Non è che “Anathem“, di Neal Stephenson sia privo di difetti. Il peggiore è che comincia lentissimamente. La storia si svolge sul pianeta Arbre, dove la popolazione è divisa fra civili (Secular) e un ordine di frati scienziati che interagiscono con la popolazione civile solamente in caso di emergenze. In pratica non succede assolutamente nulla per almeno un terzo della storia (che è lunghissima), tranne la descrizione di questa bizzarra ambientazione. Io lo avevo abbandonato poi, su consiglio di Gaspar l’ho ripreso e ho fatto bene perchè poi la storia decolla e il punto di vista dei “frati”, che hai così faticosamente assimilato, è importante per comprendere come solo loro possono gestire con successo le avventure successive (sono costretto a un giro di parole per evitare spoiler). Tutto sommato mi è piaciuto abbastanza, facendo la media fra la prima metà e la seconda.
tutti i libri di Stephenson iniziano lentissimi :-)