Una delle idee di Douglas Hofstadter è che la capacità di immaginare analogie rappresenta una delle caratteristiche di base dell'intelligenza. Nei suoi libri indaga a fondo cosa vuol dire che "abc sta ad abd come xyz sta a cosa?". E' per questo che così spesso attribuiamo una personalità agli oggetti o costuiamo illusioni sulla nostra condizione (invece che liberarci da una condizione che ha bisogno di illusioni).
Se si pensa alla storia, poi, le analogie sono particolarmente facili. Per esempio, sentivo per radio qualche giorno fa che nel sedicesimo secolo la corona inglese, prima di scendere in campo, finanziava segretamente i pirati, che terrorizzavano la superpotenza spagnola. Secondo un punto di vista moderno Elisabetta era il sovrano di uno stato canaglia che appoggiava il terrorismo.
Un'altra analogia è quella di questo articolo di Richard Harris che ho letto oggi sul NYT. Nel 68 BCE un attentato a Ostia ha concesso a Pompeo Magno la possibilità di far passare una legge che gli conferiva grandi poteri, sbilanciando gli equilibri della repubblica romana e provocandone (nel giro di una ventina d'anni) il crollo. Trattando questo post di analogie la corrispondenza con leggi fatte passare in questi giorni è tutt'altro che casuale [NYT]