Infortunistica Italiana vs Due Madonne 0607
Che poi non si capisce come la partita che dobbiamo giocare a Suviana la giochiamo sempre in mezzo alla settimana. Suviana sarà un posto meraviglioso, Guccini è tornato ad abitare non molto lontano da qui, ma andarci un mercoledì sera in cui a Bologna c'è fiera (partendo da S. Lazzaro) dà più o meno lo stesso gusto che attraversare l'Alaska a zoppo galletto. Chiedendo indulgenza ai miei colleghi mi sono sganciato presto dal lavoro e mi sono messo in macchina alle 6.30. Un'ora per attraversare Bologna e recarmi all'appuntamento a Casalecchio, un'altra ora per raggiungere l'amena località ai piedi della capiente diga. I miei compagni di viaggio sono stati molto gentili a non esporre le loro colazioni nonostante le dodicimila curve per arrivare a destinazione.
Comunque c'è chi è messo peggio. Claudio telefona alle 18.30 comunicando che è a Riccione. Ho controllato (oggi) su Google Maps e secondo il simpatico motore di ricerca dovrebbe essere impossibile compiere il viaggio in tempo utile. Fortunatamente Larry e Sergej non tengono in conto che Claudio guida come un pazzo e infatti il nostro eroe (sia pure parcheggiando a casaccio) entra negli spogliatoi mentre noi stiamo già scegliendo il campo o la palla ed è effettivamente in campo prima del fischio di inizio.
La partita si dimostra difficile. Tanto per incominciare l'Infortunistica è squadra forte, almeno in casa. Sospettiamo che in trasferta perda spesso perché le mogli impediscono ai giocatori di venire a Bologna il sabato pomeriggio, sputtanando così in effetti tutto il prefestivo. Poi sappiamo che sono squadra tecnica, e lassù il campo è bello, grande ed erboso (anche se non livellatissimo). Noi però siamo reduci da una striscia di cinque risultati utili consecutivi e determinati a giocarcela. Si apre tutto con un siparietto comico. Isidoro porta una cassa di vino al portiere avversario che aveva calpestato all'andata facendogli malissimo (siamo ben oltre il quintale). Abbiamo persino la terna arbitrale (ma si sa che i ragazzi col fischietto negli amatori fanno raramente in tre i neuroni di Cita). Arbitra Einstein.
Si gioca allora con Erlis Lleshi in porta; Luca Miceli, Morelli, Salvatore "Perry Mason" Micco, Piero "Cauozza" Vittoria in difesa; Claudio Serra, Antonio Campana, Gael Tanca e Mario Sottile a centrocampo; in attacco Isidoro Priola e Dario Nicolini. A Bologna è una serata primaverile con alberi fioriti e usignoli che cinguettano (anche alle cinque di mattina tanto che ho amici che li impallinano), a Suviana ci sono quattro gradi e un'ariettina pungente. In panchina, oltre ai cambi, Mister Alvisi, Rizzoli, Querzola e Maria. Subito si capisce la rumba. Fanno girare la palla, saltano l'uomo e puntano dentro come forsennati. Fortunatamente contro una squadra che si difende con ordine come noi non è così facile segnare. Però non passiamo la metà campo nei primi 15 minuti e subiamo diversi tiri da fuori. Una chiusura non perfetta fra me e Miceli lascia tirare il centravanti da buona posizione ma Erlis sventa sul palo. Tutti difendono con ordine, persino Micco che ogni tanto smette anche di parlare. Miceli e Vittoria si sacrificano sull'uomo, Serra e Sottile oltre a difendere provano a pungere, Gael e Antonio si battono con attenzione. In attacco Priola e Nicolini sono molto chiusi, ma Isidoro lotta comunque con tutte le forze mentre Dario sacrificato nella morsa dei difensori non riesce a fare molto, ma è sempre in agguato.
Dopo una ventina di minuti prendiamo le misure e subiamo sempre ma senza affanno, tanto che loro cominciano coi lanci lunghi, che non ci danno troppo fastidio. Il bello di queste partite è che poi, quando c'è l'occasione, se la sfrutti li metti veramente in crisi. Infatti su un pallone conteso a metà campo Mario lancia finalmente di precisione Dario che sfrutta la sua velocità fotonica per presentarsi da solo davanti al portiere e farlo fuori con un bel diagonale. 0-1 e i ragazzi sono pronti a far saltare un'altra volta la schedina. Il tempo finisce con quattro minuti di recupero e un mini assedio dell'Infortunistica, propiziato dai primi interventi da protagonista di Einstein che vede falli dove non ci sono e non sanziona alcune entrate decise del loro otto. Tutto come da copione.
Siamo in vantaggio all'intervallo e c'è tutto un tempo ancora, ma se continuiamo a giocare così ci sono buone speranze. Con il secondo tempo Einstein comincia a fare danni. Fischia un paio di punizioni a caso e cominciamo ad innervosirci. Loro tolgono un difensore e mettono una punta. Poi gli episodi che cambiano la faccia alla partita. Prima Gael comincia a litigare con il suo uomo e l'arbitro li ammonisce entrambi. Poi si riscontrano e l'arbitro si inventa la seconda ammonizione di Gael nel giro di un minuto e ci lascia in dieci (io ero lontano ma quelli vicino hanno detto che non era successo niente). Il mister evidentemente ripone ingiustificata fiducia nella nostra capacità di resistere perché lascia le due punte. Io ovviamente perdo quasi la voce per richiamare indietro almeno Isidoro che generosamente aiuta ma fa quello che può.
Ormai è un assedio, ma resistiamo ancora. La partita si è un po' incattivita e l'arbitro continua a fare il suo numero, fischiando punizioni e ammonendo a casaccio. Loro hanno fiutato che si mette bene e si tuffano ad ogni contrasto. A un certo punto il fisico tedesco inventa una punizione da fuori area. Lunghe proteste, poi sul tiro Micco in barriera pensa bene di cercare di calciare il pallone ma lo buca e la palla passa sotto la barriera. 1-1. A Erlis viene quasi un colpo e si salva dall'ictus solo grazie alla sua giovane età. Entra Bonaccorso e subito si mette a fare onore al suo soprannome di Serial Killer, ma naturalmente non viene ammonito. La partita è completamente degenerata grazie all'intelligentone con il fischietto. Io stesso, soprattutto a causa dell'affanno che mi nega sangue al cervello, ho le gambe che mi prudono con il ventidue, che è un gran giocatore ma fa un po' il divo. La cosa mi genera un certo nervosismo che qualche anno fa avrei curato con un paio di entrate alla Bonaccorso. Naturalmente ora sono cresciuto e queste cose non le faccio più, e poi lui non mi è mai venuto vicino se non in area.
La sarabanda continua, e il gol del 2-1 è una bella azione con cross dalla fascia che il ventidue (proprio lui) gira in gol con un vero colpo di classe. Erlis spergiura che l'azione era viziata da un fuorigioco ma Miceli dice di no e il vecchio mi sembra più lucido. Entrano anche Giacomo Marchi e Fabrizio Benini. Il guardalinee richiama il genio dato che Rizzoli sono dieci minuti che lo insulta pesantissimamente, però in dialetto e il fisico tedesco non lo capisce. Il presidente prima di uscire gli stringe la mano con un "T'è arvinè incossa!" e poi se ne va mormorando "Quasta què an l'a drezza piò gn'anc Murri". Entra anche Luca Colombaretti con la maglia girata alla rovescia di chi è uscito (loro hanno le maglie con i numeri personalizzati, noi non ne abbiamo neppure 15 tutte uguali). Invece che rossa è rosa e sembra un nonno in pigiama felpato. Gli manca solo il plaid a quadri sulle ginocchia.
Non ci riuscirà Murri ma ci riusciamo noi, grazie anche all'errore del loro mister che non cambia l'assetto della squadra. E' vero che ad ogni azione ora rischiano di segnare, ma hanno un difensore in meno e non si rendono conto che rischiano. Noi giochiamo alti e chissenefrega. Colpo di testa di Isidoro e il portiere para (abbastanza facilmente). Claudio (che ha continuato a provare a giocare al calcio anche durante la sarabanda, e questo gli fa onore) si libera con un numero, salta un uomo entra in area e batte un diagonale a colpo sicuro. Grande intervento di piede del portiere. Sembra finita ma non lo è. Lancio per Isidoro che entra in area con finta anni settanta e un difensore incredibilmente lo stende. Se Einstein non fischiasse rischierebbe di vedersela con 110 kg di indignazione. Ne fa una buona, fischia rigore e Miceli va sul dischetto. Si sa che questo portiere è buono e le gambe del vecchio tremano un po'. Ma la mette dentro (anche se quasi se la fa parare). 2-2. Murri, puoi andare a prenderlo in quel posto.
Buon pareggio anche se senza l'espulsione di Gael potevamo anche finire con i tre punti. Isidoro, che oggi sfoggiava una pettinatura alla Golda Meir, è uomo telepiù perché si è avventato su ogni pallone come un ragazzino. Sabato incontriamo i primi in classifica sul loro bel campo e le sei giornate di imbattibilità rischiano grosso. Un saluto dal vostro cronista.

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2007
Massimo Morelli.
Last update:
25/03/2007; 12.48.14. |
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