Io compro il giornale solo alla domenica, e la prima cosa che leggo è "Sette giorni di cattivi pensieri" di Gianni Mura. Inoltre non seguo il ciclismo (anche se la gioventù passata in un circolo arci mi ha dato una certa competenza un po' in tutti gli sport), ma le cronache di Mura dal Tour le leggo sempre volentieri, specie se ci sono tapponi di montagna con storie epiche di fatica e sacrificio.
Quindi ho comprato e letto immediatamente "Giallo su Giallo" un libro che Mura ambienta in un Tour semivero, cambiando i nomi dei ciclisti e poco altro (sarebbe l'ultimo tour vinto da Armstrong, il 2005). Ho apprezzato molto le storie ciclistiche stile "Sfide" e le divagazioni enogastronomiche (purtroppo concentrate sulla enogastronomia francese che per mia sfortuna conosco poco), e la scrittura del mio giornalista sportivo preferito non mi stanca neanche quando parla di uno sport nel quale ho smesso di credere da un pezzo.
Devo però trovare un difetto piuttosto macroscopico a questo libro: dovrebbe essere un giallo ma come giallo non funziona. I delitti sono appiccicati alla storia con lo sputo, il commissario è simpatico ma poco credibile, non c'è mai suspense. Ma mi è piaciuto lo stesso.