Quando vado al supermercato non riesco a non dare un'occhiata anche ai
libri. Oggi, curiosando sugli scaffali dell'ipercoop, ho preso in mano questo libro.
Un (più che) instant book sulla campagna elettorale di Sergio Cofferati
a Bologna. SC è il mio sindaco, l'ho votato con piacere, ed è uno dei
pochi politici che mi sta pure simpatico (il baffino, per esempio, lo
detesto). Peccato si sia fatto rappresentare così male.
La quarta di copertina cita anche il ricorso a tecnologie della
comunicazione innovative. Ah, interessante. Vado dove si parla del sito
www.sergiocofferati.it.
Scorro veloce che non ho mica tanto tempo, leggendo qua e là capto di
un sito preparato per due mesi, di logo studiato a fondo (e io che non
lo avevo neanche notato) di una redazione di solo (sic!) due persone,
dell'appalto dato alla stessa società che ha lanciato con il Comune di
Bologna il progetto Iperbole. I costi forse me li sono persi nella lettura veloce. O forse no.
Poi si parla del blog, e mi faccio attento. Grande successo, molti interventi, eccetera. Sarebbe stato carino che fosse citata l'aggregazione nel BA ma forse mi sono perso anche quella.
Mi sono letto con molta attenzione però una nota a piè di pagina che
dice sostanzialmente che qualcuno si è lamentato che che SC non postasse almeno due
volte al giorno. Ma si parlava solo della campagna elettorale e non c'era tempo, e la rava e la fava. Quegli
intellettuali [manca solo il sedicenti] della rete che hanno parlato di "occasione mancata" sono lore che hanno perso una
occasione.
Allora, io non sono un intellettuale, sono solo uno che ha un blog. Gaspar non me ne voglia, ma ricapitolo il mio pensiero in stile Powerpoint:
Queste puttanate sul sito preparato a lungo e lo studio del logo
e il colore e la web agency titolata mi facevano già vomitare 4 anni fa
quando ci lavoravo in mezzo, figuriamoci ora. Se scrivi cose sensate
basta una pagina bianca, un editor, e un po' di intelligenza.
Se pensi di non aver tempo di tenere un blog, non tieni un blog.
Se pensi di non aver tempo di tenere un blog, non tieni un blog (non è ripetuto a caso).
Il sarcasmo nei confronti degli intellettuali è una cosa talmente
di destra che il patapum che avete sentito è Pasolini che si rivolta
nella tomba.
Il sito è così ben riuscito che adesso il forum è pieno di (anonimi) liberi pensatori che con la consueta simpatia neocona inneggiano a impalare il mussulmano (e meno male che il forum è moderato).
Un blog sarebbe molto utile per un politico, perché un blog è una
cosa personale. Se non conosci la persona finisce che voti per un
santino.
Entrare in contatto con le persone con tutti i mezzi dovrebbe essere precisamente il mestiere di un candidato.
Il motivo vero che un politico non terrà mai un blog è che è pericoloso. Si potrebbe capire che cosa uno pensa davvero.
Ah, e il libro l'ho rimesso sullo scaffale, naturalmente.
Il paracadute non si è aperto, e la capsula che doveva riportarci raggi di sole si è schiantata. Non sembra anche a voi un po' simbolica la cosa? [New Scientist]