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Cà Bassa vs Due Madonne 0708

La stagione è agli sgoccioli, questa è la terz'ultima partita. Meno male perché stiamo arrivando alla fine sulle ginocchia. Oggi siamo undici contati, più Mimmo che può entrare in caso di infortuni molto gravi (fratture, infarti, decessi). Sarebbe una bella giornata di primavera, e si gioca a Cà De Mandorli, località nel comune di San Lazzaro. Il campo è inserito in un boschetto di pioppi che, vista la stagione, fanno scendere sul campo una soffice nevicata di piumini. Gli allergici, come il sottoscritto, ne sono molto felici.

Mario è entrato in un giro di spacciatori di roba sportiva ed è riuscito ad ottenere ad una cifra irrisoria una quantità di materiale notevole, fra cui due mute. Giochiamo quindi con una muta nuova molto elegante,  a striscie bianche e azzurre orizzontali. La misura come al solito è uniforme, perciò Mimmo sembra un mutilato e la mise di Isidoro è attillata come quella di una cubista. Cà de Mandorli ha due campi, e ovviamente giochiamo su quello brutto, il solito rusgone in terra e sabbia. Mi dicono che il Cà Bassa (con cui all'andata abbiamo perso in maniera rocambolesca, leggete la cronaca se volete) è squadra che in questo momento sta giocando molto bene, ha una punta che è fra i capocannonieri e, dopo una partenza stentata, ha raggiunto il terzo posto.

Di sicuro sono meno sgarrupati di noi perché in panchina hanno almeno cinque persone. La nostra formazione è così composta: Giancarlo Zagni in porta; Morelli, Nicola Reda, Piero Vittoria e Cesare D'Anna (un nuovo acquisto) in difesa; Marco Venturelli, Mario Sottile, Claudio Serra, il vecchio Miceli (cap.) a centrocampo; Kadhem Charfi e Isidoro Priola in attacco. In panchina assieme a Mimmo Rizzoli, Querzola e Maria. Sugli spalti Fabio Alvisi e Nicolini padre (che mi informa che il figlio è a Berlino, o forse a Bonn, o magari a Bratislava; comunque un posto con la B). E' caldo ma all'orizzonte si profilano nubi minacciose.

L'inizio è tutto per noi. Teniamo il campo, giochiamo la palla e, nonostante loro non siano affatto male, li costringiamo a lanciare lungo. Purtroppo l'undici è un brutto cliente per Piero, perché è bravo e svelto. Fortunatamente l'altro è decisamente sovrappeso e, nonostante non sia male, non causa grandi problemi a Nicola, quindi io posso sistematicamente raddoppiare sull'undici per aiutare Piero e contenere i danni.

Come spesso succede nei campi piccoli, il centrocampo è intasato e di rado si vedono azioni manovrate. E' un batti e ribatti in mezzo alla polvere, dove anche i piedi decenti di Claudio e Mario fanno fatica a mettere ordine. Kadhem pressa e Isidoro fa a sportellate in mezzo alla difesa. Gli unici che possono fare un po' di gioco senza essere asfissiati sono gli esterni Venturelli e Miceli che buttano dentro qualche pallone (più Venturelli perché dalla sua parte c'è anche Cesare che chiude molto bene quindi ci sono meno compiti di copertura. Io come al solito, non faccio niente tranne colpire qualche pallone vagante e rinviarlo lontanissimo.

Dopo un quarto d'ora riusciamo ad andare in rete. Mario salta un uomo e chiama un triangolo con Isidoro, che con mio grande stupore gli restituisce un pallone perfetto e lo mette davanti al portiere. Mario oggi non sbaglia e siamo 0-1 per noi. La loro reazione c'è ma la conteniamo con efficacia. Però cominciano a lanciare sistematicamente l'undici per metterci in difficoltà, ma Piero resiste. Si aprirebbero spazi per il contropiede ma non riusciamo a lanciare Kadhem nel giusto corridoio e perdiamo molti palloni per provarci. Purtroppo, quando sembra già che possiamo controllarli senza fatica abbiamo un colpo di sfortuna. Sul solito lancio lungo non riesco a respingerla di testa e la allungo solamente, Giancarlo esce con lentezza e l'undici lo anticipa allungandosi il pallone di testa. Se lo allunga molto in effetti e probabilmente non riuscirebbe a raggiungerlo, ma Giancarlo allarga la mano e gli dà una piccola spinta sulla spalla. E' una spinta che non sposterebbe un passerotto e l'undici è un susanello di novanta chili ma il furbone appena sente la mano si lascia cadere come morto. La spinta l'hanno vista tutti e l'arbitro abbocca. Rigore e pareggio 1-1.

Le due squadre ora cercano di vincere. Giancarlo è scosso dall'azione del gol, forse, perché è impreciso ancora in un paio di occasioni. Nella prima il pallone gli scappa di mano in presa alta, fortunatamente dietro c'è uno dei nostri che libera. Poi un tiro abbastanza innocuo gli passa sotto il corpo ma il pallone, fortunatamente, esce in calcio d'angolo. Nel finale una bella punizione di Kadhem prende la traversa. Fine primo tempo. Ormai il temporale sta arrivando, e nell'intervallo seguendo i preziosi consigli della mamma mi metto una maglia di lana sotto la prestigiosa muta biancazzurra.

Comincia il secondo tempo. Noi non abbiamo cambiato nessuno (ha ha ha) ma loro hanno sostituito il migliore, l'undici. Improvvisamente in difesa siamo tranquilli e beati come bebè e la cattiva giornata di Giancarlo non è più un pericolo per il risultato. Proviamo allora a vincere, con Claudio e Mario che impostano, ma vengono contrastati molto duramente (loro hanno un paio di discreti smazzolatori a centrocampo) . Pur con una certa prevalenza territoriale, non riuscamo a essere molto pericolosi. Il problema principale è che vorremmo andare in porta con il pallone, nessuno tira da fuori nonostante un portiere avversario bassetto che non mi sembra un fenomeno.

Passano i minuti, battiamo anche qualche corner, buttiamo palloni in mezzo che non riusciamo a concretizzare, insomma non siamo veramente pericolosi. Ci vorrebbe un colpo di fortuna, e sembriamo averlo, perché nostro rilancio di testa dalla difesa Isidoro si trova uno contro uno, riesce a saltare il difensore e si presenta solissimo davanti al portiere. Sembra fatta ma Isi invece di tirare una cannonata in porta tenta di dribblare il portiere e spreca. A Rizzoli quasi viene una sincope. Loro continuano le sostituzioni e purtroppo quelli che entrano non sono mezze calzette. Cominciamo ad essere stanchi. Fra l'altro è freddo e comincia a piovere forte. Nella parte finale del tempo la nostra smania di vincere ci porta a correre anche qualche rischio. Fortunatamente sono loro ora che hanno difficoltà (fra il campo, il vento e i piedi) a lanciare l'uomo solo nel corridoio. Piero si sgancia in continuazione, per fortuna Cesare è giovane e riesce a fare avanti e indietro.

Isidoro ha un'altra occasione (da più lontano) ma tira alto. Finalmente cominciamo a tirare da fuori ma non prendiamo in porta. Ormai mancano pochi minuti. Il vecchio Miceli non ne ha più, Claudio zoppica e gli altri centrocampisti fanno fatica a tornare. Quando parte l'azione avversaria si aggirano fischiettando per il centrocampo mentre io li richiamo a pieni polmoni. Mi sa che qui se non finisce vincono quelli freschi. Esce Claudio dolorante ed entra Mimmo. Adesso ci difendiamo e anche con difficoltà, sono obbligato a correre a tamponare di qua e di là, cosa che non mi piace per niente. Sono ormai gli ultimissimi minuti. Punizione per noi, tira Miceli e prende un palo clamoroso a portiere battuto. Punizione per loro dalla tre quarti, è un mezzo cross e mezzo tiro. Giancarlo battezza che il pallone è alto e si gira alzando le braccia. Non ha calcolato che il vento forte adesso ci soffia a favore e il pallone va direttamente in porta. L'arbitro annulla (la punizione era di seconda) e ci fa un regalo clamoroso perché la palla aveva chiaramente sfiorato la spalla del nostro portiere.

C'è ancora il tempo di una punizione dal limite per noi (che Kadhem tira fra le braccia del portiere) e la partita finisce.  Buona partita del Due Madonne, considerato anche il fatto che eravamo contati. Abbiamo preso due legni e Isi ha sbagliato un gol clamoroso. D'altra parte a loro hanno annullato un gol valido. Uomo telepiù lo darei come incoraggiamento a Cesare, che ha fatto un buon esordio.

Un saluto dal vostro cronista.


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Last update: 12/04/2008; 18.27.39.