L'intervista di Odifreddi a John Nash che è stata pubblicata qualche
tempo fa su Repubblica, era una versione (abbastanza) ridotta di
un'intervista più lunga che potete leggere qua:
Oltre
a von Neumann, lei ha anche conosciuto Einstein qui a Princeton.
Quando
sono andato da lui, un suo assistente -John Kemeny- gli stette
sempre vicino e in silenzio, come una guardia del corpo. Probabilmente,
Einstein incontrava un sacco di matti e aveva bisogno di un minimo
di protezione.
E di
cosa era andato a parlargli?
Lo spostamento
verso il rosso delle righe spettrali delle galassie lontane, di
solito, si interpreta come un effetto dell'espansione dell'universo.
A me era venuta l'idea che si potesse invece interpretare come
una perdita di energia gravitazionale della luce, più o
meno come una barca che si muove nell'acqua perde energia producendo
onde.
E Einstein
come la prese?
La cosa
non gli piacque troppo, e mi disse: "giovanotto, credo
che le farebbe bene studiare un pò di più''.
4:12:16 PM
Bel post? Si No
|