Le cose non sono mai come sembrano, pare. Ieri sera sono andato a una cena con gli amici del calcio. Il mio amico e allenatore Valerio ("Barbas") raccontava del suo viaggio in Egitto. Non so bene se fosse a Hurgada o in un posto del genere, a godersi il sole, quando ha visto un capannello di gente, una trentina di persone.
Chiedendo a un vicino che parlava l'italiano (o lingua similare) questo gli ha detto che c'era Gheddafi.
"Come Gheddafi, in mezzo a una strada, in mezzo alla gente?" E l'egiziano: "Certo, lui non è mica come Mubarak, la gente gli vuole bene" Barbas già pensava di essere preso per i fondelli quando il gruppetto si apre e: "Pensa te, l'ho visto, il Ghedda a non più di tre metri da me, che parlava con sti egiziani tutti sorridenti che gli davano pacche sulle spalle. Stavo quasi per dirgli 'Bela Ghedda!' poi mi sono trattenuto. "
Non so cosa significhi, di certo che le cose non sono come ci aspettiamo. La nostra idea del Ghedda è quella di un dittatore sanguinario, che tiene sotto il tallone di ferro i suoi sudditi, non dorme mai due volte nello stesso posto e non si fa mai vedere in pubblico.
Pensate, non dico G Dabeliu, non dico il nano, ma il sindaco di una grande città, o un ministro o un qualunque vip, che si mescola alla gente, in pubblico, senza particolare pompa, senza stare dietro i vetri di una macchina blindata.
Mi sembra che ci sia qualcosa che non capiamo. E i nostri alleati, noi, stanno per fare una guerra contro gente che non capiamo. Potrebbero succedere cose brutte.
10:38:52 AM
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