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Infortunistica Italiana vs DM 0506

 Suviana è un'amena località dell'appennino bolognese, famosa per il lago artificiale che con grande fantasia viene chiamato "Bacino di Suviana". Da casa mia è un'ora e mezza di macchina, più o meno come andare a Venezia. Quindi l'ideale è giocarci un martedì sera alle 21.15, in undici contati, la sera che il Milan gioca la semifinale di Coppa con il Barcellona. Il detto "poteva andare peggio, poteva piovere" è inapplicabile perché di fatto piove. Ci troviamo tutti a Casalecchio e imbocchiamo le tremila curve della Porrettana con l'allegria di chi deve sbadilare un mucchio di letame. Dopo aver respirato per ottanta minuti i gas di scarico dei camion lenti e puzzolenti che non mancano mai sulle strade di montagna raggiungiamo il campo, che è peraltro esattamente sotto la diga, in modo da provocare le battute spiritose che potete bene immaginare.

Il campo è erboso e bello (le squadre fuori città hanno talvolta questo vantaggio) e bene illuminato, l'Infortunistica Italiana è una squadra di alta classifica che ci aspetta per farci neri. Solo in extremis siamo riusciti a fare undici, perché Coppini è stato colpito dall'influenza che spesso lo tormenta nelle serate in cui le squadre italiane sono in televisione. Ci sono mister Alvisi e presidente  Rizzoli, Sampei Querzola che raccattiamo al lato della strada fra le passeggiatrici a Sasso Marconi e la supertifosa Maria in veste di dirigente. Quindici in tutto. Per una volta le tifoserie sono equilibrate: la concomitanza della pioggia e della serata di coppa fa sì che venga eguagliato il record negativo di spettatori: zero.

La formazione è Erlis Lleshi, in porta; Piero Vittoria, Marco Venturelli, Miceli, Morelli in difesa;  Cuzzani,  Colombaretti,  Faggioli a centrocampo;  Jo  Nwodo,  Isidoro Priola e Andrea Maurizi in attacco. Olè, tre punte. Non tutti possono vantare un parente a Los Angeles, ma Miceli sì e questo parente gli ha regalato un paio di scarpe che sono un incrocio fra gli stivaletti a molla di Paperinik e le scarpe di vernice di Fred Astaire. Sono lucide, color puffo e talmente luccicanti che se non fossimo in notturna ci toccherebbe di giocare con gli occhiali da sole. Ovviamente viene immediatamente sfottuto a morte.

Loro partono subito all'attacco, e giocano piuttosto bene. In attacco hanno una coppia bene assortita: un piccoletto veloce tipo Speedy Gonzales e un compassato centrale con buoni piedi. Mi sembrano forti anche a metà campo, dove il capitano fa ordine e gli altri corrono parecchio, in difesa invece hanno qualche problema. Per fortuna l'erba sul campo bagnato non li aiuta nei lanci lunghi e diversamente dal solito siamo disposti bene: Vittoria prende Gonzales, Miceli il centrale e Venturelli a turno chi scende sulla fascia. Faggioli corre per due sulla destra e Cuzzani e Colombaretti fanno quello che possono, spesso in inferiorità numerica. In attacco cerchiamo di fare qualcosa approfittando delle tre punte ma all'inizio con scarsi risultati.  Nei primi venti minuti reggiamo bene, poi cominciamo ad andare in affanno perché come al solito loro corrono più di noi e fanno girare la palla, in più con tre punte i nostri centrocampisti si fanno un culo così (e meno male che sono in difesa).

Il centrale compassato tira spesso da fuori, con buona potenza ma scarsa mira, e Gonzales cerca sempre di puntare la porta. Fortunatamente è dribblomane e finisce sempre col perderla. Ci sono un paio di mischie ma nessuno di loro riesce a mettere il piedino. Insomma, ordinaria amministrazione (quindi immagino che finiremo col perdere). In difesa hanno una specie di culturista che quando viene avanti molla cannonate terribili (posso dirlo perché una mi ha quasi sfigurato) ma che vanno tutte fuori, tranne quella che mi ha preso sul naso. A tre quarti del tempo Jo riesce finalmente a fare una delle sue discese, e un difensore lo stende per evitare guai. Va a battere Miceli che indovina una punizione perfetta sopra la barriera, sulla quale il portiere non può fare niente. 0-1 e riscossa delle scarpe Paperinik-Astaire che tutti ora vogliono lucidare.

I suvianesi accusano il colpo perché non riescono a produrre occasioni e anzi alla fine del tempo Andrea ha la palla buona e cerca di uccellare il portiere con un pallonetto, ma prende in pieno la traversa. Intanto continua a piovere e Cuzzani (che non si allena da mesi) mi comunica che ha i crampi. Ottima notizia, non avendo nessuno in panchina. Nel frattempo Gonzales comincia a innervosirmi protestando falli, reclamando su fuorigiochi oceanici e rigori inesistenti, ma essendo diventato buonissimo non gli do nemmeno un calcetto. Fine primo tempo.

Nell'intervallo mi preparo all'assedio perché di certo si butteranno tutti avanti. Così è infatti. I minuti passano lentissimi con una sequenza di palloni buttati in mezzo, rinvii, tiri da fuori, palloni lunghi per le nostre punte e io che mi sgolo come ai vecchi tempi per richiamare indietro i miei. Loro fanno anche tre cambi ("non vale" dico, ma nessuno ride), noi stringiamo i denti. A un certo punto Gonzales approfitta di un lancio che ho pelato di testa per arrivare davanti a Erlis e lo salta pure ma si porta troppo fuori e tira male da posizione difficile e l'azione si perde. Comincia a fare caldo, là dietro, nonostante la pioggia e l'altitudine. Improvvisamente uno squarcio: azione di alleggerimento, punizione per noi in posizione da cross. Venturelli crossa bene e Isidoro, inspiegabilmente libero, la butta dentro di potenza. Grandi festeggiamenti ma manca ancora mezzora.

Si riparte con l'assedio, noi mettiamo i carri in circolo e buttiamo palloni nel bosco. Lentissimamente ma i minuti passano, oramai non ci sono più alleggerimenti ma solo un continuo buttare palloni dentro e cercare tiri da fuori, fortunatamente senza molto costrutto. A un certo punto il culturista parte in dribbling e qualcuno lo calcia da dietro. Lui per vendetta tira una stecca al primo che passa da lì (Cuzzani) che si incazzicchia un tantino e si scatena il solito casino. Anche Jo partecipa alla prerissa (che io osservo da lontano con l'unica speranza che si perda un mare di tempo). Tutto sembra placato quando Isidoro impazzisce e comincia ad agitarsi come se gli avessero infilato un gatto nelle mutande. E' capitato che il culturista dicesse con Jo che lui alla mattina va a lavorare e non a vendere i tappeti e Isi fosse l'unico a sentirlo. Per fortuna perché sarebbe scoppiata una vera rissa (il colpevole ha poi chiesto scusa). Isi viene espulso e l'altro ammonito ma dopo due minuti fa un fallo e viene riammonito ed espulso (il fallo non era da ammonizione ma l'arbitro evidentemente lo aspettava al varco).

Gli ultimi minuti sembrano durare settimane. I suvianesi sono innervositi e bestemmiano come carrettieri, offendendo le delicate orecchiucce di Maria. Il tempo è quasi scaduto quando una palla toccata indietro viene raccolta da Erlis. Punizione a due in area, al limite dell'area piccola. Tutti sulla riga, tiro, carambola fra le gambe e palo. L'arbitro annuncia il recupero, sono sei minuti perché la rissa è durata parecchio. Dopo un minuto il loro compassato centrale inventa un tiro da fuori all'incrocio. L' 1-2  è benzina nelle loro gambe e piombo nelle nostre. Ora sono i secondi a non passare mai. Ultimo minuto. Gonzales cerca di infilarsi in mezzo. Siamo in area, io sono in vantaggio e chiudo ma sento dietro un tafferuglio e girandomi vedo Gonzales che rotola (Piero dirà poi che l'aveva steso). Fortunatamente l'arbitro crede che sia solo l'ultima delle mille finte e fa cenno di proseguire. Palla nel bosco e fine della partita.

Torniamo alla vittoria dopo molto tempo. Bella partita ma ci è andato tutto bene (per una volta). Uomo telepiù oggi sono le scarpe di Miceli.
Un saluto dal vostro cronista.



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Last update: 20/04/2006; 20.46.07.