Douglas Hofstadter ritorna sulla scena del delitto. Gli argomenti affrontati in questo "I am a Strange Loop" sono praticamente gli stessi del suo primo libro, quel GEB che molti hanno in libreria (sono meno quelli che l'hanno finito). Si parla della mente, cos'è e come funziona. La teoria di DH è che una macchina che manovra simboli (un cervello) quando arriva a un certo livello di complessità comincia a sviluppare la comprensione di se stessa e quindi acquisire una coscienza.
Non so quanto DH sia convincente perché mi aveva già convinto vent'anni fa; di certo è uno scrittore meraviglioso. Leggerlo è un piacere immenso, turbato un po' dalla consapevolezza di perdere giochi di parole, riferimenti e piani di lettura per le carenze del mio inglese e (soprattutto) della mia cultura.
Se non vuoi leggerlo in lingua originale non ti preoccupare, è già uscito in italiano (con il titolo di "Anelli nell'io") e sono certo sarà stato tradotto perfettamente, anche perché DH conosce ottimamente l'italiano e avrà fatto buona guardia. Sono orgoglioso di conoscere uno dei traduttori, e sono impressionato dall'impegno che si è preso (sia pure in condominio con altri).
Dal punto di vista personale mi è piaciuto un po' meno di altri suoi libri, ma siamo a livelli che altri scrittori possono solo sognare. Raccomandato.