sceglie quella più difficile: il tiro al volo in girata. La palla esce di chilometri. Qualche minuto dopo, ancora un'occasione sul piedone del Toro che prima resiste ad una carica in area (sarebbe stato rigore ma ha fatto bene a stare in piedi perché questo qua mi sa che non fischiava), poi si libera bene ma spreca tutto tirando fuori da pochi passi.

Loro, avendo mestiere, cominciano a perdere tempo in tutti i modi possibili, in più fermano le nostre azioni tutte le pochissime volte che sembra che azzecchiamo qualche passaggio. Faggioli si sente male e viene sostituito da Colombaretti ma ormai il tempo finisce. A bordo campo vedo che l'Opinionista sta intrattenendo il pubblico con elaborate teorie sulla campagna acquisti del Catania (ho mai detto che è un tuttologo?) e ha qualcosa da dire sulla posizione di Bullegas che chiama Antiodo, in opinioniese.

Nel secondo tempo dovremmo buttarci all'attacco (è anche finita la mezzora di blackout di Venturelli) ma immediatamente, su una mischia, le incertezze di Andrea e un errore di Miceli danno la possibilità al Bazaar di trasformare un'altra azione innocua in un gol. 0-2. Sembra finita, ma Miceli ha un sussulto di orgoglio e assieme a Cuzzani crea la prima azione della partita, con una serie di triangoli. Alla fine la palla passa anche dai miei piedi e torna al centro dell'area su Miceli, che appoggia dietro ad Antioco che la mette dentro. 2-1 e partita riaperta. A questo punto mi becco un doloretto alla coscia che mi costringe a chiedere il cambio. Entra Coppini che tempo dieci minuti si fa ammonire due volte e viene espulso. Il gioco continua confuso, loro perdono tempo sempre di più, noi non becchiamo la porta, anche se creiamo qualche mischia furibonda e Gino Bove ha l'occasione per il pareggio, ma se la fa parare dal portiere in uscita.

Naturalmente si comincia anche un po' a litigare, sulle decisioni a capocchia del ricciolone (niente di determinante, solo normale ignavia arbitrale). Su una decisione particolarmente a pera ci alziamo tutti e tre dalla panchina urlando improperi. La guardalinee timida si avvicina e ci minaccia di espulsione, Ciuso ringhia  e lei torna indietro fingendo che non sia successo niente. Ancora speriamo su una rovesciata di Bullegas che va fuori, ma negli ultimi cinque minuti loro sono colpiti da una epidemia e i minuti passano in cure mediche. Fine.

Brutta partita ma con il Bazaar è sempre così. Purtroppo l'albanese Ilir, l'unico dotato di talento e che sapeva dare un gioco al nostro centrocampo, è sparito senza lasciare traccia (come talvolta succede ai giocatori del campionato amatori, ci deve essere un triangolo delle bermude da queste parti).  In mezzo siamo tutti interditori (per non dire cagnacci) e l'unica cosa che sappiamo fare è buttare la palla avanti e sperare bene. Che non è una tattica che porti spesso alla vittoria, specie se le punte come oggi sono in giornata no.
Un saluto dal vostro cronista.








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© Copyright 2006 Massimo Morelli.
Last update: 26/03/2006; 11.06.11.