Villafontana vs DM 0607
La cronaca di oggi sarà molto breve. Non vorrei indulgere troppo in autoflagellazione, visto che sono il primo responsabile della sconfitta. Non che pensi che senza i miei errori avremmo fatto risultato, come sembra pensare Ciuso dalle dichiarazioni che ha rilasciato alla stampa (cioè a me). In ogni caso quando ho una occasione per dare tutta la colpa a qualcuno senza temere che si offenda, non posso lasciarmela sfuggire.
In settimana avevo sperato nella pioggia, per rallentare la sequenza delle partite e riposare un poco (siamo solo a metà novembre e oggi giochiamo la penultima di andata) ma il tempo è stato particolarmente maligno perché la pioggia si è trattenuta fino ad oggi e adesso ce la becchiamo tutta sulla testa. Comincia a piovere mentre ci avviciniamo al campo di Villafontana. In macchina commentiamo la rissa di sabato scorso di Isidoro, che ha preso due giornate di squalifica, mentre il suo avversario dovrà scontare una lunga squalifica a tempo. Oggidì sono molto più severi di una volta, con le risse. L'ultima rissa alla quale ho partecipato risale ai primi anni ottanta, ed è cominciata con un mio fallo di reazione. Sfidando la scaramanzia dico che non mi è più capitato da allora, che non avevo ancora vent'anni. Mai dire mai, come si vedrà.
Il campo di Villafontana è enorme, e la squadra l'abbiamo già incontrata lo scorso anno. Prevedo guai perché è una squadra molto fisica: sono quasi tutti ragazzi, molto bene allenati e fanno della corsa il loro punto di forza. Il nostro problema invece di solito è la concentrazione: la mia idea è che faremmo meglio, invece di provare le punizioni e i calci d'angolo, a provare con il sudoku, per vedere se si sviluppano le cellule cerebrali, almeno a quelli che non le hanno già atrofizzate dall'età.
E così, alle 15.00 (ma è quasi buio) sotto una pioggia ancora sottile ma nuvole idriche che si avvicinano, scendiamo in campo, con Erlis Lleshi in porta; Morelli, Nicola Reda, Piero Vittoria, Andrea Bonaccorso in difesa; centrocampo con Antonio Campana, Christian Fontana, Luca Miceli, Mario Sottile e Gael Tanca; in attacco il rientrante Gino Bove. La dirigenza comprende con Ciuso, Rizzoli, Maria, e Querzola; in tribuna Nicolini padre e figlio con Alvisi (Nota aggiunta il giorno dopo: c'era anche Greg, che mi ha addirittura scritto per farmi pesare la sua presenza in questo pomeriggio sfortunato).
Su cosa è successo il primo tempo la mia versione è diversa da quella di Ciuso: secondo lui li abbiamo contenuti senza rischiare troppo, secondo me abbiamo subito senza passare la metà campo. E' vero che Erlis non è stato molto impegnato, se si eccettua un tentativo di autorete di Piero, ma hanno tirato diverse volte da buona posizione mancando la porta e comunque loro in porta avrebbero potuto schierare la scultura di Grigoris Lambrakis che tanto non ci siamo mai avvicinati.
A dieci minuti dalla fine del tempo il patatrac. In una di quelle azioni dove ti sembra sempre di essere in ritardo si crea un mischione sotto porta. Dalla configurazione lacoontica comprendente Erlis, un paio di difensori e un paio di attaccanti si stacca un pallone che va lemme lemme verso la riga. Io e Andrea facciamo vado io vai tu non va nessuno e la palla entra. 1-0 e prima cazzata del sottoscritto (avrei le mie attenuanti ma qui non è il posto per discuterle). Passano forse due minuti e pianto il chiodo sulla bara della partita. Azione insistita sulla destra, l'attaccante è dietro ma prova a fare il furbo, prima calpestandomi, poi prendendomi per il colletto. A questo punto (cazzata N° 2) faccio fallo di reazione, scalciandolo.
Se l'ultimo fallo di reazione (che è un fallo da stupidi, il furbo tace e l'azione successiva uccide) l'avevo fatto quando ero troppo giovane, inesperto e fesso questo dimostra che con l'età si perdono le prime due caratteristiche ma non la terza. Mentre sto uscendo, espulso, sento che (sul filo del fischio finale del primo tempo) abbiamo preso un altro gol. Quando esco dalla doccia abbiamo già fatto quattro sostituzioni. Sono usciti Gael, Nicola, Christian e Andrea e sono entrati Claudio Serra, Giacomo Marchi, Fabrizio Benini e Luca Colombaretti.
Squadra rivoluzionata ma partita ormai decisa, con loro che attaccano in contropiede (sbagliando una ottantina di gol) e noi che proviamo a pressarli. Sono loro però che segnano ancora con un bel colpo di testa su calcio d'angolo, mentre noi sbagliamo un pallonetto con Claudio e una correzione sotto porta con Piero che (mi dicono) ha provato a segnare di tacco. Non fosse stato per un rigore di cui l'arbitro ci omaggia gentilmente durante il recupero, il loro portiere sarebbe rimasto senza voto. Invece dev'essere un buon portiere perché para il rigore di Antonio, anche se Benini è il più lesto sulla respinta e la mette dentro per il 3-1. Ancora sul filo della fine però l'ottantunesima occasione viene messa dentro dall'attaccante del Villafontana che porta il risultato finale sul 4-1.
C'è di buono che durante il secondo tempo ha diluviato per tutti (la pioggia tagliata entrava anche sotto le panchine) e io ero uno dei pochi al coperto, riparato dalla tettoia degli spogliatoi. In uno dei gesti che rendono inimitabili gli arbitri degli amatori, l'omino nero ha costretto i guardalinee a deporre gli ombrelli. Querzola ha sfiorato la ribellione, fosse stato Mimmo (che talvolta è un po' nervoso) avrebbe utilizzato ombrello e arbitro per creare l'omino di Altan.
La partita è stata segnata dalla mia prestazione negativa, ma anche i più grandi hanno le loro giornate no, specie se sono vecchi e stanchi. Adesso credo che un paio di giornate di riposo mi saranno regalate dalla federazione. Con le piogge autunnali spero di arrivare fino a natale. Non temete però, seguirò i ragazzi ovunque pur di tenervi aggiornati delle loro preziose prestazioni.
Un saluto dal vostro cronista.
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2007
Massimo Morelli.
Last update:
27/03/2007; 23.07.37. |
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