Oggi sono andato a mangiare con Alberto L. e T* in zona universitaria. Siamo andati in una kebabberia, dove ti servono cotenna di montone in una specie di piadina scientificamente studiata per macchiarti la camicia, e mi sono ricordato dell'ultima volta che mi ero fermato nella stessa kebabberia.
Quella volta Alberto ed io parlavamo delle solite cazzate da ingegneri (SOAP, modperl, dotnet e altre cose) facendo il solito gioco che facciamo noi. Alberto racconta di una cosa che gli è costata ore di fatica e sudore, io gli dò consigli inventando alla stragrande e pontificando su tecnologie di cui a malapena conosco il nome. Lui lo sa ma mi ascolta lo stesso perché ho sempre l'aria di sapere quello che dico.
Dietro a noi c'erano sei o sette matricole, che facevano un casino dell'ostia ed erano evidentemente di recente conoscenza. A un certo punto sento che uno dei ragazzi chiede: "Ma tu di dove sei?", l'amico risponde "di Gerusalemme"; attimo di silenzio, poi "e dov'è?"
Gerusalemme. Dico, Gerusalemme!
Non eravamo allo ZEN di Palermo, o in qualche altro quartiere sfortunato (come quello del programma di raitre, non mi ricordo come si chiama Bastoggi, - grazie Meddix -), non era un mezzo tossico, non era una nonna rincoglionita (tutta gente che peraltro vota e qui si spiegano tante cose). Era un baldo diciannovenne, iscritto alla più antica università del mondo.
Se mio figlio a diciannove anni mi chiede dov'è Gerusalemme, mi impicco.
9:34:11 PM
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