La sublussazione dell'acromion claveare mi ha messo fuori
combattimento, e dire che era dal '94 che non perdevo un giorno di lavoro per
colpa del calcio. E così, dopo aver tenuto il braccio al collo per tre
settimane ho ricominciato ad allenarmi e i ragazzi di S. Marino hanno deciso
che poteva essere utile uno che non passa mai la metà campo. I miei familiari
mi hanno sopportato pazientemente, i miei colleghi si sono interessati alle mie
condizioni, gli amici mi hanno sfottuto bonariamente e se qualcuno mi ha dato
internamente del cretino per aver subito un infortunio da ciclista lo ha
educatamente taciuto, e di ciò sono contento. Un po' mi ha insospettito il
numero di persone che mi ha detto che sono troppo vecchio per giocare a calcio,
cosa peraltro vera; d'altra parte sono altrettanto vecchi quelli che giocano
con me: venite a dirlo negli spogliatoi se avete coraggio.
A proposito di calcio la giornata non comincia bene. Mio figlio decenne gioca
in un torneo a Baricella e porto i familiari al campo con l'accordo di trovare
un passaggio perché dopo io devo andare a giocare. Ciò mi causa la perdita di
numerosi punti moglie e la prossima volta che la signora mi chiederà di
accompagnarla all'Ikea la domenica pomeriggio (cosa che assimilo allo stringere
i miei organi riproduttivi in una morsa) temo che non potrò rifiutare. Il
piccolo gioca bene, tanto da farmi venire dubbi sulla mia supposta paternità,
ma la squadra perde 2-1 dopo aver dominato, preso pali, traverse e
santificato il portiere avversario.
Sto facendo melina per rimandare la cronaca della partita di stasera perché è
abbastanza dolorosa. Si gioca sul campo di Lovoleto che ha una bella erbetta,
ma sotto ha un terreno di una durezza che per noi anziani risulta imbarazzante
(immagino le vostre mogli che annuiscono). Qui se sbatto la spalla mi si
rompono anche i denti. Ci sono assenze importanti, specie in difesa: Mauro si è
infortunato alla caviglia nell'ultima partita e ora è a casa ingessato e
bestemmiante, Miceli accusa un mal di schiena relativamente inspiegabile
considerato che fa il ferroviere, Boccia si è operato alla mano ed è a bordo
campo con il braccio al collo. L'emergenza difensiva costringe Beppe a
accelerare il mio rientro e sono in campo dal primo minuto.
La formazione è Carmine in porta; Paolo Lesi, Morelli, Marco Venturelli, Sauro
in difesa; Pier Paolo "Casaro" Casarini, Gabriele Balestra,
Mirko e Gaetano a centrocampo; Fabrizio "Giulivo" Giuliani e
Isidoro Priola, il Toro di Misilmeri in attacco.
Qualcuno mi dice che il Quarto FC ha due rumeni in attacco forti e veloci. Che
sarà mai, tanto hanno più di trentacinque anni per regolamento e chi l'ha mai
visto un quarantenne veloce. Io giocavo con i ventenni, l'anno scorso, pfui.
Però dopo cinque minuti capisco che questi due (il nove e l'undici) o sono
diciottenni travestiti o nessuno li ha informati che devono rallentare. La
serata si presenta faticosa. Richiedo a Sauro una partita di grande sacrificio,
a uomo fisso sul nove ogni volta che è dalla sua parte, cioè quasi sempre. Mi
sembra che siamo abbastanza equilibrati a metà campo, ma ogni volta che la
palla arriva a questi due loro partono a duecento all'ora cercando di
scambiarsela rapidamente. Balliamo ma stringendo i denti riusciamo a
contenerli, con qualche entrata alla disperata e un dispendio di energie (io
corro a raddoppiare ora sull'uno ora sull'altro) superiore alle mie deboli
forze.
Per fortuna in attacco Isi e Giulivo stasera sono pericolosi, specie quando
giocano a sinistra dalla parte di Casaro. Quello che succede in attacco lo vedo
poco, perché sono troppo occupato a buttare aria dentro i polmoni e per essere
sinceri l'illuminazione del campo di Lovoleto è più adatta ad un Night Club che
a un campo da calcio. A un certo punto passiamo inaspettatamente in vantaggio,
con un tiro che non viene trattenuto dal portiere e che Isi è lesto a buttare
dentro. Lo 0-1 dura pochissimo perché in una delle incursioni dei due
forsennati l'undici crossa in mezzo all'area dove il nove inventa una
rovesciata non irresistibile ma che inganna Carmine, forse sorpreso. 1-1 e
tutto da rifare. Il copione del primo tempo continua allo stesso modo, con una
nostra certa predominanza territoriale e con loro azioni velocissime che
riusciamo a fermare con la punta del piede. In un paio di occasioni avessi
avuto un 40 invece di un 43 non ci sarei arrivato.
I nostri tiri vanno fuori, o vengono ribattuti, o parati. Dai boati dei miei
compagni recepisco che abbiamo sbagliato anche qualche grossa occasione. Si va
al riposo e dichiaro che ho già corso tutta la mia quota di chilometri del
2010, ma la panchina è penosamente priva di difensori. Inoltre chi fa il lavoro
grosso è Sauro che sta appiccicato al nove e cerca in tutti i modi di
ritardarlo in modo che possa arrivare io a raddoppiare. Sauro all'aspetto sembra
mio zio, pur avendo pochi anni più di me, ma corre dietro a Speedy Gonzales con
sorprendente tenacia.
Al rientro cominciano le sostituzioni. In attacco Miguel sostituisce Isidoro, a
centrocampo Marco Giusti e Pino cambiano Mirco e Gaetano. Le forze fresche sono
utili perché cominciamo a stazionare stabilmente nella loro metà campo. Ci sono
corner, tiri da fuori e mischie furibonde. Ma i corner non hanno effetto, i
tiri vanno fuori e nelle mischie non tiriamo o i tiri vengono ribattuti. Da
questa parte i due rumeni hanno benzina da vendere. Io sono già bollito e ogni
lancio lungo ci tocca fare da metà campo alla linea di fondo a tutta velocità.
Mi aspetto da un momento all'altro un infarto di Sauro o che Paolo spezzi una
gambina a un rumeno. Ventu è fisso in attacco. Il problema è che raddoppiare
continuamente funziona ma se poi uno passa ha un'autostrada fino alla porta.
Succede a metà del tempo all'undici che tira a botta sicura ma prende il palo.
Attacchiamo ancora e prendiamo una traversa con Venturelli ma io ho i crampi e
il nove continua andare a mille e comincia a vincere tutti i dribbling.
Corner per loro e vado io a prendere il nove (Sauro è andato sul palo, non ne
vuole sapere). Questo scatta anche sul corner, a dieci minuti dalla fine, ma
cosa gli danno da mangiare, le molle? Mi scappa e nonostante sia un nano
segna di testa da un metro. E' colpa mia ma sono talmente stanco da essere
oltre il dispiacere. Mancano dieci minuti e ci buttiamo tutti avanti. Va avanti
anche Paolo e io e Sauro rimaniamo indietro coi due dannati rumeni. Ancora
corner, tiri e mischie, con gli stessi esiti del resto della partita. Giusti fa
quasi a cazzotti con un avversario, l'arbitro manco se ne accorge
("vengono a fare gli arbitri perché non li vogliono neanche al bar"
aveva detto Gabriele). Forse è successo qualcos'altro ma me lo sono
dimenticato, lasciatelo scritto nei commenti. Quello che non vogliono al bar
fischia la fine.
Brutta sconfitta perché questa si doveva vincere. Ce l'abbiamo messa tutta
però. Uomo telepiù lo darei a Casaro che mi sembra sia stato il più efficace
della squadra. Io alla fine ero talmente fulminato che Mirko ed io ci siamo
scambiati la borsa.