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Massimo Morelli's Weblog
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giovedì 31 luglio 2003
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Avevo già segnalato gli articoli sulla tecnologia dei motori di ricerca scritti da Tim Bray. Siamo a quota nove e sono tutti molto interessanti.
10:05:14 PM
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Economist dedica la copertina a un italiano con pochi capelli e molti soldi.
Dear Mr Berlusconi...
Jul 31st 2003 From The Economist print edition
[..] It is a matter of a rich businessman using his political power to foster his businesses, both by defeating judicial investigations against him and by enacting new laws and regulations in his own interest. The Economist is thus concerned about Mr Berlusconi both as an outrage against the Italian people and their judicial system, and as Europe's most extreme case of the abuse by a capitalist of the democracy within which he lives and operates. Far from being, as he claims, the man who is creating a new Italy, he is a prime representative, and perpetuator, of the worst of old Italy. Ironic, really.
8:19:38 PM
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Questa è troppo bella per lasciarla passare. Mi sfugge però il significato delle parentesi tonde
Un tizio sull'autobus che ho preso stamattina aveva una maglietta con la seguente scritta: /(bb|[^b]{2})/ Mi ci sono volute due fermate per decifrarla. [Pensieri Oziosi]
6:46:17 PM
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mercoledì 30 luglio 2003
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Niente permalink perché mi rifiuto di sottostare alla procedura barocca per produrlo. Comunque è su "Quattro e un quarto".
[..] c'è sempre qualcuno sensibile che teme di essere sfottuto (avete presente il tipo che dice "cazzo guardi?" e vi vuole mena'? La rete ne è piena) [Luca Sofri]
8:43:14 PM
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martedì 29 luglio 2003
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Nei film stupidelli, spesso succede che un personaggio accusi quelli con la cravatta di essere più stupidi perché il diabolico indumento ferma l'afflusso di sangue al cervello.
Beh, pare che sia vero.
In parte. Per adesso hanno scoperto che sono più alte le probabilità di glaucoma. C'è chi si dovrebbe preoccupare.
1:10:11 PM
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domenica 27 luglio 2003
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Se non ci fossi io a segnalarvelo...
E' uscita la terza puntata della serie sulla relatività su kuro5hin. Tenetevi forte che si parla di relatività generale.
Einstein had an epiphany when he was still a patent examiner. What if someone fell from a roof? During the time of the fall, the person would feel no gravity, and so in that frame of reference, gravity would not exist. He described this as the happiest thought of his life. Einstein began to think of gravity as not really a force but rather the absence of a force. When we are sitting in a chair, it's not that gravity pushes us downward; it's that the Earth by way of the chair pushes us upward. A frame of reference that is falling freely, like a satellite in orbit, is the logical analogue of a frame of reference that is just moving along at a constant velocity in space.
Gravity is, therefore, a fictitious force. It is like the centrifugal force that we feel outward on a carousel. The real force is the centripetal force of the floor pushing our feet inward. The idea of the centrifugal force comes from ignoring the fact that the carousel is rotating, but it's really just inertia.
3:33:02 PM
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sabato 26 luglio 2003
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Ho scoperto che ho qualche lettore che non frequenta gli altri weblog (detto così sembrano cinquecento, in realtà sono due). Per loro, e solo per loro, segnalo cose già note:
3:44:43 PM
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giovedì 24 luglio 2003
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Di economia tutti parlano. Anche (soprattutto) chi ne sa meno di niente. Questa cosa un po' mi disturba, in fin dei conti quando votiamo siamo chiamati a prendere soprattutto decisioni economiche.
In più l'informazione economico/politica in Italia fa abbastanza schifo (parere personale, ovvio). Non è tanto la mancanza di obiettività, che mi aspetterei commenti distorti, ma qui spesso si distorcono pure i fatti. Non voglio nemmeno parlare di quanto la situazione sia peggiorata ultimamente.
Questo è il motivo per cui mi sono abbonato all'Economist. Mi aspetto per lo meno una presentazione puntuale dei fatti. Poi accetto le opinioni, che spesso sono contrarie alle mie: Economist era, ed è, a favore della guerra coloniale appena finita (finita?).
Tornando all'economia, l'Economist è per il liberismo totale. E' il suo punto debole, da quell'orecchio sente solo una voce: mercato, mercato, mercato. Io sono di idee un po' differenti, ma sono disposto ad accettare il parere degli esperti (dei veri esperti).
Ecco. Quindi ho letto con grandissimo piacere un libro stroncatissimo dall'Economist, che spiega come mai le ricette liberiste (discese da un modello economico grottesco, semplificato e distorto) abbiano creato milioni di affamati, abbiano impoverito paesi senza motivo e abbiano colpevolmente calpestato la sovranità di nazioni in difficoltà, affidando il destino di milioni di persone a burocrati incompetenti, pronti a passare a incarichi prestigiosi in quelle banche che di fatto proteggevano.
I burocrati sono quelli dell'FMI, il libro è "La globalizzazione e i suoi oppositori" di Joseph Stiglitz e i popoli oppressi sono quelli di Argentina, Brasile, Russia, Indonesia, Thailandia.
Che poi questa è la tesi di Stiglitz. E chi era costui? Uno stupido populista incompetente? Un membro del grande complotto comunista internazionale (non a caso si chiama Giuseppe, come Stalin)?
Mi dispiace ciccetti. Questo è uno che ne sa a pacchi: è premio Nobel per l'economia 2001.

Aggiornamento: visto che nei commenti un paio di sconsiderati hanno manifestato l'intenzione di avvalersi dei miei consigli libreschi, metto le mani avanti: Stiglitz non è un gran scrittore, il libro è stilisticamente un po' pesante. Ma ne vale la pena.
8:09:19 PM
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mercoledì 23 luglio 2003
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Quando ho aggiunto i commenti al mio weblog sapevo che prima o poi avrei dovuto toglierli. Sono ancora convinto che prima o poi sarò costretto a farlo.
Il problema che vedo all'orizzonte è lo spam sui commenti. E' troppo facile fare uno script che razzola per i weblog e li bombarda di spam su tutti i commenti. Tecnicamente è persino più semplice dello spam classico. Se i comment spammers (commers?) non ci sono ancora è perché i weblog non sono poi così tanti. (Poi ci sono i rompipalle umani, ma quelli solo sulle blogstar, per fortuna, qui non si sono mai visti).
I sistemi di firma attuali (per esempio quello di Splinder) sono probabilmente abbastanza bucabili. Radio poi (il sistema che uso io, acquistato dall'ottimo Paolo), sui commenti è carentuccio: non so nemmeno se è possibile e come si fa a cancellarne uno.
Beh, oggi ho capito che per un sistema di commenti sicuro non devo avere fretta. Provate a leggere qua, c'è uno che ha provato a ragionarci su, e si è intrecciato peggio che le dita di Fantozzi:
Simon Willison has joined a discussion on signing comments. This is a topic that has fascinated me for some time, but I haven't done anything about... yet.
Having signature authenticating web service would also be valuable in a posting API. [Sam Ruby]
Mi sa che arrivano prima gli spammer.
10:56:06 PM
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martedì 22 luglio 2003
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A casa stronco i telemarketer senza tanti complimenti (tanto che si devono essere passati la voce e non mi chiamano più). Al lavoro tendo ad essere più educato.
"Buonasera" "Buonasera sono X. Vorrei parlare con un titolare" Donna. Sui quaranta. Grande decisione. "Dica pure a me" Ecco, ci siamo. "Volevo proporle..." e parte con almeno 4 minuti di tiritera (sta seguendo uno script) cercando di piazzarmi Panorama Economy. E' saltuariamente intervallata da miei "Mmh" e "Guard.." quando stupidamente cerco di inserirmi.
Taccio per un po'. Lei continua imperterrita. Thomas in sottofondo mi invita caldamente a mandare affanculo chiunque sia. Mi infilo in una pausa: "Guardi senz'altro.." volevo dire che le avrei fatto sapere se a qualcuno in ufficio interessava. Mi interrompe: "..farete l'abbonamento". Mi incazzo: "Richiami un'altra volta, adesso non ho tempo". Riattacco sudato e innervosito.
Dopo mezz'ora chiama una che vuole vendermi toner per stampanti: "Chiamami pure Alessandra". Ti chiamo io, Alessandra, non ti preoccupare. Contaci.
10:54:30 PM
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Ah, al mare ho ripreso a leggere Repubblica, non potevo perdermi gli articoli di Mura sul Tour. La Stampa non mi piace. E poi, il più pulito ha la rogna.
9:11:00 PM
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lunedì 21 luglio 2003
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Tranquilli, questo mi è piaciuto. Dopo essermi sciroppato Eggers, al mare ho letto 31 Canzoni, di Nick Hornby e mi si è aperto il cuore. Bello. Molto. Non c'è dramma, è corto, parla di canzoni che per la maggior parte non conosco, ma non ci sono cazzi. E' un bel libro.
Caro lettore che sei arrivato qui con Google, non fidarti di me (che in fatto di libri ho una pessima reputazione). Vai in libreria, cercalo, aprilo a caso e leggi due pagine. Se i tuoi gusti somigliano ai miei, non solo lo comprerai, ma lo leggerai subito.
9:25:43 PM
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giovedì 17 luglio 2003
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Pare che io abbia sollevato un piccolo polverone con il mio post su Eggers. Shangri-la mi accusa di non so bene cosa (esterofobia?, leccaculismo?). Evidentemente mi ha confuso con un altro.
Più puntuali sono le critiche di Luca Sofri che mi accusa di scarsa umiltà. Dice che lui quando ha una opinione e pensa di essere il solo ad averla, non la dice, o la dice piano piano. Non vorrei eludere la critica, come sarebbe facile fare rispedendola al mittente. Caro Luca, sei tu che hai scritto:
Paul McCartney ha scritto una quantità di canzoni bellissime (no, Yesterday no; Yesterday è lequivalente di una supposta di glicerina: alle persone adulte e sane non può piacere) [..]
Si predica e si razzola e i pulpiti e le pagliuzze e le travi e tutto il resto. Poi non mi sembra di essere il solo a cui il genio non piace. Sto in compagnia di Massaia, e chi m'ammazza?
Ma sarebbe elusione, appunto. In realtà la critica è centrata, perché mantenere l'umiltà mi preme, nel blog e nella vita (senza esagerare). Ci tengo a non pontificare (può darsi che non sempre ci riesca, specie se ho fatto coda in autostrada), ho pochi accessi e sono un fuffarolo incallito. Ci tengo al senso della misura.
Mi sono messo a commentare i libri perché leggere è una delle mie passioni, e come nel bar si commentano i film, nel blog posso commentare i libri. Leggo tutta roba semplice, non sono poi sto gran intellettuale. All'Arci Due Madonne non ce ne sono. Poi non mi metto a litigare sul voler trovare ragioni segrete ai miei gusti, risponderei con antipatia ad antipatia e il maestro Zen Torriero me lo ha vietato.
Sono mie opinioni, niente altro. E non danneggiano nessuno, Eggers ha avuto successo e le mie critiche non spostano un centesimo dalla sua "bottom line". Sarà pure una persona simpaticissima, un genio, un grande scrittore, il più grande d'america, vincerà il premio nobel, porterà la pace nel mondo ma a me non piace come scrive.
Come ho scritto, il libro di Eggers ("Da un punto di vista strettamente personale ") è uno dei più orrendi che abbia mai letto, forse il più brutto che abbia finito, quindi fatevene una ragione. Non ho certo accusato di conformismo quanti lo hanno trovato meraviglioso, non ho messo in dubbio che l'avessero letto tutto. Evidentemente non l'ho capito. Mica tutti sappiamo riconoscere il genio.
9:11:55 PM
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Oggi un amico basco mi ha scritto questo:
hemendik aurrera hauetxek dituzue nire bulegoko helbide eta e-posta berriak: ******@terra.es
2:28:59 PM
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mercoledì 16 luglio 2003
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A quanto pare è per motivi economici che non avremo i viaggi spaziali ancora per un bel pezzo. Splendido post (con un bel grafico in SVG) pieno di fatti e link interessanti su un blog scoperto grazie a geoblog.
Shih!
11:00:49 PM
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Ci sono state polemiche sulla chiusura del mondo blog alle novità. Un osservatore esterno relativamente imparziale (non ha un blog) mi ha detto che trova sia vero.
Boh, allora sarà vero. Per fare ammenda ogni tanto osservo i puntini che si illuminano su geoblog e scopro cosa dice la gente in norvegia, alle hawaii, in argentina o in iran
Talvolta mi sorge qualche dubbio sull'utilità di questo spirito di avventura (provate a leggere il blog iraniano, volevo postarne un pezzetto ma a quanto pare radio ha dei problemi nella gestione dell'unicode).
Svanito il sogno dell'esperanto credo che dovrò rinunciare a conoscere cosa scrive il mio fellow blogger iraniano.
Peccato.
10:12:05 PM
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martedì 15 luglio 2003
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Netscape RIP:
It has been learned through public and private sources that AOL has cut or will cut the remaining team working on Mozilla in a mass firing and are dismantling what was left of Netscape (they've even pulled the logos off the buildings). Some will remain working on Mozilla during the transition, and will move to other jobs within AOL.
11:55:18 PM
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Oggi non si parla di libri. In questi giorni mi sono lasciato sfuggire un paio di storie su cui se avessi avuto tempo avrei imbastito qualche commento. In particolare le ultime notizie sui chip RFID (che sono dei piccoli circuiti, grandi come un chicco di riso che funzionano in maniera simile al telepass. Ne hanno parlato Cesare (in maniera dettagliata) e Massimo, e ne avevo già parlato anche in passato. C'era anche un articolo interessante che non ritrovo citato ma me lo sono perso.
L'incentivo allora è a parlare subito della newsletter mensile di Bruce Schneier (counterpane news) che in questo numero, fra le altre cose, comunque interessanti, parla delle misure di sicurezza inutili e vessatorie e di cosa possiamo fare per cambiare le cose:
It's stupid security season. If you've flown on an airplane, entered a government building, or done any one of dozens of other things, you've encountered security systems that are invasive, counterproductive, egregious, or just plain annoying. You've met people -- guards, officials, minimum-wage workers -- who blindly force you to follow the most inane security rules imaginable.
Bruce trova (come Massimo) che ci sono poche speranze perché la gente si sente più sicura quando segue misure di sicurezza anche se sono stupide, ed è disposta a dar via la sua privacy troppo facilmente.
My guess is that most of the effort fighting stupid security is wasted.
Ma, c'è la possibilità di lottare. Tutti assieme qualcosa si può fare:
When you see counterproductive, invasive, or just plain stupid security, don't let it slip by. Write the letter. Create a Web site. File a FOIA request. Make some noise. You don't have to join anything; noise need not be more than individuals standing up for themselves.
You don't win every time. But you do win sometimes.
Aggiornamento: laddove fallisce google, impera feedster. Ho trovato l'articolo che mi ero perso sui RFID, e un nuovo articolo di Ralph Kimball.
11:11:12 PM
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lunedì 14 luglio 2003
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Ebbene, alla fine ho letto anch'io Dave Eggers (L'opera struggente di un formidabile genio). Se ne parla molto in giro ed è consigliato da amici che ritenevo ;) affidabili. E' persino citato nell'ultimo libro di Hornby.
E' un pacco colossale.
Da un punto di vista strettamente personale credo di aver letto pochi libri più brutti di questo. Se escludiamo la prefazione, che non è male, e qualche ragionamento originale (che nella noia montante ha evitato accuratamente di rimanere impresso nei miei neuroni) si tratta del resoconto inutile della vita noiosa di personaggi insignificanti.
Doppo le prime cento pagine, se non fosse stato per le raccomandazioni e per l'assottigliarsi pericoloso della collezione di libri da mare, l'avrei certamente archiviato per sempre. Verso metà ho cominciato a sperare in un asteroide che venisse a portare allegria sterminando questa banda di pomposi fancazzisti (puntato particolarmente verso il fratellino stronzetto). Verso la fine le signore degli ombrelloni intorno si sono allarmate mentre auguravo ad alta voce all'allegra combriccola un soggiorno in miniera. E starci.
Lo so che la megalomania e la leggerezza dovrebbero risultare simpatiche, ma non fatemi dire cosa avrei fatto con il fresbee di cui il buon Dave (fosse colpito da blocco dello scrittore) ci descrive (e non una volta sola) le struggenti evoluzioni.
Di formidabile qui c'è lo spreco di ottima cellulosa. Non so se si è capito ma non mi è piaciuto.

9:50:49 PM
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domenica 13 luglio 2003
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Oh oh. Venerdì ho saltato. Sabato ho saltato. Oggi (malgrado la mancanza di interesse seguita all'anticipazione di giovedì) rivelo che il post che non sono riuscito a mettere online venerdì (e che rimando a domani, oggi sono strabico dalla stanchezza) è la stroncatura del libro di Dave Eggers, quello con il titolo assurdo (che ricordo benissimo ma non ho voglia di scrivere). In più ho pure perso la partita di pallavolo sulla spiaggia.
11:51:50 PM
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giovedì 10 luglio 2003
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Riprendo a raccontare dei libri che mi sono letto in spiaggia. Ho finito la bibliografia di Palahniuk leggendomi Invisible Monsters e Survivor. Commento: inzomma.
Come mai ho letto tutti i suoi libri se mi piace poco? Potrei pretestuare di congiunzioni astrali o potrei affidarmi al fato, ma sono un inguaribile razionalista, quindi una ragione ci deve essere. Ci ho pensato e deve essere che effettivamente riesce a sorprendermi, almeno ogni tanto. Le sue invenzioni sono immaginifiche, le sue trame sconcertanti. Ma non mi piace come scrive (potrebbe essere colpa della traduzione, ma non credo) e soprattutto non mi piacciono i suoi tormentoni. "Cos'è che Gesù non farebbe?" in Soffocare, "Vai a quando.." in Invisible Monsters, ecc.. Sono anche un po' stufo delle trovate a tutti i costi (Survivor ha le pagine numerate al contrario).
Ma passiamo alle trame. In IM, una storia surreale che ruota attorno a una modella sfigurata da uno strano incidente, l'intreccio dei personaggi è vertiginoso e effettivamente originale, nessuno è quello che sembra essere. Non male anche lo scombinamento dei tempi narrativi, che riesce abbastanza bene (anche per un lettore distratto come me).
In Survivor, il sopravvissuto di un'improbabile setta, con l'aiuto di una Cassandra dal nome fantasioso (Fertility Hollis) conquista la fama con l'aiuto di un agente che è preciso identico al direttore marketing di Personalità Confusa.
Ma le sorprese, alla lunga mostrano la corda, come le battute di Brontolo. Forse non si dovrebbero leggere i libri di Palahniuk tutti in una volta. Il migliore per me é "Soffocare"
Al solito probabilmente è colpa mia e dei miei gusti dozzinali (e non vi immaginate chi stroncherò domani, se faccio in tempo prima di tornare al mare per il weekend).
10:42:31 PM
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mercoledì 9 luglio 2003
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Allora. Uno due tre quattro cinque sei sette otto nove dieci. Non dirò quello che penso su quelli che parlano di mafia dei blog e sul malcostume di alcuni di andare a spargere insulti o arroganze nei commenti, perché questo blog non ha un filtro famiglia (e nel mio bar l'arte dell'insulto è piuttosto avanzata).
Non sono mai stato felice come adesso di avere pochi accessi. Quindi, per piacere, non visitatemi. Qui c'è fuffa, autoreferenzialità (perché di solito su un diario cosa c'è, una monografia sull'arte medioevale?) chiacchiere senza distintivo. Non uso da mesi il peperoncino sul BA.
Se qualcuno vuole il mio posto sul BA che se lo prenda. Mi dispiace perché lo visito volentieri e mi piace scegliere i titoli e i sottotitoli dei miei post. Per me Mantellini è un santo (oltre che un amico) e Flavio Grassi ha una pazienza infinita (e le sue regole sono perfette, le condivido in pieno).
Un ultima cosa, per me essere arroganti sui blog degli altri senza avere i commenti sul proprio è l'apoteosi dell'ipocrisia.
8:36:43 PM
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martedì 8 luglio 2003
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Volevo solo dire che l'ho letto. Altri hanno scritto recensioni che condivido. Mi è piaciuto, come una lettura di blog buoni (per me, of course).
Giudizio: onesto, mantiene quello che promette. 
9:49:13 PM
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Oggi sono andato a mangiare con Alberto L. e T* in zona universitaria. Siamo andati in una kebabberia, dove ti servono cotenna di montone in una specie di piadina scientificamente studiata per macchiarti la camicia, e mi sono ricordato dell'ultima volta che mi ero fermato nella stessa kebabberia.
Quella volta Alberto ed io parlavamo delle solite cazzate da ingegneri (SOAP, modperl, dotnet e altre cose) facendo il solito gioco che facciamo noi. Alberto racconta di una cosa che gli è costata ore di fatica e sudore, io gli dò consigli inventando alla stragrande e pontificando su tecnologie di cui a malapena conosco il nome. Lui lo sa ma mi ascolta lo stesso perché ho sempre l'aria di sapere quello che dico.
Dietro a noi c'erano sei o sette matricole, che facevano un casino dell'ostia ed erano evidentemente di recente conoscenza. A un certo punto sento che uno dei ragazzi chiede: "Ma tu di dove sei?", l'amico risponde "di Gerusalemme"; attimo di silenzio, poi "e dov'è?"
Gerusalemme. Dico, Gerusalemme!
Non eravamo allo ZEN di Palermo, o in qualche altro quartiere sfortunato (come quello del programma di raitre, non mi ricordo come si chiama Bastoggi, - grazie Meddix -), non era un mezzo tossico, non era una nonna rincoglionita (tutta gente che peraltro vota e qui si spiegano tante cose). Era un baldo diciannovenne, iscritto alla più antica università del mondo.
Se mio figlio a diciannove anni mi chiede dov'è Gerusalemme, mi impicco.
9:34:11 PM
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Fioretto per il prossimo futuro: ignorare i troll.
9:57:09 AM
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lunedì 7 luglio 2003
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Al mare mi sono letto Harry Potter and the Order of the Phoenix (HP5) di J.K. Rowling. Non sono un fanatico del maghetto inglese, di quelli che comprano i gadget e rompono le palle agli amici, ma ho letto tutta la serie. Certo, non sarà letteratura "alta" ma è una spettacolare lettura da ombrellone.
Niente lacrime, sudore e sangue, qui, anche se anche stavolta ci scappa il morto (non dirò mai chi, naturalmente, dovete leggerlo fino in fondo). Da parte mia sono riuscito a evitare di avere anticipazioni prima di cominciare il libro, per non rovinarmi il divertimento.
Non che non veda i difetti del polpettone: è troppo lungo, i personaggi sono troppo schematici, alla quinta puntata i riferimenti all'indietro sono troppi, i personaggi sono troppi, i cattivi sono troppo cattivi, i buoni troppo buoni. Soprattutto la Rowling deve avere qualcosa contro gli adolescenti: per far vedere che HP è cresciuto lo fa diventare una specie di imbecille isterico che si incazza come una biscia ogni tre per due.
Con tutti questi difetti HP5 è un page turner formidabile: ho dovuto razionare la lettura per non litigare con la santa donna e ho passato buona parte di una notte a Hogwarts e fra le segrete del Ministero della Magia, mentre la famiglia se la ronfava allegramente.
Non volendo rivelare nulla della trama non c'è molto altro da dire, se non che Harry avrebbe dovuto allenarsi in Italia: si trova infatti a combattere con la stampa di regime e con un ministro incompetente. Tutto il mondo è paese.
11:23:55 PM
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domenica 6 luglio 2003
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Ed eccomi qua. Sono appena tornato, ho letto montagne di libri, e faccio appena a tempo a sverginare il calendarietto di luglio qui a destra prima di andare a letto. Domani sera metto su il commento su Harry Potter e l'ordine della Fenice. A domani.
11:45:44 PM
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© Copyright
2006
Massimo Morelli.
Last update:
03/01/2006; 14.48.31. |
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