Sto continuando a leggere quei capolavori della fantascienza che sono sfuggiti alle mie letture giovanili. "The Forever War" di Joe Haldeman (1974) non ha usurpato la sua fama. Nell'incomprensibile guerra contro i Tauran, che si intuisce subito e si scoprirà alla fine essere nata dall'aggressività umana, il protagonista William Mendella si salva ripetutamente dai massacri in cui si trasformano (per le due parti) le operazioni militari.
La distorsione relativistica del tempo fa sì che il tempo di Mendella scorra più lentamente di quello sulla terra, così che dopo qualche battaglia si trova a combattere assieme a soldati nati centinaia d'anni dopo di lui. L'accostamento con la guerra del Vietnam (l'esperienza di Haldeman) è evidente nel disadattamento dei reduci e nel fatto che gli obiettivi strategici della guerra sono poco chiari.
Il risultato funziona: The Forever War è il miglior libro di fantascienza che leggo da parecchio tempo. Forse lo vedremo anche al cinema: pare che Ridley Scott stia pensando di farci un film.